OSTRAVA – Chi non muore si rivede. E così 12 mesi dopo rieccoci a intervistare il nostro amico Basti Schwele, commentatore televisivo della Germania. Basti sta commentando tutte le partite del Mondiale da Ostrava e ci spiega fin qui il percorso dei tedeschi.
“C’è stato un ottimo debutto contro la Slovacchia, una partita carica di emozioni davanti a diecimila tifosi slovacchi. Non era facile. Dopo il buon inizio sono arrivate due partite dove i tedeschi non sono mai riusciti a esprimere il loro gioco. Due batoste contro Svezia e USA assolutamente giuste. In seguito la squadra ha trovato un buon ritmo, ha fatto una buona virata e ha mostrato cose molto positive contro Lettonia, Kazakistan, Polonia e Francia. Specialmente in fase offensiva si sono viste cose egregie. Desta invece qualche preoccupazione la difesa. Senza Moritz Seider (fortissimo difensore di Detroit, assente perché a fine contratto) la difesa ha un altro carattere”.
Seider è una sorta di gamechanger per voi. Un po’ come Josi per la Svizzera. Quest’anno le parti s’invertono. L’anno scorso c’era Seider e non Josi. Può essere il punto decisivo in favore della Svizzera?
“Potrebbe essere proprio l’aspetto che fa la differenza. I due giocatori si possono paragonare all’interno delle due squadre. In Germania quando hai a disposizione Seider tutti dicono che è un giocatore fantastico, ma ti accorgi ancora di più della sua forza quando è assente. È una persona rispettata, è fortissimo e ti rende la squadra migliore. Josi ha lo stesso effetto per la Svizzera, con la sua presenza rende più forte i rossocrociati”.
L’anno scorso mi dissi che la Svizzera era più forte e favorita e che la Germania avrebbe avuto bisogno di un exploit per vincere. Che mi dici ora?
“Io credo che la Svizzera disponga nuovamente di una grande squadra, una delle migliori e ha disputato una volta di più una grande fase a gironi. Ha giocato ad esempio la partita a mio avviso migliore di questo Mondiale, quella contro il Canada. La Germania ha un altro stile di gioco, non si può paragonare. La nostra squadra è creativa, ha quasi un tocco magico, ha molta fiducia e crede di poter vincere le partite segnando sempre 4 o 5 reti. È un modo di giocare che può andare bene in una fase preliminare, ma non credo in una fase a eliminazione diretta. Contro la Svizzera si dovrà giocoforza fare un cambiamento sotto questo punto di vista se si vuole avere una chance”.
C’erano tanti tifosi germanici a Ostrava in queste due settimane? Ce ne saranno parecchi giovedì?
“Ostrava a parte l’hockey ha poco da offrire. Se ti rechi qui pensando di rimanere qualche giorno e fare altre cose oltre che guardare l’hockey ti sbagli. Non c’è praticamente nulla. C’era uno spiccio di curva pieno di tifosi germanici. Ci saranno stati in media forse 600-800 tifosi tedeschi per partita. C’era comunque un buon ambiente. Non credo che giovedì ci saranno molti tedeschi, la maggior parte specula casomai sul weekend finale a Praga. Inoltre Ostrava è davvero molto lontana dalle nostre città hockeistiche, penso ad esempio a Colonia o Düsseldorf. La maggior parte dei tifosi è arrivata qui a Ostrava ed è rimasta per 3 o 4 giorni, non di più.”
Guardiamo in avanti, nel 2027 ci saranno i Mondiali in Germania. Se ne parla già oppure è troppo lontano?
“È ancora lontano, ma si sta comunque già riflettendo su alcuno espetti in merito alla creatività e all’organizzazione. Ad esempio come rendere attrattive anche le partite tra le cosidette piccole e riempire così le piste”.
In tanti si chiedono come mai si giocherà a Mannheim e Düsseldorf, e non per esempio a Monaco, dove oltretutto tra qualche mese si inaugurerà il nuovo impianto. Hai una spiegazione?
“Ce l’ho. Lo so che è strano, pensando al Mondiale del 2026 che si svolgerà a Zurigo, ma per la IIHF Monaco e dintorni sarebbero troppo cari. Questo è uno dei motivi. Inoltre alla nuova arena è mancato il sostegno della città, non così desiderosa di ospitare i Mondiali. Posso aggiungere che Colonia, altra grande città dell’hockey, non voleva più organizzarli, dato che l’ha fatto per parecchie volte in passato. Quello che non so invece è perché non si sia presa in considerazione la capitale, ovvero Berlino. A mio avviso sarebbe stata la soluzione migliore e più logica: hai un magnifico impianto con davanti una grandissima piazza, sarebbe stato perfetto per le varie fanzone. Mannheim è ovviamente pure una città di hockey con alle spalle SAP (la ditta di software che dà il nome alla pista ndr). Infine la città di Düsseldorf voleva assolutamente questi Mondiali”.