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Nazionale

Come prevedibile la Svizzera viene dominata dalla Svezia e incassa una sconfitta per 5-2

Troppa la differenza tra le due selezioni, il risultato non è mai stato in discussione. Decima sconfitta filata, le uniche due reti sono arrivate nel finale in powerplay grazie a Senteler e Kessler

KARLSTAD – E con questa fanno dieci sconfitte consecutive per la Svizzera di Patrick Fischer. Di fronte a una Svezia molto più competitiva è arrivato quello che già alla vigilia sembrava un logico stop, e la partita non ha mentito sulla differenza delle forze in campo.

Certo, un’altra sconfitta, anche pesante per risultato e differenza di gioco, ma questo non è un prezzo da pagare per la gestione tattica o tecnica dell’incontro in sé, ma semplicemente è la conseguenza di presentare al penultimo torneo di preparazione per il Mondiale una selezione in gran parte sperimentale e ricca di neoofiti o comunque poco esperti a questi livelli.

Non va dimenticato che in questi tornei nell’ambito di Euro Hockey Tour i rossocrociati hanno sostituito la Russia, e comunque le altre nazionali hanno sempre presentato squadre competitive, va quindi a pesare di più la scelta nella composizione della squadra più che nella preparazione alla sfida.

E se dopo un tempo di gioco si era capita l’antifona con un chiaro 3-0 sul quale l’esordiente Charlin di grosse colpe non ne ha avute, perlomeno lo staff elvetico si sarà reso conto dei pesanti limiti di alcuni giocatori “sperimentali” (?) a questi livelli – amichevoli sì, ma contro nazionali di peso e quasi senza quarte o addirittura “quinte” linee – confrontati nel caso specifico con una Svezia che ha potuto permettersi comunque di schierare gente che di nome fa Sörensen, Frödén, Rasmussen e De La Rose fuori dal top six.

Poco da raccontare quindi dell’incontro, mai stato in discussione sin dai primi minuti con una Svezia che prodotto gioco con le quattro linee e ha sfruttato anche alcuni errori di posizionamento dei rossocrociati come in occasione del 2-0 di Hardegard.

A non sfigurare tra gli elvetici la linea di Scherwey, Marchon e Heim, l’unica forse ad aver interpretato l’incontro nella giusta maniera mettendola sull’energia e il pattinaggio per tagliare le linee di gioco svedesi.

Gli unici sussulti la Svizzera li ha piazzati in powerplay (a gioco continuo in questi tornei, senza rientro del penalizzato in caso di rete) con il 5-2 finale frutto delle reti di Senteler e Kessler a partita ormai conclusa da tempo. Resta ora un impegno domenica contro la Repubblica Ceca, un ultimo tentativo di dare un senso a un torneo che finora ne ha avuto ben poco dalla parte rossocrociata.

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