Reti: 00’49 Malgin (Simion, Siegenthaler) 1-0, 17’05 Thürkauf (Corvi, Siegenthaler) 2-0, 19’42 Ambühl (Siegenthaler, Scherwey) 3-0, 26’20 Thürkauf (Kurashev, Scherwey) 4-0, 48’40 Glira (Hannoun, McNally) 4-1, 58’20 Hischier (Meier, Bertschy) 5-1, 58’52 Hannoun (Kostner, Petan) 5-2
Note: Helsinki Ice Hall, 3’641 spettatori
Arbitri: Hansen, Stano; Seewald, Spur
Penalità: Svizzera 2×2′, Italia 2×2′
Assenti: Sandro Aeschlimann, Marco Miranda, Damien Riat (sovrannumero)
HELSINKI – La prima partita della Svizzera al Mondiale finlandese è coincisa con una logica vittoria contro l’Italia, in un match dominato dall’inizio alla fine dalla rappresentativa rossocrociata e portato a casa con il risultato di 5-2.
Con Berra in porta gli elvetici hanno mostrato una netta superiorità in ogni campo contro l’Italia di Ireland e Huras, riuscendo però solo in una minima parte a concretizzare quanto creato sul fronte offensivo. In generale la Svizzera si è mossa bene anche sul piano della manovra, con la circolazione del disco e la velocità di pattinaggio a mettere in crisi profonda la difesa avversaria, incapace di uscire dal proprio terzo anche per lunghi periodi, e proprio in quei frangenti Hischier e compagni avrebbero dovuto scavare dei solchi profondi sul piano del risultato, invece hanno sprecato l’inverosimile nonostante tutte le quattro linee siano andate a segno, compresa la doppietta per Thürkauf all’esordio a un Mondiale.
Non è un caso che le reti elvetiche siano arrivate con tiri deviati nel traffico davanti allo slot basso di Bernard, mentre le decine di azioni in velocità – molte anche pregevoli e spettacolari – non sono mai state finalizzate al meglio, nemmeno dai Meier o Hischier di turno, il dominio fisico dello slot pareva comunque evidente e per i difensori italiani è stata durissima prevalere davanti a Bernard.
Qualche piccolo appunto va mosso anche alla difesa, che in qualche occasione si è dimenticata nello slot gli attaccanti italiani, ma è soprattutto sul piano della concretezza che questa partita avrebbe dovuto avere altro svolgimento.
È un problema che la Svizzera a periodi regolari si porta dietro da tempo, ma in questo caso davanti c’era una squadra di livello tecnico tra i più bassi dell’intero torneo, a partire da domenica contro la Danimarca ci sarà sicuramente da alzare il livello di cattiveria negli ultimi metri per non incorrere in brutti scherzi ed evitare di farsi prendere per la gola da passaggio di troppo.
L’Italia in fondo ha fatto il suo, ci mancherebbe, si è difesa come ha potuto, con la disperazione e anche un po’ di fortuna, ma non ha mai mollato quando si è trovata di fronte a Berra nelle poche occasioni a disposizione, risvegliando gli elvetici da qualche – anche comprensibile – momento di torpore, ma nel complesso non ha mai avuto possibilità di cambiare minimamente l’inerzia del match.
In fondo la partita non è mai stata in minimo pericolo per la squadra di Fischer, ma a questi livelli occorre chiuderle quando se ne ha l’occasione per evitare brutte sorprese, e certi svarioni presi davanti a Berra vanno sicuramente rivisti prima di affrontare squadre ben più quotate offensivamente.
Una vittoria all’esordio rimane comunque importantissima in qualunque maniera arrivi, e nel complesso la Svizzera ha ribadito di avere un “telaio” tecnico, fisico e di pattinaggio molto importante, con qualche aggiustata può sicuramente avere margini di miglioramento molto ampi, e chissà che Fischer non riesca a convincere (sarà difficile) Kevin Fiala ad aiutarli con la precisione sotto porta, quella che serve nei momenti giusti.
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