SVIZZERA – DINAMO RIGA
6-1
(3-o, 1-1, 2-0)
Reti: 1’30 Blum (Hofmann, Fazzini) 1-0, 3’39 Diaz (Cunti, Praplan) 2-0, 16’11 Brunner (Hollenstein, Untersander) 3-0, 29’46 Indrasis 3-1, 30’18 Schlumpf (Herzog) 4-1, 49’17 Fazzini (Genoni) 5-1, 57’18 Martschini (Herzog) 6-1
Note: Vaillant Arena, 6’300 spettatori (tutto esaurito)
Penalità: Svizzera 5×2′, Dinamo Riga 4×2′
DAVOS – È iniziata con una roboante vittoria per 6-1 sulla Dinamo Riga, l’avventura della Nazionale rossocrociata alla 91esima edizione della Coppa Spengler. Un torneo che non vedeva la partecipazione della massima rappresentativa svizzera da ben 40 anni e nell’incontro di apertura contro i lettoni la selezione di Patrick Fischer ha vinto e convinto.
Non che la squadra della KHL (6a nella sua division, praticamente fuori dai playoff) abbia opposto chissà che resistenza, ma è proprio sulla prestazione di Diaz e compagni che va fatta una prima analisi, sicuramente apprezzabile per convinzione e applicazione.
Sin dai primi minuti la Svizzera ha infatti imposto un forecheck molto alto contro la formazione di Ankipans, sorprendendola già in uscita dal terzo e, grazie alla velocità d’esecuzione dei propri terzetti offensivi, la difesa lettone è andata in bambola in men che non si dica.
Difatti alla “nati” sono bastati meno di 4′ per mandare all’aria i piani della Dinamo, grazie alle reti di Blum e Diaz (non a caso due difensori molto offensivi tanto cari agli schemi di Fischer) che hanno costretto il coach avversario a sostituire il portiere per dare una scossa ai suoi.
Non è cambiata molto l’antifona dopo quella mossa, va detto, la Svizzera ha praticamente passato tutta la prima metà di partita con il disco sul bastone, allungando prima sul 3-0 con Brunner e poi sul 4-1 con Schlumpf (altro difensore molto attivo) quando Indrasis ha provato a riaprire il match, speranza durata soli 32 secondi.
Partita che poi ha avuto poco da dire con la gestione accademica da parte dei rossocrociati, capaci comunque di imporsi anche a livello fisico con molto lavoro alle assi e un paio di check “open ice” alquanto spettacolari e poi di abbellire il risultato fin sul 6-1 con Fazzini e Martschini nel terzo conclusivo.
La squadra di Fischer ha dato prova di ottime trame e automatismi in attacco, peccando comunque di precisione in power play (anche se il gol di Diaz è arrivato in situazione di penalità differita), ma tutti i terzetti offensivi hanno mostrato buone cose.
Bel lavoro anche da parte dei difensori, molto partecipi alle azioni e comunque capaci di proteggere Genoni, spesso rimasto inattivo, ma si dovrà attendere test più probanti per verificare la tenuta sotto sforzo della retroguardia. Per ora si è partiti col piede giusto, 6 reti e 6 marcatori diversi di cui 3 difensori, ma soprattutto con molti applausi da parte di un pubblico convinto.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)