DAVOS – Ha dovuto affrontare una partita un po’ più ruvida rispetto a quella di debutto, ma alla fine la Svizzera di Patrick Fischer è riuscita ad ottenere una seconda bella vittoria alla Coppa Spengler, con il successo contro l’HPK che vale l’accesso diretto alla semifinale.
Tra i giocatori più in vista nella selezione rossocrociata c’è stato nuovamente il bianconero Gregory Hofmann che, in combutta con il compagno Luca Fazzini ed il centro Pius Suter, ha decisamente fatto sudare la difesa avversaria.
“Non potevamo iniziare meglio, il nostro obiettivo era quello di qualificarci al più presto per la semifinale e lo abbiamo raggiunto”, ci spiega proprio l’attaccante del Lugano. “Abbiamo iniziato in maniera un po’ passiva nei primi 15 minuti, e quello non era sicuramente il nostro gioco. Nel secondo e terzo tempo siamo però stati più aggressivi in tutte le zone della pista e questo ha fatto la differenza”.
Gregory Hofmann, peccato non aver sfruttato le opportunità in powerplay… Ci siete andati vicini, ma in questa Spengler manca ancora il gol in superiorità…
“Sicuramente, proprio le situazioni speciali credo che siano uno dei principali aspetti che dobbiamo migliorare. Il boxplay ha funzionato molto bene, ma il powerplay non così tanto… Ci siamo creati tante occasioni e siamo andati vicini alla rete, però mancava un po’ di cattiveria sotto porta per riuscire finalmente ad infilare il disco. Abbiamo comunque due ottime linee di powerplay, con giocatori pericolosi che sanno segnare”.
Oltre che con la Nazionale, hai già vissuto la Spengler con il Lugano… Pensi che questo torneo possa essere più utile alla Svizzera rispetto a quelli amichevoli che si giocavano in passato a dicembre?
“Sicuramente, soprattutto quest’anno per preparare al meglio le Olimpiadi! Qui c’è una bellissima atmosfera, con i tifosi che ci danno una grande mano e ci danno veramente la motivazione per essere pronti al 100%. Credo che vedere partecipare la Svizzera alla Spengler sia davvero una bella cosa per l’hockey svizzero, la Nazionale vuole prepararsi al meglio per i Giochi e affrontiamo questo torneo con molta serietà”.
Le Olimpiadi sono oramai dietro l’angolo… A che punto siete e su cosa dovete ancora lavorare?
“Le partite che stiamo giocando in questi giorni permetteranno di fare delle valutazioni in merito alla nostra capacità di gestire il sistema di gioco e di adattamento, ed in questo senso credo che Fischer stia provando vari aspetti con tutte le linee. Difficile però dire su cosa bisogna lavorare, ogni giocatore è venuto alla Spengler per vincere con il gruppo, ma anche con l’intento di mostrare le proprie qualità personali. In questi casi bisogna continuare a lavorare su tutto”.
La Spengler è un ottimo momento per staccare dal campionato, anche se per te i volti famigliari sono tanti… Come Fazzini, nella tua stessa linea, oppure Brunner nel vostro blocco di powerplay…
“È vero, ci stiamo trovando molto bene ed abbiamo costruito alcune occasioni interessanti. Nelle prime due partite, con Fazzini e Suter, abbiamo avuto diverse chance a 5 contro 5 ed è mancato davvero poco per trovare qualche gol. In powerplay invece, visto che siamo tra luganesi, dobbiamo gestire molto meglio la situazione, abbiamo la capacità di far girare le fasi in superiorità numerica e dovremo iniziare a farlo con più profitto”.