Settimana scorsa si è scritta una pagina di storia. Jonah Neuenschwander, attaccante di 15 anni, ha debuttato in NL nelle fila del Bienne. Il giovane, nato nel marzo del 2009, nelle prime tre partite disputate ha avuto in media ben 15 minuti di ghiaccio ed è sempre stato schierato in prima linea al fianco di Sallinen ed Heponiemi, ottenendo un assist.
È il più giovane esordiente di sempre dopo Michel Riesen nel 1994. È sempre magnifico quando nuovi giovani elvetici con le loro griglie si affacciano sul grande palcoscenico, ma una domanda è lecita porsela: un ragazzo di appena 15 anni, malgrado i suoi 190 cm e un grandissimo talento, è veramente pronto fisicamente ad affrontare avversari molto più scafati e sviluppati di lui? Non è forse prematuro e un pochino pericoloso? Io sono molto combattuto. Forse sarebbe il caso di fissare un’età minima prima di poter fare le prime pattinate in NL. D’altra parte, è vero che lo sviluppo muscolare varia da persona a persona e, in fin dei conti, l’età è solo un numero. Una riflessione in ogni caso s’impone.
Tra le mille polemiche in quel di Lugano, sono diversi gli attori finiti nel mirino della critica. Tra questi c’è anche il difensore David Aebischer. Il 24enne non sta mantenendo le attese. Il problema? Forse non è il rendimento del friborghese, bensì proprio le aspettative riposte in lui, decisamente (ancora) troppo alte.
Il Lugano ha puntato molto sul numero 26, e la durata del suo contratto, sino al 2029, ne è fedele testimonianza. In prospettiva, Aebischer può veramente diventare una sorta di nuovo Romain Loeffel, ma attualmente non ha ancora il livello per arrivare in questa orbita, anche perché, dopo i primi due campionati incoraggianti a Rapperswil, nella terza annata aveva fatto il passo del gambero, malgrado i punti raccolti fossero stati di più.
Il suo primo mese della scorsa stagione fu in effetti fuori dal comune e sfalsò un po’ la fotografia del suo rendimento globale. Dei 18 punti ottenuti, ben 8 li aveva raccolti tra il 17 settembre e il 3 ottobre. Sette di questi otto punti li aveva addirittura ottenuti in solamente due partite folli che non rappresentavano certo i suoi standard abituali. Sono forse proprio queste prime prestazioni fuori dalla norma all’inizio del campionato scorso che avevano portato il DS Hnat Domenichelli ad offrirgli un contratto lungo e ben remunerato.
Dopo la firma a Lugano, ufficializzata il 10 ottobre, le performance di Aebischer a Rapperswil subirono presto una flessione: meno impulsi offensivi e parecchi strafalcioni nelle retrovie dovuti un po’ alla supponenza e ai troppi rischi presi. Svarioni che si sono ben rispecchiati nelle statistiche finali di +/-, con un pesante -15 che lo aveva portato a essere uno degli elementi peggiori della lega in questa speciale classifica. Insomma, inutile girarci attorno, Aebischer (1 gol, 7 assist e un -5 finora) sta continuando sulla stessa lunghezza d’onda del recente passato. Il suo valore attuale è questo.
Il nostro viaggio si sposta qualche chilometro più a nord. Simone Terraneo dovrebbe rappresentare un tassello importante nel futuro della difesa dell’Ambrì. Lo dimostra, in fin dei conti, il suo contratto valido sino al 2028. Il 20enne è un elemento promettente, ma attualmente fatica a trovare spazio. Complice la presenza di tre stranieri in difesa e l’integrità fisica dei suoi colleghi di reparto, il giovane prodotto locale ha sin qui un ruolo secondario e viene utilizzato sempre meno.
La tendenza non tende al bel tempo. Dal 29 ottobre sino a oggi, i biancoblù hanno disputato 10 partite. Terraneo è stato schierato solamente in due occasioni con un tempo di ghiaccio medio di poco superiore agli 8’. Nelle gerarchie di Luca Cereda, Terraneo sembra ormai essere diventato il nono difensore. A questo punto è lecito interrogarsi se la soluzione migliore non sia quella di mandarlo in prestito presso qualche altra società.
Il ragazzo ha assolutamente bisogno di acquisire esperienza e di essere nel ritmo partita. Restare così tanto in tribuna non giova di certo al suo sviluppo. Un prestito, preferibilmente in National League oppure perlomeno in Swiss League, sullo stile di quanto fatto con Tim Muggli, potrebbe aiutare il giocatore e rivelarsi benefico. Solo giocando regolarmente Simone potrà progredire. Last but not least, un ruolo più importante all’interno di una squadra potrebbe essere una bella iniezione di fiducia per lui.
Non c’è pace per Damien Brunner. Il 38enne rimarrà ai box almeno sino a fine anno. L’ex bianconero, a causa dei suoi problemi muscolari, ha finora disputato solamente 6 partite senza iscrivere alcun punto. È la classica stagione di troppo? Purtroppo, e lo diciamo a malincuore, sembra essere così, ma la speranza è che l’attaccante del Bienne riesca a disputare regolarmente almeno la parte conclusiva del campionato. Un ultimo giro di ballo per una delle ali elvetiche più forti e spettacolari degli ultimi 15 anni, che ci ha deliziato e viziato con le sue magie, sarebbe magnifico e il giusto finale: sempre con quel sorriso stampato in faccia, la gioia nel rincorrere il disco e mandarlo alle spalle dei portieri avversari.
Gettiamo infine un piccolo sguardo al mercato in vista della prossima stagione. Dalla Svezia rimbalza una voce: il giovane attaccante Lucas Forsell, in forza al Färjestad, classe 2003, potrebbe giungere in Svizzera, malgrado un contratto che lo lega ancora sino al 2027. Draftato al settimo round da Vancouver nel 2021, l’ala ha finora ottenuto 4 reti e 3 assist in 17 partite.