MOUNTFIELD – TEAM CANADA
1-5
(0-2, 1-1, 0-2)
Note: Vaillant Arena, 6’012 spettatori. Arbitri Wehrli, Wiegand; Kaderli, Obgeweser
Penalità: Mountfield 10×2′, Canada 6×2′
DAVOS – Nessuno sconto da parte del Team Canada di fronte ai generosissimi cechi del Mountfield, eliminati dal torneo della Coppa Spengler 2016 dopo la sconfitta per 5-1 patita dai nordamericani.
La squadra di Jaroslav Bednar saluta i Grigioni al termine di una Spengler onorata fino in fondo, grazie a una squadra tenace che ha dato del filo da torcere a tutti quelli che ha incontrato sul cammino, e che ha portato pure del sano calore ed entusiasmo grazie ai suoi coloratissimi tifosi.
Il risultato secco di 5-1 rifilatogli dal Team Canada non deve ingannare, il Mountfield ha sofferto soprattutto nel primo tempo, chiuso sotto di due reti, e se non fosse stato per quell’uno-due micidiale di Raymond e Paré in entrata di terzo periodo, avrebbe anche potuto rientrare in partita.
Il gol di Bednar caduto a fil di seconda sirena aveva infatti ridato coraggio alla squadra dell’est, interrotto appunto dal 4-1 e 5-1 dei canadesi, ma in diverse situazioni di power play il Mountfield è riuscito a mettere sotto pressioni più di una volta la difesa della foglia d’acero.
Non abbastanza per battere l’ottimo Fucale e sopire il maggior talento offensivo dei canadesi, capaci di produrre occasioni pulite e con azioni da applausi, mostrando comunque quelle lacune difensive che lasciavano spazio agli attacchi e alle speranze dei cechi.
La forza della squadra di Richardson sta però in un sistema di gioco coinvolgente ed oliato soprattutto dalla linea rossa in avanti, quando le entrate rapide nel terzo riescono spesso a spaccare in due le difese con le scorribande dei vari Didomenico, Raymond, Ebbett e Micflikier.
Oltre a ciò, quando a rilanciare dalle retrovie e a gestire il power play c’è gente come Noreau, Flood e Gormley, le cose si fanno più facili e anche divertenti per il pubblico, il che non guasta di certo. Il Team Canada si qualifica quindi per le semifinali come già fatto dal Lugano, e troverà sulla sua strada la Dinamo Minsk di Fredrik Pettersson.
Con l’eterno Bednar e pochi altri a crearsi occasioni vere in avanti da una parte, dall’altra il Canada ha a disposizione quattro blocchi in grado di far male, e quando talenti puri come Raymond, Ebbett, Didomenico e Noreau si mettono a farlo girare, il disco prima o poi entrerà in porta.
Con quell’uno-due in entrata di terzo tempo i nordamericani hanno mostrato le loro capacità e il talento offensivo, chiudendo il match appena prima che i cechi potessero reagire.
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