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Ambrì Piotta

L’Ambrì aggiunge un altro punto ad un dicembre eccezionale

Ai rigori il Davos interrompe la striscia di vittorie biancoblù, ma la squadra di Cereda è protagonista di un’altra buona partita. Decidono Palushaj e Tedenby

L’Ambrì aggiunge un altro punto ad un dicembre eccezionale

AMBRÌ – DAVOS

4-5

(2-1, 1-2, 1-1; 0-1)

Reti: 14’47 Flynn (Sabolic, Plastino) 1-0, 15’41 Palushaj (Hischier) 1-1, 17’35 Fora (D’Agostini, Flynn) 2-1, 22’49 Palushaj (Lindgren, Corvi) 2-2, 27’32 Hinterkircher (Goi) 3-2, 30’27 Corvi (Lindgren, Rantakari) 3-3, 49’25 Jung (Du Bois, Lindgren) 3-4, 53’51 Sabolic (Pinana, Flynn) 4-4

Rigori: Palushaj, Tedenby

Note: Valascia, 6’500 spettatori. Arbitri Hebeisen, Urban; Cattaneo, Wolf
Penalità: Ambrì 6×2′ + 1×10′, Davos 4×2′

AMBRÌ – È un punticino comunque prezioso, quello raccolto dall’Ambrì Piotta. Anche lunedì i biancoblù hanno fornito una prova di grande intensità, affrontando a viso aperto il Davos ed intrattenendo dall’inizio alla fine il tutto esaurito della Valascia, accorso in gran numero per abbracciare una squadra protagonista di un mese di dicembre eccezionale.

Alla fine ad avere la meglio sono stati i grigionesi, che nel terzo tempo hanno imposto un ritmo alla contesa che ha messo in difficoltà i biancoblù, ma la serata per i padroni di casa è stata una nuova volta di quelle positive.

Resta il rammarico di quel lungo 5-contro-3 non sfruttato nell’overtime, così come un paio di errori evitabili – come il “regalo” di Müller nel primo tempo e alcune penalità evitabili – ed il fatto di essersi fatti riacciuffare tre volte dopo altrettanti vantaggi, ma complessivamente la prova dell’Ambrì Piotta non ha tradito le attese.

La squadra ha nuovamente lottato, pattinato e nel finale ha dato tutto per raddrizzare un match che sul 3-4 sembrava complicato da impattare nuovamente, ma i biancoblù non hanno mai smesso di macinare ghiaccio, nemmeno in un terzo periodo in cui è sembrata accendersi la spia della riserva.

Alla fine ad essere decisivi sono stati i rigori, ben trasformati da Palushaj e Tedenby, entrambi eccezionali per un Davos che alla Valascia si è fatto apprezzare per il gioco che anche stavolta ha portato sul ghiaccio.

L’Ambrì però i grigionesi li ha saputi mettere in difficoltà e – nonostante la bravura degli uomini di Wohlwend in uscita dal terzo – il forecheck ha funzionato bene, e soprattutto nella prima metà di gara ha portato spesso all’errore Ambühl e compagni.

La sfida ha inoltre ribadito quanto unito e “sano” sia il gruppo biancoblù. Dopo un inizio incolore Brian Flynn si è trasformato ed è diventato una certezza – nelle ultime 10 partite ha ottenuto 14 punti -, Sabolic è finito sul tabellino per la terza partita di fila, ed Hinterkircher ha segnato il suo primo gol.

E ancora, Fora si è confermato in un ottimo periodo di forma, gli stranieri hanno firmato complessivamente sette punti, ed in generale l’intero lineup non mostra flessioni a livello di ritmo nemmeno quando gira regolarmente a quattro linee.

Pensare alla miriadi di avversità che la squadra ha affrontato in questi mesi, e constatare poi che alla pausa natalizia l’Ambrì si trova a pari merito con il Berna ottavo, può far sperare che il bello della stagione biancoblù debba ancora arrivare.

Musica del futuro. Per ora i biancoblù meritano un applauso e di godersi poi appieno l’esperienza della Coppa Spengler, prima di affrontare un mese di gennaio che prevede 12 partite prima di una nuova pausa.

Il torneo grigionese l’Ambrì lo affronterà con alcuni innesti interessanti, su tutti un Wojtek Wolski che porterà esperienza e delle buone mani, ma anche i vari Miranda e Douay, elementi che promettono di adattarsi bene allo stile di Luca Cereda. Sì, perché anche alla Coppa Spengler i biancoblù si presenteranno con il coltello tra i denti… D’altronde, nello spogliatoio biancoblù le buone abitudini oramai non si dimenticano più.


IL PROTAGONISTA

Aaron PalushajLo statunitense è un giocatore che sa sempre sorprendere per la grande passione che porta sul ghiaccio, ed anche alla Valascia ha saputo unirla con delle giocate di vera classe.

Con la sua doppietta ha permesso al Davos di rispondere colpo su colpo ai vantaggi biancoblù, e nell’epilogo dei rigori ha poi infilato un puck fondamentale alle spalle di Manzato. Il suo spirito è contagioso ed anche stavolta i grigionesi hanno potuto contare sulla sua carica di energia.


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