SVIZZERA – SVEZIA
0-7
(0-2, 0-2, 0-3)
Rete: 8’35 Froden (Pilut, Nygren) 0-1, 10’00 A. Kempe (Tömmernes, Lundkvist) 0-2, 22’33 Olofsson (Lundkvist) 0-3, 30’24 Froden (Wingerli, Dahlbeck) 0-4, 41’18 Nygren (Rakell, A. Kempe) 0-5, 47’14 Lundkvist (A. Kempe, Tömmernes) 0-6, 50’46 Tömmernes (Froden, Lundkvist) 0-7
Note: Olympic Sports Centre, porte chiuse
Penalità: Svizzera 7×2′, Svezia 5×2′
RIGA – Una serataccia di quelle a cui non sembrava fossimo attesi, dopo le ottime premesse viste in pista contro Cechia e Danimarca. La Svizzera inciampa ancora contro il suo storico “mostro dell’armadio”, quella Svezia che i rossocrociati non riescono a battere ormai dal lontano 2013, quello dell’argento proprio a Stoccolma, e lo fa giocando una partita grigia, al contrario di una Nazionale delle tre corone trasformata rispetto agli scorsi giorni.
Un risultato pesante, non solo nei numeri, ma anche sul piano del gioco, dove i rossocrociati hanno sofferto moltissimo sulla velocità di scorrimento del disco, perdendo fin quasi da subito il controllo degli eventi nonostante il potenziale degli avversari fosse ampiamente alla portata di Hischier e compagni.
Discreto il primo tempo, ma era evidente che c’era qualcosa di diverso nello spirito e nella testa dei ragazzi di Fischer, che a lungo andare hanno quasi mollato ogni appiglio, con pochissimi giocatori a cercare di far cambiare le cose sul serio, come Meier, Hofmann e pochissimi altri.
La peggiore sconfitta dell’era Fischer è arrivata con una prestazione collettiva insufficiente, forse ingannati dall’andamento di questo strano ;ondiale, ci ha messo del suo purtroppo anche il totem Genoni e va dato grande merito alla Svezia di aver cambiato marcia dopo le polemiche nate in patria dopo il pessimo inizio di mondiale.
Chissà come reagirà la Svizzera a questa brutta, bruttissima frenata, che ha ricordato a tutti che seppur ottime, due vittorie non costituiscono ancora nulla nell’andamento del torneo. Che poi il risultato numerico di 0-7 sia magari fin troppo ampio si può anche discuterne, anche perché i portieri non hanno fornito pure loro le migliori prestazioni (non si vogliono gettare colpe eccessive su Nyffeler) ma è stato emblematico vedere gli svedesi bloccare tiri davanti al proprio portiere con il risultato già al sicuro, quelle piccole cose che spesso fanno grosse differenze.
È anche pesante il fatto che in una partita giocata male siano andate male anche le piccole cose che spesso si associano alla fortuna, ma non basterebbe per giustificare questo passo falso, perché se nelle partite precedenti tutti avevano fatto bene il loro compito, martedì quasi nessuno ha portato a compimento il suo.
Niente panico ora, come non c’era motivo di festeggiare fino a due giorni fa, l’importante è che questo gruppo dimostri subito la propria forza mentale, l’unico mezzo per tornare subito in carreggiata dopo una scivolata simile e tanto inaspettata.