I nuovi volti della NLA 2016/17: lo svedese Mattias Ritola

Lo svedese tipo

Il 29enne Ritola è considerato dagli addetti ai lavori il tipo di attaccante che ogni formatore in Svezia vorrebbe vedere uscire dal proprio vivaio: bravo pattinatore, dotato di ottime skills di bastone, buon tiro e senso offensivo, ma anche tremendamente preparato al lavoro difensivo e professionista esemplare… Insomma, un giocatore completo. Ala tutto fare, il nativo di Borlänge si è distinto soprattutto per queste qualità durante la sua carriera, senza essere un grande campione ma nemmeno con punti deboli troppo rilevanti, l’affidabilità allo stato puro.

Ragazzo precoce

Formatosi nella formazione della sua città natale, il Borlänge HF, Ritola ha dato subito saggio della sua maturità sin da giovanissimo, debuttando tra i grandi all’età di 15 anni con la prima squadra in Division 1, la nostra Prima Lega. Selezionato in tutte le nazionali giovanili svedesi dalla U16 alla U20, disputa i Mondiali di categoria con la U18 e la U20, proprio mentre effettua il passaggio dalle giovanili dell’allora Västra Frölunda (raggiunto dopo i 15 anni) al Leksand, con il quale debutta in SHL a 18 anni, lanciato dal coach Curt Lundmark.

Dalla relegazione alla Stanley Cup

Dopo aver subito la relegazione in Allsvenskan con il Leksand, parte per il Nordamerica, forte del Draft da parte dei Detroit Red Wings (4° turno, 103esima scelta), i quali gli propongono un contratto entry level di 3 anni.

Ritola disputa l’intero campionato in AHL con i Grand Rapid Griffins, e viene chiamato dai Red Wings prima dei playoff. Fa il suo debutto in NHL il 15 marzo 2008, ma gioca solamente due match con la squadra di Mike Babcock. Il fatto alquanto curioso è che i Red Wings vinceranno la Stanley Cup al termine di quella stagione, e Ritola viene comunque inserito nella formazione ufficiale sulla Coppa e appare anche nella fotografia della squadra campione, nonostante le uniche due partite giocate in regular season.

Dopo aver giocato sostanzialmente tre intere stagioni in AHL – salvo altre sei partite a Detroit – e aver visto prolungare il suo contratto, Ritola viene comunque spedito nei waivers al termine della stagione 2009/10, e il suo contrato viene ripreso dai Tampa Bay Lightning.

Con Tampa gioca 35 partite – alternandosi a Norfolk in AHL – e trova la sua prima rete in NHL il 30 ottobre 2010, battendo Ilya Bryzgalov. In tutto saranno frutto di 4 gol 4 assist i suoi punti stagionali.

I problemi di salute e il ritorno in Europa

Durante il suo soggiorno a Tampa, a Ritola viene diagnosticata la sindrome di Ménière, sintomatologia che colpisce le vie uditive e che gli provoca sordità, nausea e forti vertigini durante gli spostamenti in aereo. Per questa ragione e per il fatto che a Tampa non è più sicuro di rimanere, propende per il ritorno in patria, al Modo, all’inizio della stagione 2011/12.

Con il Modo disputa tre stagioni piuttosto altalenanti, e nell’autunno 2014 finisce al Leksand, nel frattempo tornato in SHL, con il quale ritrova le migliori sensazioni. Nonostante le sue buone prestazioni, il Leksand viene di nuovo relegato, e passa quindi allo Skellefteå.

Il titolo sfiorato e la soluzione svizzera

Con i gialloneri Ritola disputa la sua miglior stagione di sempre – 14 gol e 31 assist, +8 – sfiorando il titolo di SHL, andato al Frölunda. Nello scacchiere di Wallson gioca in linea con il neo bianconero Patrik Zackrisson, formando con lui e Andrew Calof una linea estremamente efficiente, capace di produrre 147 punti e un +43 finale.

Purtroppo per lui i problemi all’orecchio peggiorano, e non potendo sostenere i viaggi in aereo dalla nordica Skellefteå alle altre località, propende per un trasferimento in un campionato a “corto raggio”. La Svizzera è la soluzione ideale per Ritola, e a Friborgo sarà l’ala tanto cercata da Dubé da affiancare a alla star Roman Cervenka.