DAVOS – È stata una vera e propria battaglia fino all’ultimo secondo quella che ha visto coinvolte le squadre del Team Canada e della Dinamo Minsk, nella prima semifinale della Coppa Spengler di Davos.
A spuntarla, nonostante gli ultimi serrati attacchi dei bielorussi, sono stati gli uomini con la foglia d’acero che, anche grazie ad un Fucale in serata di grazia, hanno retto l’urto dell’ assalto della Dinamo Minsk, imponendosi per 3-2.
A spiccare tra le fila degli uomini col bisonte sul petto è stata la presenza, con un inedito numero 9 sulle spalle, di Fredrik Pettersson. L’ex-attaccante bianconero, che è stato inserito nella prima linea con Klinkhammer e un’altra vecchia conoscenza dell’hockey svizzero, ossia Matt Ellison, ha così potuto disputare la prima partita con la sua nuova maglia, dopo che negli scorsi giorni era rimasto a guardare dalle tribune i suoi compagni.
Dopo due mesi lontano dal ghiaccio, lo svedese era chiaramente “un po’ così così, due mesi sono lunghi, avrò probabilmente bisogno di qualche partita per riuscire a ritornare ai miei livelli”.
Durante la partita il Team Canada ha fatto la differenza durante il primo tempo, dove ha sorpreso i bielorussi con un’aggressività e un fore-checking che hanno reso la vita molto difficile agli uomini di Woodcroft.
“Non siamo riusciti ad iniziare come ci eravamo prefissati” – ha continuato Pettersson – “abbiamo concesso troppi powerplay ai canadesi, che chiaramente in situazioni come queste sono maestri nel segnare. È stata dura all’inizio, ma poi siamo riusciti a tornare bene in partita dal secondo tempo in avanti. Nel finale avremmo anche potuto pareggiare, le occasioni le abbiamo avute, ogni tanto purtroppo va così”.
Pettersson, liberato dal Torpedo Nizhny Novgorod a fine ottobre, inizierà dunque un nuovo capitolo della sua carriera alla Dinamo Minsk, cercando di dimenticare quello che è successo negli ultimi mesi.
“Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura! Ovviamente sono consapevole che mi ci vorrà un po’ per inserirmi nella squadra e per tornare ad essere performante al massimo, ma sono eccitato all’idea di ricominciare. Quello che è successo con il Novgorod è ormai storia, ora l’unica cosa su cui voglio concentrarmi è aiutare la squadra a vincere il più possibile, segnando molti gol. Auguro comunque il meglio alla Torpedo per il futuro”.
Nonostante le diverse squadre interessate ai suoi servigi, Pettersson ha deciso di continuare la sua esperienza in KHL, seppure nella sua carriera abbia sempre faticato nella superlega russa.
L’ex-top scorer bianconero ci ha spiegato che “la Dinamo Minsk mi ha dato una buona opportunità per continuare a giocare dopo essere stato fermo per quasi due mesi, dunque sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Ho avuto contatti anche con il Lugano per ritornare, ma questa volta non siamo riusciti a trovare un accordo. Inoltre volevo continuare a giocare in KHL”.
Le strade del Lugano e di Pettersson si sono dunque avvicinate nuovamente, ma non intrecciate, esattamente come alla Spengler, dove l’eliminazione della Dinamo Minsk impedirà allo svedese, comunque vada la semifinale tra Davos e Lugano, di incontrare in finale i suoi vecchi compagni.