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Interviste

Fora: “Non pensiamo troppo in là, ripartiamo dalla semifinale come se non ci fosse un dopo”

Il difensore ha giocato il suo match numero 50 a un Mondiale: “Siamo entrati convinti sin dal primo minuto. Siamo contenti di entrare nella fase più calda del torneo. Abbiamo lavorato duro per arrivarci, ce la siamo guadagnata”

HERNING – La Svizzera di Michael Fora ha battuto facilmente l’Austria con il punteggio di 6-0 e approda alle semifinali. “Se sono un fan delle statistiche? Ogni tanto, ma per quel che mi riguarda poca roba… Sorprendimi”, ci dice il difensore interrogato sul traguardo personale raggiunto giovedì a Herning.

Sai che partita è stata per te questa?
“La numero 50?”

Esatto, complimenti, un numero notevole e impressionante, un match che rimarrà legato a un bel souvenir…
“Sì, per fortuna, sarà un bel ricordo per la cinquantesima, un match che ci apre le porte ad altre fantastiche sfide. Non vediamo l’ora di andarle a disputare.”

Contro l’Austria è stata una partita più semplice del previsto…
“Personalmente mi attendevo una partita molto più energica, non è stata così perché abbiamo gestito bene il gioco e il disco. Siamo entrati convinti sin dal primo minuto, agendo in modo semplice e sfruttando le occasioni”.

E ora finalmente si va a Stoccolma. Una sede che ancora mancava alla tua collezione a un Mondiale…
“È una pista storica per la Svizzera, vedremo di viverla bene e lasciare dei bei ricordi. Siamo contenti di entrare nella fase più calda del torneo. Abbiamo lavorato duro per arrivarci, ce la siamo guadagnata. Adesso ci godiamo un attimino il successo e poi ci godremo Stoccolma”.

Arriveranno familiari e amici, sono già arrivate le richieste per qualche biglietto?
“Non lo so, adesso guarderò il telefono e i messaggi che sono arrivati. Scherzi a parte, di solito si organizza sempre all’ultimo. I miei familiari, anche se non verranno, mi seguiranno da lontano. Vedremo dunque chi sarà presente.”

Nell’altro quarto di finale gli USA hanno battuto la Finlandia. Non ha nessun influsso, ma è comunque un bel segnale per il gruppo di Herning, spesso indicato come il più debole dei due…
“Penso che gli statunitensi abbiano fatto un percorso in crescendo, sono migliorati. Forse sulla carta il nostro girone pareva un po’ meno competitivo, ma le quattro squadre qualificate sono comunque di un certo valore e si sanno far valere al momento giusto”.

Michael Fora adesso non firmerebbe per una medaglia d’argento o di bronzo?
“Non solo io, penso nessuno lo farebbe. Ma non pensiamo troppo in là, la chiave del torneo è crescere partita dopo partita. Contro l’Austria abbiamo fatto un passo mentale in avanti molto importante. Adesso si riparte dalla semifinale come se non ci fosse un dopo”.

Ricordo che alla fine della finale di Praga mi dicesti che l’argento magari avrebbe avuto più valore con il passare del tempo, lì prevaleva la delusione. E ora 12 mesi dopo?
“Fa parte dello sport. In quella finale ci siamo battuti, giocando una buona partita. È un argento molto diverso da quello del 2018. Un argento con molta più consapevolezza nei nostri mezzi, la consapevolezza di poter fare grandi cose. Fa parte del processo, ci vuole esperienza per arrivare fino in fondo a questi tornei”.

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