CECHIA – SVIZZERA
2-5
(1-1, 0-2, 1-2)
Reti: 14’46 Chytil (Kovar, Vrana) 1-0, 17’09 Hofmann (Ambühl, Simion) 1-1, 24’12 Meier (Hischier) 1-2, 38’19 Scherwey (Praplan, Bertschy) 1-3, 50’27 Meier (Corvi, Kurashev) 1-4, 54’59 Smejkal (Chytil, Sklenicka) 2-4, 57’08 Hofmann (Simion, Ambühl) 2-5
Note: Olympic Sports Centre, porte chiuse
Penalità: Cechia 7×2′, Svizzera 3×2′
RIGA – Meglio di così per la Svizzera era veramente difficile fare, all’esordio di questi campionati mondiali 2021. Una vittoria sulla Cechia, la quale non aveva mai perso le prime due partite di una rassegna iridata, che dice molto della determinazione e della consapevolezza della selezione rossocrociata sul suo potenziale.
Il chiaro 5-2 con cui i ragazzi di Patrick Fischer hanno piegato i cechi è assolutamente meritato per quanto visto sul ghiaccio e ancora una volta è segnale che questa Svizzera potrebbe veramente togliersi delle belle soddisfazioni. Ma andiamo con calma, siamo pur sempre all’inizio del torneo e la strada rimane lunghissima, e ad ogni modo va detto che la Cechia – come diverse altre big – non schiera il massimo del suo arsenale, mentre la Svizzera ha portato in Lettonia una squadra di un certo livello.
Ma proprio questo è un fattore che va sfruttato, e Ambühl e compagni lo hanno dimostrato nella loro prima partita, che non sempre nelle rassegne mondiali aveva riservato grandi soddisfazioni.
Stavolta gli elvetici si sono proposti con quello che il selezionatore va predicando da quando siede sulla panchina della massima rappresentativa, ossia con velocità d’esecuzione, tanto pattinaggio e intensità ad ogni cambio e spirito di sacrificio per il gruppo.
Tutte armi che sono state sfruttate sabato sera nel vuoto impianto di Riga, con un’organizzazione di gioco ben chiara e la tecnica dei tanti uomini di classe che ha fatto la differenza, in special modo con un power play a dir poco letale che ha fruttato ben quattro delle cinque reti, ottenute con le doppiette di due grandi tiratori come Hofmann e Meier.
Le loro capacità di frombolieri sono state sfruttate alla perfezione grazie anche alla classe di chi il power play lo fa girare, come Hischier e Corvi – splendido il rapido gesto sull’assist per il 4-1 di Meier – e il fatto che la Svizzera sia riuscita a sfruttare così bene le superiorità numerica è indizio (e si spera anche prova) di un nuovo passo avanti della squadra.
Difficilmente avevamo visto infatti la squadra di Fischer prendere così in mano la situazione in superiorità numerica, ma con gli uomini giusti a fare le cose giuste tutto è sembrato riuscire con grande facilità.
I rossocrociati hanno mostrato la giusta personalità sin da quando hanno dovuto ribaltare il punteggio, gestendo al meglio il risultato di vantaggio – grande lavoro della quarta linea in contenimento – senza mai andare in vero panico, e quando c’era da rifiatare su un momento di pressione della Cechia sul 4-2 appena ottenuto, ci ha pensato Fischer chiamando un tranquillo time out per ridare ossigeno e tranquillità ai suoi, con Genoni capace di mantenere sempre una grande sicurezza da trasmettere ai compagni.
Ottimo esordio, nonostante qualche errore individuale qua e là da limare nei prossimi scontri, ma impressionante l’impatto di giocatori come Hofmann, Meier, Corvi e Müller, ma va elogiato anche il lavoro sporco (premiato da un bellissimo gol) della linea di Scherwey, Ambühl e Bertschy, che non si sono mai risparmiati, testimoniando come il gruppo sia perfettamente coeso e ognuno calato nel proprio ruolo.
Questa partita conferma che la Svizzera può ritagliarsi un ruolo di primissimo piano in questo Mondiale, ma proprio perché così particolare questa edizione i ragazzi di Fischer devono stare attenti a non incappare in brutte sorprese (vedasi il Canada o la Svezia sconfitta proprio dalla Danimarca di Boedker) e continuare mettere sul ghiaccio la stessa determinazione vista dal primo minuto contro i cechi.