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Ambrì Piotta

L’Ambrì cerca i giusti equilibri, vittoria al debutto per Pesonen

AMBRÌ PIOTTA – RÖGLE

4-1

(1-0, 1-0, 2-1)

Reti: 9’22 Fuchs (Fora, Monnet) 1-0, 24’24 Pesonen 2-0, 49’52 D’Agostini (Pesonen) 3-0, 55’56 Fuchs (Monnet) 4-0, 57’52 Rensfelt (Marshall) 4-1

Note: Biasca, 700 spettatori. Arbitri Boverio, Mandioni; Castelli, Wüst
Penalità: Ambrì 10×2′ + 1×10′ + 1xpp (Gautschi), Rögle 8×2′ + 2×10′ + 1xpp

BIASCA – Nonostante all’appello mancassero solamente due amichevoli in questa fase di preparazione, e con il debutto in campionato distante una settimana esatta appena, anche per la sfida contro gli svedesi del Rögle i biancoblù si sono ritrovati a dover sperimentare, con l’intento di trovare immediatamente le giuste alchimie per integrare il nuovo arrivato Janne Pesonen.

Dopo che le prime intenzioni di Kossmann sembravano quelle di voler impiegare il finlandese al centro, il coach dei leventinesi ha confermato quanto abbozzato in allenamento, mandando in pista il nuovo arrivato nella sua posizione naturale di ala, convertendo nell’occasione Lhotak al centro del quarto blocco.

Difficile immaginare se questa possa essere la soluzione che Kossmann aveva in mente sin dall’inizio – considerando anche l’assenza di Bastl, lasciato a riposo così come Ngoy – ma con l’abbondanza di ali in rosa e la necessità di alzare il livello al centro, riuscire ad impiegare Lhotak con costrutto in quella posizione potrebbe essere un’alternativa interessante. Se la si vorrà anche efficace, però, bisogna accettare il fatto che non avverrà dal giorno alla notte.

Fatto sta che Pesonen in questa prima uscita ha destato una buona impressione, pur considerando le attenuanti di una condizione fisica al momento non ottimale, così come una normale fase di adattamento con i nuovi compagni.

L’idea di affiancarlo a Guggisberg è sicuramente interessante, nell’ottica di attuare quel gioco veloce e capace di secchi ribaltamenti di fronte che Kossmann dimostra di voler applicare. I due possono potenzialmente “mangiare il ghiaccio”, anche se nella sfida di mercoledì sera l’hanno fatto comprensibilmente solo a tratti, pur supportati da un Emmerton in crescita e capace di qualche spunto personale più accentuato del solito, anche se il canadese continua a dare l’impressione di avere bisogno di altro tempo per prendere realmente ritmo.

Ad immagine di quel blocco, l’intera squadra ha saputo carburare solo a tratti, in seguito sì alle tante penalità che hanno contraddistinto la sfida, ma anche e soprattutto perchè l’intensità e la capacità di mantenere alta la concentrazione vanno ancora riacquisite.

A parità di effettivi sul ghiaccio in generale l’Ambrì si è mosso bene e, nei momenti in cui si trovava ispirato, ha saputo proporre anche delle belle combinazioni ed un gioco chiaro nei suoi intenti. Più caotiche ed “ingenue” invece altre fasi di gara, in cui solamente il blocco formato da Monnet, Fuchs e Duca è riuscito ad avere una certa continuità nel suo contributo, ma d’altronde questo è anche l’unico terzetto offensivo mai toccato da Kossmann in questo preseason.

Alla prima vera occasione è così stato proprio Fuchs a trovare la vita del gol, con la rete che è poi stata seguita da tre penalità quasi consecutive, che hanno mandato agli archivi un primo periodo mai realmente decollato. Meglio il tempo centrale, durante il quale l’Ambrì ha saputo impartire un po’ più di ritmo alla contesa, anche se il raddoppio è arrivato grazie ad un pregevole spunto personale di Pesonen, a cui è stato assegnato a referto un 2-0 insaccato però probabilmente da un tocco finale di Emmerton.

Tra tutto questo, Zurkirchen ha giocato una partita concentrata e che avrebbe probabilmente meritato di finire con uno shutout, nonostante quella “mezza papera” nel primo periodo che per poco non regalava un goffo gol al Rögle. Grazie a lui i biancoblù hanno poi vanificato le troppe opportunità concesse in powerplay agli avversari, capitolando infine in situazione di 6-contro-4 a poco più di due minuti dal termine.

In precedenza c’era però stato tempo per il 3-0 di D’Agostini in doppia superiorità numerica, dopo che lui e Mäenpää si erano resi protagonisti di un vero tiro al bersaglio verso la porta di Oskar Dansk, che per finire non ha potuto fare altro che arrendersi all’ennesimo slapshot scaricatogli addosso dai biancoblù. Di Fuchs e a porta sguarnita invece la quarta segnatura biancoblù.

La rete dell’ex Ginevra è arrivata praticamente inevitabile e in una circostanza in cui sembrava quasi impossibile sbagliare, con i tre svedesi in pista particolarmente inefficaci nel difendere il proprio portiere. In generale sul powerplay i biancoblù devono però continuare a lavorare, tant’è che anche mercoledì sono state ancora utilizzate tre unità in superiorità, la prima composta da D’Agostini, Lauper, Pesonen, Mäenpää ed Emmerton.

I segnali sono stati comunque incoraggianti e, nonostante un match spesso spezzettato e in alcuni frangenti anche incattivitosi oltre misura, si è visto un Ambrì volenteroso e disposto a mettersi in gioco in tutti i suoi elementi.

I dubbi da sciogliere in merito a quali saranno effettivamente i quattro centri tra una settimana, così come quelli sulla composizione della top six rimangono, anche se è chiaro che sarà proprio al centro dove i leventinesi avranno i maggiori problemi. A Kossmann il compito di trovare il modo più efficace per comporre il suo puzzle.

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