DAVOS – Prima missione compiuta, ovverosia seconda vittoria in altrettante partite e qualificazione alle semifinali di Coppa Spengler. La Nazionale svizzera di Patrick Fischer ha infatti battuo i finlandesi dell’HPK Hämmenlinna con un secco 4-0, costringendo la squadra del nord a dover passare per i quarti di venerdì per sperare di staccare un ticket per il passo successivo.
La partita contro l’HPK si è subito rivelata un po’ diversa per i rossocrociati, soprattutto sul piano fisico, con gli uomini di Pennanen molto attivi e aggressivi, decisi a lasciare pochi spazi alla velocità elvetica.
Purtroppo per il coach finlandese, gli errori in zona neutra di gestione del disco e di posizionamento hanno fatto saltare i suoi piani, e al primo buco lasciato libero, Scherwey ha potuto mettere i razzi sui pattini per bruciare la difesa avversaria e battere il portiere Karjalainen.
Proprio Scherwey, all’esordio in questa Coppa Spengler, si è subito fatto notare per la grinta e la capacità di inserimento negli spazi, distribuendo pure un paio di check “open ice” che alla nazionale danno un tocco di quella cattiveria (agonistica) che mai era stata nelle proprie corde.
Meno precisi in difesa, ma capaci comunque di limitare i danni dalle parti di un sicuro Boltshauser, Hollenstein e compagni hanno messo in difficoltà l’HPK con le manovre in velocità e un possesso del disco molto sicuro, costringendo gli avversari al fallo d’emergenza.
Dopo il raddoppio di Schäppi con una pregevole deviazione su appoggio di Rathgeb, la Svizzera ha avuto infatti una grossa dose di power play a proprio favore – a fine match saranno 8 interi e qualche secondo, di cui un 5 contro 3 – riuscendo anche a fare girare il disco e a liberare i tiratori, ma mancando di precisione (e un pizzico di fortuna) davanti a Karjalainen.
Si è così dovuto attendere il 50′ per vedere la Svizzera chiudere il match – almeno sul piano numerico, dal lato del gioco lo era già – grazie alla bella iniziativa di Rod e al 4-0 a porta vuota di Vermin, con i finlandesi in power play e senza il proprio portiere per cercare di segnare almeno una rete.
È stata di nuovo una Svizzera abbastanza brillante in attacco, solida in difesa (anche se di nuovo, l’avversario non era dei più probanti) e che ha dimostrato di avere diverse soluzioni nel line up.
Con fuori Diaz, Fora, Herzog, Richard e Martschini, i sostituti hanno fatto bene, magari cominciando a creare nella testa di Fischer quei famosi problemi grassi che tutti i coach vorrebbero avere. Se sarà veramente così ce lo diranno le prossime partite, le ultime prima dei Giochi Olimipici. Varrà la pena sfruttarle al massimo.
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