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Interviste

Romanenghi: “Ora non facciamoci prendere dalla frustrazione, ne usciremo”

L’attaccante dei bianconeri sa che il momento è difficile: “Quando fai grandi sforzi per tutta una partita e non vieni ripagato la situazione diventa abbastanza frustrante. Ma tutto questo dipende solo da noi”

LUGANO – La quinta sconfitta filata del Lugano proietta i bianconeri in una crisi di risultati che li fa scivolare sotto la linea. Contro i Tigers i bianconeri hanno pagato un momento difficile nel secondo tempo ma soprattutto la cronica difficoltà nel tramutare in rete le occasioni per chiudere le sfide.

Matteo Romanenghi sa bene che i bianconeri non possono permettersi di vanificare i loro sforzi: “Si lavora tanto e si raccoglie poco, ma dipende solo da noi perché le possibilità le abbiamo sempre”.

Matteo Romanenghi, alla lunga diventa frustrante perdere le partite in questa maniera…
“È una maniera abbastanza dura di perdere le partite, perché non possiamo dover ogni volta fare uno sforzo così lungo per cercare di ottenere qualcosa. Anche contro il Langnau abbiamo avuto le possibilità di chiudere la partita già tra il primo e il secondo tempo ma non riusciamo a sfruttare queste possibilità”.

I gol mancati stanno diventando un’ossessione? Questo rischia alla lunga di logorare…
“Chiaramente il Langnau ha fatto il suo gioco ma quando vieni raggiunto nel punteggio dopo aver fatto tutti quegli sforzi lavorando il triplo degli altri e devi ricominciare da capo diventa molto dura e rischi di farti prendere dalla foga. Sembra banale ma dobbiamo solo lavorare e sfruttare finalmente quelle occasioni che ci permetterebbero di chiudere le partite”.

Sabato sera quei powerplay a cavallo della prima pausa erano delle occasioni molto allettanti; è stato decisivo non sfruttarli?
“Sicuramente quei power play erano da sfruttare, il disco girava velocemente ma non abbiamo trovato lo spazio per cercare il tiro. La cosa positiva è che le occasioni in attacco ci sono e bisogna ripartire da lì, sarebbe molto più grave se non riuscissimo a costruire nulla”.

Dopo le ottime cose mostrate tra settembre e ottobre sentite una certa pressione in questa serie di sconfitte?
“La pressione c’è sempre in un campionato tirato e intenso come il nostro e logicamente quando perdi alcune partite ti ritrovi subito risucchiato verso il basso. Chiaramente il peso di queste cinque sconfitte lo sentiamo dopo che avevamo mostrato ottime cose ed è inutile negare che la classifica fa male a guardarla. Bisogna reagire e fare il meglio possibile nelle prossime partite, non c’è altra soluzione”.

Domanda banale: come si esce da queste situazioni?
“Siamo un gruppo abbastanza esperto, tutti i miei compagni di squadra hanno vissuto diversi momenti nelle loro carriere e i periodi difficili prima o poi li vivono tutti. Non si va in panico, si mantiene la concentrazione e ogni giorno si va avanti facendo di tutto per cogliere l’occasione giusta. Abbiamo dimostrato di saper fare ben altro, ora dobbiamo ritornare in carreggiata”.

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