SLOVACCHIA – SVIZZERA
4-0
(2-0, 1-0, 1-0)
Note: Sport Complex Zilina, 5’300 spettatori. Arbitri Baluska, Konc; Sefcik, Yaleta
Penalità: Slovacchia 6×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Stastny), Svizzera 6×2′
ZILINA – Seconda sconfitta in altrettante partite per la Svizzera, messa KO con un pesante 4-0 dai padroni di casa della Slovacchia nel secondo ed ultimo impegno della Slovakia Cup. I rossocrociati lasciano così il torneo amichevole senza ottenere nemmeno una vittoria, mettendo in luce tutti i limiti di una Nati formata solo da quelle che si possono definire come seconde scelte.
Che non fosse serata lo si era capito già nel primo tempo, quando sugli sviluppi di un check molto duro subito da Kamerzin – il giocatore del Friborgo è rimasto a terra qualche minuto dopo l’impatto – i confederati hanno potuto beneficiare di un periodo di 5’ di power play, presto tramutatosi in una doppia superiorità numerica a causa di un fallo fischiato poco dopo. Ebbene, sull’arco di tutta la superiorità numerica, compresi i 2’ con due uomini in più sul ghiaccio, gli uomini di Fischer hanno concluso in porta soltanto una volta, per di più dalla blu.
Appena ristabilita la parità numerica sono invece stati gli slovacchi a colpire con Lusnak, aiutato anche da una deviazione beffarda che ha ingannato Zurkirchen. Il portiere biancoblù è stato uno dei pochi punti positivi della partita e, sottoposto ad una vera sassaiola, ha contribuito a mantenere il passivo meno pesante di quanto sarebbe potuto diventare.
Dopo essere passati a condurre, infatti, i padroni di casa hanno approfittato di una rappresentativa svizzera stanca e sicuramente non all’altezza della situazione, dominando il gioco in lungo e in largo e sommergendo il cerbero leventinese di tiri.
Il 2-0 è caduto ancora nel primo tempo a firma di Bakos – emblematico nell’occasione il posizionamento della coppia difensiva Untersander–Frick -, mentre le altre due reti sono arrivate, una per tempo, per mano di Hrnka e Dej.
Nel mezzo poco da segnalare per la Nati, che ha faticato tremendamente a rendersi pericolosa dalle parti di Hudacek e che ha concluso approssimativamente un terzo delle volte rispetto agli avversari (35 a 12 il computo finale).
Torneo dunque da dimenticare per Fischer, che una volta di più ha potuto verificare in prima persona che non sono molti gli svizzeri ad avere il livello necessario per giostrare in ambito internazionale: sette reti subite a fronte di una sola realizzata in due partite sono numeri che rendono la situazione ancora più chiara. A fare acqua in questo senso è stata in particolare la difesa, incapace di controllare le folate dei più talentuosi attaccanti esteri e che molto ha concesso anche dal punto di vista fisico.
Per i giochi che contano saranno ovviamente altri i nomi su cui puntare, ma nonostante le numerose sconfitte che verosimilmente si raccoglieranno anche in futuro, tentare di ampliare il bacino dei convocabili grazie a queste esperienze amichevoli è sicuramente un obiettivo raggiungibile e giusto da seguire.
Il prossimo appuntamento con la Nati è previsto per aprile, quando inizieranno le amichevoli di preparazione in vista dei Mondiali in Russia che avranno luogo in maggio.