DAVOS – Sono davvero tanti i “volti noti” alla Coppa Spengler, ma quello che più di tutti fa vibrare i cuori dei tifosi bianconeri è probabilmente quello di Glen Metropolit, affrontato nel match d’apertura sabato pomeriggio, e vittorioso con il suo Mannheim nella seconda sfida disputata domenica.
Glen Metropolit, contro il Lugano avevate iniziato bene ma incassato la rimonta dei bianconeri, mentre contro lo Jokerit siete stati voi a rimontare e vincere…
“Già… Passati in svantaggio di due gol sarebbe stato facile per noi rinunciare a provarci, invece abbiamo mostrato carattere rimontando contro una grande squadra. Abbiamo reagito ed il fatto di aver segnato due gol ci ha ridato fiducia, tutti sono scesi sul ghiaccio con l’intento di dare il massimo, ed è questo che ci aspettiamo l’uno dall’altro. Il nostro portiere è inoltre stato il nostro miglior giocatore, e per noi questa è stata una buona vittoria, dopo aver avuto delle difficoltà anche in campionato… È stato positivo tornare al successo”.
Sei alla Spengler per la sesta volta ed hai giocato con tre squadre diverse… È una cosa a cui sei oramai abituato oppure è ancora speciale per te?
“La Spengler è sempre speciale, ogni anno è unico e puoi passare dei momenti felici con la tua famiglia. Durante l’anno ci sono talmente tante cose che capitano nel mondo, mentre quando si viene a Davos si passa una settimana felice e tutti qui si godono il gioco dell’hockey cantando e festeggiando… Non si pensa ad altro”.
Sabato hai potuto affrontare il Lugano ed incontrare i tuoi vecchi tifosi… Come hai vissuto quei momenti?
“È stato fantastico. Con diversi di quei giocatori ho vinto un campionato nel 2006 ed è sempre divertente incontrarli… Soprattutto se penso che quando ho lasciato la Svizzera, mai avrei pensato di poter partecipare di nuovo alla Coppa Spengler. È stata una partita speciale ed è stato bello rivedere anche i fans”.
Ora che hai 41 anni, qual è il tuo segreto per continuare a giocare a questo livello?
“Credo che sia semplicemente la mia passione per il gioco. Amo allenarmi per cercare di essere al meglio, ed inoltre mi diverto… Cerco sempre di divertirmi, è questo il punto di tutto. Il giorno in cui smetterò di sentire la voglia di vincere e competere, allora mi ritirerò”.
Hai già dei piani per quando arriverà quel momento?
“Sì, ho alcuni progetti di business… Ho uno studio di yoga in Florida e quando mi ritirerò vedremo come andranno le cose in quel senso”.
Sei al tuo secondo campionato nella DEL, quali sono le tue impressioni sul livello della Lega?
“Sono positivamente impressionato, è una lega fisica e ci sono molti stranieri, visto che ne possono giocare sino a dieci per squadra, e praticamente tutti sfruttano questa possibilità. Ci sono diversi giocatori che vengono dall’AHL ed altri che hanno militato in NHL, dunque sanno come giocare utilizzando il fisico. In confronto alla Svizzera, credo che la NLA sia un po’ più veloce, ma in generale la mia opinione è positiva. I fans sono eccezionali e per me Mannheim rappresenta un altro bellissimo posto in cui ho avuto la fortuna di giocare!”.