BIASCA – L’ultima volta che la nazionale Svizzera si era presentata sul ghiaccio della pista di Biasca è stata…la prima volta dell’impianto rivierasco. Fu infatti nel 1992 che i rossocrociati inaugurarono quella che oggi si chiama Raiffeisen BiascArena in un classicissimo incontro contro la nazionale Italiana.
Nel pomeriggio di sabato i ragazzi di Patrick Fischer hanno affrontato la Norvegia per la “ripetizione” del match di venerdì, quando ad aver la meglio erano stati Olimb e compagni.
Nel caldo pomeriggio di Biasca – per il quale anche il ghiaccio ne ha risentito – Fischer ha optato per qualche cambiamento, lasciando fuori Rüfenacht e Geisser per mettere sul ghiaccio Albrecht, Siegenthaler e Genoni in porta al posto del davosiano Senn.
Se il selezionatore nazionale voleva delle risposte sui singoli, probabilmente qualcosa ha già intuito, anche se la gara, piuttosto piatta per almeno mezzora non ha dato chissà quali spunti su cui riflettere. Solo dalla rete di Untersander, che ha concretizzato la maggior mole di lavoro elvetica, la partita si è aperta un po’ di più, ma la Norvegia ha continuato a faticare tremendamente per farsi vedere dalle parti di Genoni, impegnato seriamente forse solo un paio di volte durante i 60 minuti.
La Svizzera invece si è costruita le occasioni migliori a 5 contro 5, mostrando un power play a tratti disastroso, senza soluzioni “rapide” e con scarsa propensione a liberare al tiro i migliori sniper, faticando oltremodo anche nel primo 5 contro 3 a disposizione.
È stato invece al secondo tentativo in doppia superiorità numerica che Loeffel e compagni sono riusciti a chiudere la contesa, con la rete di Riat al 45′, seguita dal 3-0 definitivo del friborghese Mottet al 54′.
L’ultima amichevole su terra elvetica verso i mondiali ha dato risposte confortanti allo staff tecnico? Risulta difficile credere che queste due amichevoli abbiano detto molto, visto il livello tecnico, agonistico e la mancanza di quelli che saranno sicuramente altri protagonisti, ossia i finalisti e magari qualcuno dal Nordamerica. Insomma, questa Svizzera è ancora un grosso cantiere, e i tempi stringono.
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