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Lugano

Altro passo avanti per il Lugano, bianconeri corsari a Losanna

Con l’esordio di Etem, i bianconeri trovano la seconda vittoria filata sulla pista vodese. Ottimo inizio e fine di gara, ma partita vinta anche con il boxplay.

Altro passo avanti per il Lugano, bianconeri corsari a Losanna

LOSANNA – LUGANO

3-6

(1-3, 1-0, 1-3)

Reti: 8’05 Vauclair (Hofmann, Lajunen) 0-1, 9’05 Bürgler (Cunti) 0-2, 12’45 Junland 1-2, 13’30 Brunner (Sanguinetti, Cunti) 1-3, 22’31 Zangger 2-3, 44’40 Bürgler (Romanenghi, Cunti) 2-4, 50’53 Ryser (Vermin, Antonietti) 3-4, 53’38 Bürgler 3-5, 58’53 Lapierre (Sanguinetti, Furrer) 3-6

Note: Malley 2.0, 6’700 spettatori. Arbitri Massy, Schrader; Gnemmi, Obwegeser
Penalità: Losanna 3×2′, Lugano 8×2′

LOSANNA – È incredibile come bastino due vittorie corroboranti per quasi (quasi) dimenticare tutto ciò che è stato nell’ultimo mese e mezzo per il Lugano. Dopo lo sfogo ottenuto contro il Ginevra con il largo successo per 7-1, i bianconeri hanno tirato un ulteriore colpo alla scimmia che si era posizionata comodamente sulla loro schiena, trovando una difficile quanto importante conquista di tre punti in quel di Losanna.

Difficile perché i biancorossi rimangono squadra rognosa e imprevedibile, spesso scellerata sul piano tattico ma capace di mettere in difficoltà chiunque soprattutto con le giocate dei singoli, su tutti Danielsson, Jeffrey e Junland. Importante perché il Lugano deve continuare a dare seguito al segnale lanciato contro il Servette, per restare nelle parti alte della classifica e per continuare a scavare nella roccia fino a ritrovare quel granito di cui era fatta la squadra di Greg Ireland lo scorso autunno, importante anche perché ottenuta senza Linus Klasen e Luca Fazzini, i due migliori marcatori della rosa.

Con Emerson Etem in pista al suo debutto, in seconda linea proprio per la defezione del topscorer, il Lugano ha cercato subito di dimostrare che che i progressi fatti una settimana fa non erano frutto del caso, bensì figli di un ritrovato spirito e nuovo ordine.

Lo si è visto in un ottimo primo tempo, giocato con buon ritmo e incedere non impressionante ma martellante e regolare, disciplinati in retrovia e letali con Zurkirchen. Non era comunque un Lugano perfetto, la guarigione lo si è detto passerà per la continuità, e lo ha dimostrato con quel passaggio suicidale di Sanguinetti raccolto per l’1-2 di Junland, dopo che Vauclair e Bürgler avevano portato sul 2-0 gli ospiti.

Che il Lugano stia tornando quello di prima su buoni passi lo ha però ribadito con l’immediata reazione che ha portato al gol di Brunner in power play, ma sul 3-1 in proprio favore occorreva passare ancora dal famoso test del periodo centrale. Test superato? Sì, nonostante la rete subita in entrata che ha rischiato di far deragliare il convoglio proveniente dal Ticino, ma occorre dire che i bianconeri hanno pagato una certa severità degli arbitri (almeno un paio di decisioni squilibrate) giocando per metà del tempo in inferiorità numerica.

Il test è stato superato proprio per questo, con il Losanna in un continuo power play, Danielsson e compagni hanno tirato in porta solamente 10 volte, trovando sulla propria strada Merzlikins e i blocchi del box play avversario, giocato con grande intelligenza e pazienza dai ragazzi di Ireland.

Con il casco giallo sulla testa di Hofmann, è toccato a Bürgler fare il giustiziere di serata, riportando avanti di due lunghezze il Lugano in entrata di terzo periodo con una gran botta al volo ad incrociare, prima di subire il classico gol di Ryser a riaprire le danze, ma a Chiesa e compagni è bastato aver pazienza.

Alla lunga paga attendere e ancora il numero 87 ha punito i locali su un grave errore di Junland, trovando la tripletta (la prima in maglia bianconera) che ha mandato all’aria i piani di Sarault prima che potesse provare l’assalto finale.

Il Lugano ha mostrato carattere, disciplina e il killer instinct che ne aveva fatto le fortune nei mesi autunnali, grazie alle capacità dei propri attaccanti, nonostante le importanti assenze. Alcuni errori in impostazione hanno ancora causato qualche danno, ma è indubbio che la manovra bianconera ha subito una regolata con un’iniezione di pazienza e disciplina.

Se nelle sfide contro Zugo e Langnau l’attacco del Lugano era rimasto a secco, nello stesso lasso di tempo con Ginevra e Losanna i bianconeri hanno messo a segno la bellezza di 13 reti e, soprattutto a Malley sono tornati a sacrificarsi bloccando tiri e andando dove fa male.

Aldilà del gioco, ovviamente gli occhi erano puntati su Etem, ma l’americano ha denotato ancora un deficit di condizione fisica, anche se appare naturalmente predisposto a partecipare alla costruzione e alla finalizzazione, con due mani fini e taglienti che hanno regalato spunti veramente di alto potenziale.

Per il nuovo arrivato occorrerà comunque qualche partita prima di poter dare un giudizio complessivo, anche se l’inserimento sembra essere iniziato discretamente. Per intanto il Lugano continua con la sua scalata fuori dalla palude, il peggio sembra essere alle spalle, ma guai a non guardare dove si cammina su certi terreni insidiosi.


IL PROTAGONISTA

Dario Bürgler: La prima tripletta con la maglia del Lugano va ad abbattere il Losanna, con una rete spettacolare (il game winning gol, tra l’altro), una da opportunista e un’altra da falco dallo slot.

Il suo repertorio è stato esaltato alla grande grazie al lavoro di Romanenghi e al genio di Cunti, ma quando uno è un attaccante nato, certe cose gli riescono con grande facilità.

 


HIGHLIGHTS

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