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Coppa Spengler

Pezzullo: “Giocare con l’IFK è stata una bella occasione, ora voglio trovare stabilità”

Il difensore dell’Ambrì Piotta si è mosso bene nella squadra di Helsinki, trovando parecchio ghiaccio: “Jokinen è carismatico, ma ha saputo mettermi a mio agio chiedendomi solo di giocare alla mia maniera”

DAVOS – L’IFK Helsinki di Olli Jokinen non ha sfigurato contro il Davos, ma la squadra finlandese non ha saputo scalfire il maggior talento dei padroni di casa.

Tra i rinforzi ormai classici della Coppa Spengler messi a disposizione dei finlandesi c’era, oltre a Eric Schneller e Joshua Fahrni, anche il difensore biancoblù Rocco Pezzullo.

“È stata un’esperienza importante per meafferma il 24ennee credo di averla sfruttata bene. Peccato essere stati eliminati prima delle semifinali, perché credo che avremmo meritato di più rispetto a tre sconfitte, ma ci è mancato qualcosa in fase di finalizzazione”.

Rocco Pezzullo, hai vissuto una tua personale seconda Coppa Spengler in maniera un po’ diversa, come è andata?
“Devo dire che questa occasione si è presentata all’improvviso pochi giorni prima dell’inizio del torneo, ovviamente non ci ho pensato due volte ad accettare questo invito e credo di aver sfruttato bene la possibilità. Non è mai facile entrare così in corsa in uno spogliatoio tutto nuovo, ma ringrazio l’IFK Helsinki per l’accoglienza e per come abbiano fatto tutto per mettermi a mio agio sin dai primi momenti”.

Che dinamiche hai trovato nello spogliatoio dell’IFK e nell’approccio alle partite?
“Alla fine ho trovato dinamiche comunque simili a quelle di National League anche in questa realtà tutta nuova, ovviamente venendo da diverse partite in Swiss League ci ho messo un attimo a ritrovare un ritmo più alto e vicino a quello della massima serie. Tutto sommato credo che abbiamo disputato un buon torneo nonostante l’eliminazione contro il Davos, abbiamo giocato da squadra facendo girare bene il disco, sono sicuro che avremmo meritato qualcosa in più anche per le occasioni che siamo riusciti a creare in attacco ma che non abbiamo sfruttato”.

Potrebbe questa Coppa Spengler essere stata anche una “vetrina” in ottica futura per te?
“Certamente questa è stata una possibilità da sfruttare anche guardando al mio futuro, ma io mi sono detto semplicemente di entrare in squadra e dare il meglio facendo quello che so fare e credo di aver lasciato una buona impressione”.

Come ti sei trovato con un personaggio leggendario quale Olli Jokinen come coach, seppure per sole tre partite?
“È un personaggio molto carismatico, ma anche se ha detto poche parole mi ha subito messo a mio agio lasciandomi libero di giocare alla mia maniera e dandomi tanto ghiaccio. L’ho trovato un coach molto tranquillo e sicuro di sé, ma anche una persona che ha saputo darmi subito tanta fiducia”.

Ora tornerai nella realtà del campionato, a Visp cosa hai trovato da metterti così a tuo agio?
“Per prima cosa avere una stabilità nel lineup e diverso tempo di gioco mi aiuta moltissimo. Ad Ambrì finora non è stato il caso, e per me fare dentro e fuori dalla formazione non è affatto facile nell’ottica di trovare continuità e progredire. In fondo per giocare bene ho bisogno semplicemente di questo, stabilità e fiducia, e l’aiuto che mi stanno dando sia Luca Gianinazzi che Daniele Marghitola è importante per migliorare, anche se so che alla fine sta a me ritrovare posto in National League”.

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