DAVOS – Il Team Canada è approdato alla finale della Coppa Spengler dopo aver eliminato i padroni di casa del Davos per 6-5, in una partita pazza e piena di colpi di scena. Al termine del match abbiamo sentito le impressioni del difensore gialloblù Samuel Guerra, che ci ha parlato del torneo, di se stesso e delle importanti scelte che ha fatto per il suo futuro professionale.
Samuel Guerra, la partita si è decisa solo negli ultimi minuti, però eravate in vantaggio per 4-1 e il Team Canada è riuscito a rimontarvi. Cosa non ha funzionato nella gestione di quel risultato?
“Forse nel secondo tempo non c’eravamo con la testa, cosa che ci accade spesso, e il Team Canada ha approfittato di questa situazione per recuperare il risultato. È vero che ci manca un po’ d’esperienza per queste situazioni, siamo una squadra giovane fin che si vuole, ma partite del genere bisogna vincerle”.
L’impressione è che stiate pagando anche gli infortuni di questo periodo, a cui purtroppo si sono aggiunti anche Forster e Sciaroni. La sfortuna non sembra andarsene in vista della ripresa del campionato, che prevede un duro doppio scontro con gli ZSC…
“Sì siamo sfortunati ultimamente, ma cerchiamo di vederla in maniera positiva per dare spazio ai giovani. Le partite dobbiamo cercare di vincerle lo stesso e non prendere questo fatto come scusa”.
La Spengler si è dimostrata un torneo duro, con squadre molto attrezzate tecnicamente e fisicamente non sono stati rari gli scontri duri sul ghiaccio. Proprio amichevole fino in fondo, questo torneo non lo è…
“Quando sei qui vuoi solo andare avanti e vincere il torneo, perché è un onore potervi partecipare e tutte le squadre dimostrano di avere voglia di giocare. Io ho vissuto dei tornei della Spengler in cui c’erano delle squadre che giocavano senza voglia e non era per niente bello. Oggi sono contento che tutti danno il 100% ed è più divertente scendere sul ghiaccio così”.
Parliamo di te, sei da sette anni a Davos, in cosa sei cresciuto maggiormente in questo periodo lontano dal Ticino?
“Prima di tutto sono cresciuto come persona, poi per ciò che riguarda l’hockey Arno Del Curto mi ha insegnato il suo stile di gioco, che significa dare sempre il 100% senza cercare scuse. Questa cosa mi mancava un po’ da giovane e nel corso degli anni qui a Davos ho potuto impararla e mi servirà in futuro”.
Hai appena firmato un contratto con gli ZSC Lions valido dalla prossima stagione, cosa ti ha spinto a fare questo passo?
“In sette anni qui a Davos ho imparato le basi dell’hockey moderno grazie a Del Curto, ora è arrivato il momento di fare un nuovo passo avanti tatticamente e in una nuova organizzazione. Ho scelto Zurigo per questo, è una squadra forte a ogni livello, che può puntare a vincere il campionato e altri tornei, sono convinto che mi possa aiutare a migliorare nel futuro”.
C’è da credere che lasciare un club come quello del Davos dopo tutti questi anni non sia stato facile…
“È vero, in questo gruppo io mi trovo ancora benissimo, l’ambiente è bello, però mi sono detto che se dovevo fare un cambiamento era per fare un passo avanti e non indietro. Per questo motivo ho scelto di andare a Zurigo.”