LUGANO – JOKERIT
4-6
(0-1, 4-2, 0-3)
Note: Vaillant Arena, 6’300 spettatori (tutto esaurito). Arbitri Kaukokari, Stricker; Borga, Fluri
Penalità: Lugano 3×2′, Jokerit 3×2′
DAVOS – Archiviato con successo l’esordio nel ritorno alla Coppa Spengler dopo 24 anni, i bianconeri(blu) di Doug Shedden hanno affrontato nel pomeriggio lunedì i finlandesi dello Jokerit, superati abbastanza sorprendentemente dal Mannheim nella loro prima sfida.
Lo staff tecnico del Lugano, per il match contro la squadra di Westerlund e Virta, ha approntato importanti modifiche all’assetto del lineup, facendo esordire Owuya in porta, Stapleton di ritorno al fianco di Brunner e Bertaggia, Fazzini e Romanenghi nel quarto blocco. Giornata di riposo dunque per Kostner, Reuille, Vauclair e Sannitz, assente dopo l’infortunio Ulmer.
Sconfitti all’esordio contro Metropolit e banda, era lecito attendersi una reazione d’orgoglio dello Jokerit, e di sicuro tra le fila finlandesi a nessuno è passato per la testa di sottovalutare pure il Lugano. Le squadre hanno dato vita a un bel match, intenso e a tratti spettacolare, soprattutto con i rispettivi primi blocchi, ben disposti alla velocità e al bel gioco.
Lo Jokerit ha condotto di più il gioco, dopo i primi minuti di iniziativa bianconera, ma sull’arco del match ha avuto in mano il pallino per più tempo del Lugano. La bravura di Brunner e compagni è stata quella di saper colpire in velocità, sfruttando i buchi che qua e là i finlandesi lasciavano nelle transizioni, e quando potevano, gente come Hofmann, Brunner, Pettersson e Klasen partivano a far danni.
Il match si è infiammato nel periodo centrale, quando le due squadre hanno dato vita a quello che si può definire il match ideale per il pubblico della Spengler: velocità di transizione, verticalizzazioni spettacolari e tante reti. Lo Jokerit ha messo in difficoltà il Lugano proprio sul primo blocco, a suo agio in avanti, ma molto in difficoltà quando si trattava di contenere il gioco di Kozun e banda, restando spesso schiacciati nel terzo con Owuya non sempre preciso nei suoi interventi.
Il portiere svedese ha denotato una buona tecnica di base, ma la scarsa reattività e un senso della posizione non sempre impeccabile sono sintomo di una competizione che manca da troppo tempo. Entrato al suo posto nel terzo tempo, Merzlikins non ha fatto molto meglio, capitolando al primo tiro dello Jokerit e deviando un’altra conclusione dentro la propria porta, mostrando che forse non era preparato ad entrare.
L’ultima rimonta dello Jokerit, quella decisiva si è concretizzata in un periodo conclusivo giocato per buona parte sulle ginocchia da parte dei bianconeri, e la capacità corale dei finnici ha spesso schiacciato Brunner e compagni nel proprio terzo.
Dopo la rimonta vincente contro il Mannheim, il Lugano ha giocato un ottimo match sul fronte offensivo, ma ha commesso qualche errore di troppo in uscita dal terzo, regalando dischi a Kozun e faticando poi ad uscirne, piazzandosi troppo stretti sulla porta. Di sicuro lo Jokerit ha messo in pista ben altre qualità rispetto alla sfida precedente, ma il Lugano può comunque festeggiare l’approdo diretto alle semifinali.
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