HELSINKI – Ha lasciato per strada un punticino la Svizzera nel suo percorso di qualificazione, e nelle ultime partite qualche incertezza si è vista soprattutto ad inizio gara, ma questo significa cercare con la lente d’ingrandimento dei punti da migliorare in una prima fase di Mondiale davvero promettente.
“È stata un’ultima partita di qualificazione positiva. Abbiamo ottenuto il primo posto nel girone, che era il nostro obiettivo, e farlo con una vittoria è ancora meglio visto che le sensazioni in spogliatoio sono ideali dopo un successo”, ci ha spiegato l’attaccante Pius Suter. “Siamo felici, ma anche consapevoli che dalla prossima partita queste sette vittorie non significheranno più nulla. Prendiamo tutto ciò di positivo fatto sinora, la fiducia che ci siamo guadagnati e guardiamo avanti”.
Nei quarti di finale dovrete affrontare gli Stati Uniti…
“Esatto, e non è difficile immaginare ciò che ci attende. Giocheranno con velocità e puntando sul fisico, hanno disputato sinora un Mondiale duro e sicuramente sono una buona squadra. Ma saremo pronti per affrontarli, indubbiamente”.
Vincendo il girone giocherete il quarto a Helsinki, un altro aspetto positivo…
“Certo, questo è uno dei vantaggi di aver ottenuto il primo posto. Per il quarto di finale possiamo evitare di spostarci, ne approfitteremo per riposarci ed allenarci bene. Anche se alla fine poco importa, non vediamo l’ora del primo ingaggio di giovedì e a quel punto questi discorsi avranno poco valore, tutte le squadre saranno pronte al 100%”.
Anche contro la Germania siete riusciti ad arrivare al successo, stavolta passando dai rigori…
“È importante aver trovato diversi modi per vincere. In certe occasioni abbiamo fatto la differenza in powerplay, in altre è stato il penalty killing a risultare fondamentale, e in altri match ancora ci ha sostenuto il gioco a 5-contro-5. È importante avere queste caratteristiche, con la nostra squadra possiamo creare molto e dunque la base rimane quella di non prendere troppe penalità”.
Restano però da migliorare gli avvii di gara, sia contro Germania che Francia ci avete messo un po’ ad ingranare…
“Sì, indubbiamente. Se pensiamo ai primi tempi delle ultime partite, possiamo fare meglio. Ma abbiamo sempre stretto i denti, tenuto il contatto con l’avversario e poi dal periodo centrale messo una marcia in più. È chiaro che non vogliamo più ritrovarci in svantaggio ad inizio gara, oppure avere la sensazione di non fare abbastanza nei 20 minuti iniziali, ma il focus è sul giocare il sistema ed abbiamo visto che poi le cose funzionano”.