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Ambrì Piotta

Kubalik: “Abbiamo trovato la giusta intensità, D’Agostini una ventata d’aria fresca”

Il ceco è stato decisivo contro il Davos: “Nelle ultime partite non ero riuscito ad esprimermi come volevo, ma della prova di venerdì sono soddisfatto. Ci saranno alti e bassi, l’importante è continuare a lottare”

AMBRÌ – Al cospetto di un Davos semplicemente irriconoscibile, l’Ambrì Piotta è riuscito a risollevare la testa dopo le recenti tre sconfitte filate imponendosi con pieno merito con un perentorio 5-0, risultato che alla Valascia mancava dal 14 settembre 2007 contro il Friborgo.

Grazie anche (ma non solo) ad una seconda linea rivitalizzata dall’inserimento di D’Agostini al fianco di Müller e Kubalik, gli uomini di Luca Cereda non hanno lasciato tempo e spazio agli ospiti, pericolosi solamente a tratti grazie soprattutto ad un Inti Pestoni frizzante ma sempre ben arginato.

“Abbiamo giocato una buona partita e la vittoria è arrivata grazie al giusto spirito di squadra”, ci ha spiegato Dominik Kubalik, autore di due reti e un assist. “Ciò che più conta è essere riusciti a mettere in pista il nostro gioco, aspetto che nelle ultime sfide era venuto a mancare. Questi sono tre punti molto importanti per noi”.

Intensità e sforzo collettivo: tutte e quattro le linee hanno lavorato bene e per sessanta minuti siete riusciti ad essere costanti. Proprio quello che era mancato nelle sfide precedenti…
“Sono d’accordo. Venerdì siamo finalmente riusciti a mettere in pista quella giusta dose di intensità tanto cara al nostro allenatore. Con questa vittoria abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti, a patto che non venga mai meno la giusta attitudine. Per quanto concerne i singoli, personalmente credo che Benji (Conz, ndr.) abbia svolto un lavoro eccezionale: ha sempre risposto presente e ha sfoderato un paio di interventi da incorniciare. Dal mio punto di vista è stato uno dei migliori uomini in pista. Come hai detto, bene anche l’essere riusciti a giocare il nostro gioco con costanza per tutti i sessanta minuti, elemento che era venuto meno in alcune delle sfide passate. Questo è indubbiamente un fattore estremamente positivo e che lascia ben sperare per le partite a venire”.

Nella seconda linea assieme a te e a Müller è stato inserito D’Agostini al posto di Hofer, spostato con Novotny e Zwerger. Questo cambio sembra avervi portato una ventata d’aria fresca e tutti ne avete beneficiato…
“Nel corso delle ultime due partite le prime due linee hanno incontrato qualche difficoltà di troppo e il nostro coach ha deciso di provare dei piccoli aggiustamenti. È comprensibile che Cereda volesse sperimentare delle soluzioni alternative, e i fatti gli hanno dato ragione. Matt ha portato una vera e propria ventata di aria fresca all’interno del nostro blocco, e tutto ha funzionato per il meglio”.

Il Davos sta vivendo un inizio problematico, ma ciò non toglie alcun merito all’Ambrì, capace di vincere entrambe le sfide contro i grigionesi. Giocare un hockey simile rende la sfida di più facile lettura?
“È vero, il Davos non se la sta passando particolarmente bene. Sta di fatto, però, che resta pur sempre una grande squadra. È per questo motivo che ci vogliamo godere appieno questi tre punti. Non è mai semplice affrontare i grigionesi, ed essere riusciti a seguire il nostro game plan è un motivo d’orgoglio. Tutti ormai sanno che l’intensità sta alla base del nostro DNA hockeistico”.

Sei alla tua quinta doppietta con la maglia biancoblù e in questa stagione stai viaggiando al ritmo di 1,11 punti a partita. Come giudichi le tue prestazioni?
Chiaramente a livello personale non posso che essere soddisfatto della prova di venerdì sera. Nelle ultime due uscite, invece, non ero riuscito ad esprimermi come avrei voluto. Non ero io. Ho giocato male e non sono riuscito a crearmi particolari occasioni da rete. È del tutto normale che nel corso di una stagione si registrino degli alti e bassi. L’importante, però, è continuare a lottare, anche se le cose sul ghiaccio non vanno come vorresti. Contro il Davos tutto ha ripreso a funzionare al meglio, come il powerplay per esempio. Sono davvero felice di aver contribuito alla vittoria della squadra”.

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