CANADA – CECHIA
6-1
(1-1, 3-0, 2-0)
Reti: 7’07 Krejci (Cervenka, Hronek) 0-1, 19’17 Cozens (Dubois) 1-1, 27’22 Lowry (Johnson, Chabot) 2-1, 28’52 Johnson (Mercer) 3-1, 30’52 Barzal (Cozens, Batherson) 4-1, 43’56 Sillinger (Anderson) 5-1, 52’50 Cozens (Batherson, Whitecloud) 6-1
Note: Nokia Arena, 9’047 spettatori
Penalità: Canada 4×2′, Cechia 4×2′
TAMPERE – Non ci stancherà mai di ripeterlo, mai sottovalutare il Canada. Dopo qualche dubbio (anche legittimo) emerso durante il girone di qualificazione i rappresentanti della foglia d’acero si ritrovano in finale contro la Finlandia, come nel 2021 a Riga quando trionfarono proprio i canadesi e come nel 2019 a Bratislava, con Anttila e compagni sul tetto del mondo.
La squadra di Claude Julien in finale ci va dopo aver messo sotto una Cechia a dire il vero un po’ deludente, incapace di mostrare i punti di forza messi in luce fino ai quarti di finale.
Chiaramente i nordamericani non sono degli sprovveduti, sapevano che avversario avevano davanti e quali erano le chiavi su cui lavorare per annullare la classe di alcuni mostri come Cervenka, Krejci e Pastrnak. Il power play, una delle armi migliori (se non la migliore) a disposizione della Cechia ha funzionato solo parzialmente e sulla rete d’apertura proprio di uno dei sopra menzionati, David Krejci, comunque a segno in un’azione atipica per il power play.
Da lì in poi partita addormentata, ritmo basso, provocazioni e interventi duri dei canadesi – e box play di grande successo – e capacità di entrare nello slot da parte di Barzal e banda per fare male sul serio e mettere in luce qualche difficoltà dei cechi nel difendere l’ultimo metro davanti a Vejmelka.
Il portiere degli Arizona Coyotes si è dovuto arrendere dopo il pareggio a un secondo periodo in cui il Canada ha sfruttato il ritmo basso per colpire con cinismo, infilando tre reti prima di metà incontro per il 5-1 a cui si è arrivati alla seconda pausa.
Kari Jalonen ci aveva provato con in time out a rimettere in carreggiata i suoi, ma subito dopo è arrivato il 4-1 di Barzal in power play, e la cosa è sembrata abbattere ancora di più la Cechia. Con Cervenka e altri spauracchi ormai messi in ombra il Canada ha potuto gestire la contesa in maniera autoritaria, senza strafare, allungando fin sul 6-1 con Sillinger e Cozens (doppietta) subendo come unico pericolo un rigore sbagliato da Pastrnak.
Un risultato fin troppo severo forse, ma la Cechia ha fatto veramente troppo poco per sperare di strappare di mano la finale a un Canada di certo non trascendentale ma pratico, cinico e pronto a pagare il prezzo. Un Canada che si giocherà il titolo mondiale per la sesta volta nelle ultime sette edizioni.
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