DAVOS – Dopo la vittoria del Team Canada nel pomeriggio, la Vaillant Arena si è vestita a festa per ospitare il secondo quarto di finale della Coppa Spengler, con i padroni di casa del Davos sul ghiaccio ad affrontare i russi dell’Avtomobilist Yekaterinburg.
In una partita giocata tra alti e bassi da entrambe le squadre, a spuntarla sono stati i grigionesi col risultato finale di 3-1. In semifinale, gli uomini di Del Curto se la vedranno con i bianconeri di Doug Shedden, in una prima storica alla Spengler.
Per il Davos, ad andare in rete sono stati Marc Wieser, Drew Shore e il finlandese Tuomo Ruutu.
“Credo che abbiamo giocato una buona partita” – ci ha detto proprio il numero 15 grigionese – “abbiamo avuto un po’ di fortuna sul rimbalzo che ha portato al primo gol, ma in generale penso che abbiamo offerto un buon hockey, e che il nostro portiere ci abbia aiutato nei momenti di difficoltà”.
Tuomo Ruutu, la partita è stata molto intensa e a volte anche confusa… Ci sono stati diversi dischi persi in zona neutra…
“Effettivamente ci sono stati vari turnover, dobbiamo limitare tutti questi dischi persi perché è il modo in cui puoi segnare ma anche quello più facile per subire una rete. Sicuramente nella sfida di venerdì contro il Lugano episodi del genere saranno assolutamente da evitare”.
In semifinale troverete il Lugano, che partita ti aspetti?
“Difficile da dire quello che succederà venerdì sera, però non vedo l’ora di poter scendere sul ghiaccio contro il Lugano, con questa atmosfera fantastica e nella cornice di un torneo così importante. Sarà interessante vedere anche la nostra tenuta fisica, per noi sarà la quarta partita in quattro giorni, ma ci piace l’hockey, dunque meglio giocare che allenarsi!”.
Questa è la tua prima esperienza al di fuori dalla NHL e la tua prima assoluta in Svizzera…
“Credo che finora sia stata una bella esperienza, anche se stiamo avendo una stagione complicata e dovremo aumentare il ritmo per raggiungere i playoff. Tralasciando questo, trovo che l’hockey Svizzero sia molto rapido, caratterizzato da molta passione sia dei giocatori che dei tifosi. È un’esperienza interessante, sicuramente”.
Questa è anche la tua prima Coppa Spengler, come sta andando il torneo?
“Onestamente mi sta piacendo davvero tanto. Giocare a hockey è bellissimo, ma la cosa migliore è la tradizione e la cultura che questo torneo porta. Durante il giorno si cammina per le strade o attorno alla pista e si percepisce che la sera ci sarà la partita, c’è un sacco di energia e questo rende ogni sport migliore”.
Hai firmato un contratto fino a fine stagione col Davos, consideri la Coppa Spengler come vetrina per un possibile ritorno in NHL?
“Al momento a dir la verità non ci penso, voglio giocare a hockey e divertirmi mentre lo faccio. So che non giocherò per sempre, per questo ho voluto firmare un contratto subito dopo il camp andato male con i Vancouver Canucks a inizio stagione. Volevo giocare e, spero, poter vincere il campionato, perché appunto non potrò continuare a giocare in eterno.”