Social Media HSHS

NHL

Tutto quello che c’è da sapere sulla finale tra Kings e Rangers

rangers
96 PUNTI
(45-31-6)
#2 METRO DIVISION
2014_Stanley_Cup_Finals
kings
100 PUNTI
(46-28-8)
#3 PACIFIC DIVISION
Gara 1: Rangers @ Kings | mercoledì 4 giugno, ore 02:00
Gara 2:
Rangers @ Kings | sabato 7 giugno, ore 01:00
Gara 3: Kings @ Rangers | lunedì 9 giugno, ore 02:00
Gara 4: Kings @ Rangers | mercoledì 11 giugno, ore 02:00
Gara 5*: Rangers @ Kings | venerdì 13 giugno, ore 02:00
Gara 6*: Kings @ Rangers lunedì 16 giugno, ore 02:00
Gara 7*: Rangers @ Kings |mercoledì 18 giugno, ore 02:00

LOS ANGELES – New York Rangers e Los Angeles Kings si affronteranno mercoledì notte per la prima partita di finale per la Stanley Cup, dopo aver incrociato i bastoni per l’ultima volta oltre sei mesi or sono. Nei playoff, invece, le due franchigie non si incontrano addirittura dal 1981, quando i Rangers ebbero la meglio in un round di 5 partite. L’unico altro faccia a faccia risale al 1979, ed anche in quel caso vinse New York in una serie best-of-3.

In stagione le due squadre si sono incontrate solamente in due occasioni – la prima in ottobre, la seconda in novembre – e a vincere è stata sempre la squadra in trasferta.

Nella seconda partita della stagione i Rangers si imposero per 3-1 allo Staples Center (con celebre papera di Jonathan Quick), mentre il 17 novembre Los Angeles si vendicò al Madison Square Garden imponendosi per 1-0.

Entrambe le squadre, inoltre, hanno in rosa un giocatore che ha passato una parte importante della sua carriera nelle fila degli avversari. Per i Kings si tratta naturalmente di Marian Gaborik, attuale top scorer dei playoff con 12 reti, il quale ha passato quasi 5 stagioni a Manhattan. Tra i Rangers c’è invece Brian Boyle, draftato dai Kings nel 2003 e passato nella East Coast nel 2009.

I Los Angeles Kings si ritrovano in finale per la seconda volta nelle ultime tre stagioni e per la terza volta nella storia della franchigia. Hanno vinto la loro unica Stanley Cup nel 2012 superando i New Jersey Devils in 6 incontri.

I Rangers giocheranno invece per la vittoria finale dopo 20 anni di assenza, ovvero da quello storico 1994 in cui Mark Messier alzò al cielo la coppa dopo la vittoria sui Vancouver Canucks.

TOP PLAYERS – ATTACCO

GIOCATORE
kings
Kopitar
kings  Carter
kings  Gaborik
GOL
5
9
12
ASSIST
19
13
7
PUNTI
24
22
19
+/-
+9
+4
+6
6
5
3
7
8
10
13
13
13
0
+2
-2

Sul fronte offensivo i Los Angeles Kings possono vantare una buona profondità nella rosa, fattore che permette a coach Darry Sutter di schierare con regolarità quattro linee. Tra gli attaccanti la marcia in più ha saputo ingranarla Marian Gaborik, acquisito alla trade deadline e capace di avere un impatto incredibile con le sue 12 reti. Il centro della sua linea è il candidato al Conn Smyte, Anze Kopitar, con il blocco che è completato da capitan Dustin Brown.

Un ruolo importante nella cavalcata di LA l’ha rivestito anche la linea di Toffoli e Pearson, guidata al centro da Carter. Interessante notare, inoltre, come un grande giocatore come Mike Richards venga impiegato al centro della quarta linea, fattore che lascia immediatamente trasparire le mille risorse che possono vantare i californiani.

I Rangers, invece, non possono vantare una vera e propria prima linea. In compenso, però, si presentano sul ghiaccio con tre linee capaci di andare in rete con regolarità, mentre il quarto blocco porta un gioco fisico e volto alla profondità che ha spesso messo in difficoltà gli avversari.

Questo equilibrio è rispecchiato anche dai numeri, dato che nessun giocatore ha ottenuto più di 13 punti. I Rangers hanno però otto giocatori che ne hanno ottenuti almeno 10.

Sia a destra – Nash, St. Louis, Zuccarello, Dorsett – che a sinistra – Kreider, Hagelin, Pouliot, Boyle – New York presenta un mix di esplosiva velocità ed importante presenza fisica, alimentata da quattro centri che hanno saputo dimostrarsi di assoluto livello: Stepan, Richards, Brassard, Moore.

Anche per gara 1 di finale, Derek Stepan scenderà in pista nonostante la recente operazione alla mascella, conseguenza della frattura rimediata lo scorso 23 maggio. St. Louis non ha invece mancato alcuna partita in questi playoff nonostante l’improvviso decesso della madre, ed è risultato essere l’ispirazione della squadra sin da gara 5 contro i Pittsburgh Penguins.

La linea più efficace di New York rimane comunque la terza, con Brassard tra ZuccarelloPouliot, che ha saputo fare sfracelli per tutta la stagione.

TOP PLAYERS – DIFESA

GOL
4
5
4
ASSIST
12
6
5
PUNTI
16
11
9
+/-
+5
+3
+3
3
1
1
10
6
4
13
7
5
-2
-1
+3

Guardando invece la difesa, i Los Angeles Kings possono vantare un gruppo estremamente talentuoso, capace di trascinare la squadra e di alzare il suo livello in maniera incredibile contro i Chicago Blackhawks. La punta di diamante è rappresentata da Drew Doughty, sul ghiaccio per una media di 29 minuti ad incontro e capace di ottenere 3 reti e 4 assist contro gli Hawks.

Il numero 8 viene schierato in coppia con Jake Muzzin, anche lui ottimo in questi playoff. Un po’ più irregolari invece le prestazioni di Voynov, mentre Alec Martinez è riuscito a segnare il gol che è valso la qualifica alla finale nonostante un minutaggio non altissimo. La difesa di LA lamenta ancora l’assenza di Robyn Regehr, che potrebbe però tornare a dare man forte ai suoi compagni molto presto.

A New York la grande stella nel reparto arretrato è invece Ryan McDonagh, da anni capace di fornire ottime prestazioni ma che è davvero esploso in questo finale di stagione. È sempre il primo giocatore sul disco e sa contribuire in maniera decisiva anche in attacco. Il numero 27 ha ottenuto ben 10 assist in questi playoff ed è il miglior marcatore dei Rangers con 13 punti in compagnia di Stepan e St. Louis.

Il suo partner, Dan Girardi, non è però da meno. Dopo una stagione da All Star Game nel 2012, “G” è tornato ai suoi livelli migliori, giocando un ruolo fondamentale in boxplay; ha sinora ottenuto 7 punti ed ha bloccato 50 (!) tiri.

La seconda coppia in retrovia è invece formata da Staal e Stralman, che rappresentano anche il secondo blocco difensivo in boxplay. John Moore ha invece ancora una partita da scontare nella sua sospensione, fattore che lascerà spazio in gara 1 a Raphael Diaz, che si è sempre fatto trovare pronto in caso di bisogno. La sua avventura a New York non è stata contraddistinta da tanti minuti, ma la qualità del suo gioco non ne ha risentito e le sue prestazioni sono sempre state solide.

La nostra panoramica delle due squadre coinvolte nella finale per la Stanley Cup finisce con quelli che saranno verosimilmente i grandi protagonisti, ovvero i portieri Jonathan Quick ed Henrik Lundqvist.

Quick, a differenza del 2012, non è apparso stellare sino a questo punto, ma ha comunque permesso alla sua squadra di arrivare sino all’ultimo atto dei playoff. Si è dimostrato molto forte mentalmente anche dopo alcune prestazioni traballanti, specialmente dopo aver concesso 5 reti su 10 tiri ai Chicago Blackhawks in gara 6. Ha però vinto tutte e 7 le partite in cui si è trovato confrontato con l’eliminazione.

Henrik Lundqvist è invece stato stellare sino ad ora, tanto da essere considerato come uno dei potenziali vincitori del Conn Smyte Trophy. Lo svedese è il miglior portiere di questi playoff con una percentuale di parate del 92.8% e 2.03 reti concesse a partita in un totale di 20 incontri.

Nella serie contro i Pittsburgh Penguins ha concesso solamente 3 reti su un totale di 105 tiri fronteggiati, mentre ha letteralmente “rubato” gara 2 dai Montreal Canadiens parando 40 tiri.

Click to comment

Altri articoli in NHL