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Lugano

Il Lugano la spunta ai rigori nella solita battaglia contro il Ginevra

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LUGANO – GINEVRA

4-3

(2-2, 0-1, 1-1; 0-0)

Reti: 1’15 Romy (Bezina, D’Agostini) 0-1, 4’30 Walsky (Filppula, Maurer) 1-1, 7’37 Filppula (Walsky, Kienzle) 2-1, 16’00 Jacquemet (Trutmann, Rod) 2-2, 48’57 D’Agostini (Kast, Romy) 2-3, 54’56 Klasen (Kienzle, Pettersson) 3-3

Rigori: D’Agostini, Walsky, Rubin, Pettersson, Klasen

Note: Resega, 5’264 spettatori. Arbitri Brueggemann, Wehrli; Espinoza, Kovacs
Penalità: Lugano 2×2′, Ginevra 6×2′

LUGANO – Terza vittoria “piena” di fila, ottava partita consecutiva a punti, secondo posto in classifica e un’infermeria che piano piano si sta svuotando. Certo, Fischer sta ancora cercando una regolarità nell’espressione del proprio gioco da parte della squadra, ma vista la situazione a dir poco rosea che precedeva la sfida ai ginevrini, oseremmo dire che si tratta uno di quei problemi “grassi”.

Il Lugano ha dimostrato di saper vincere con qualità tecnica, come accaduto contro i Lions, con forza e cuore nonostante le numerose assenze contro il Losanna e infine, ma non meno importante, con un minimo dosaggio degli sforzi e una buona gestione della gara come a Rapperswil. Ora, contro il Ginevra-Servette si trattava di dare continuità alla serie positiva e dar seguito all’inviolabilità della Resega, attendendo al varco una squadra che ha contribuito a far diventare questa sfida quasi una “classica” degli ultimi anni.

McSorley non ha voluto ancora schierare Lombardi, mentre Patrick Fischer ha riproposto la formazione vincente della Diners Club Arena, ad eccezione del rientro di Merzlikins tra i pali.

Sfide intense, sempre cariche di tensione quelle contro gli uomini di McSorley, e l’inizio partita ha lo ha confermato di nuovo. Smaltita la doccia fredda per un gol un po’ così di Romy dopo poco più di un minuto, il Lugano ha cominciato a macinare gioco – e che gioco – per una decina di minuti abbondante, schiacciando i ginevrini nel loro terzo grazie anche alla maggior velocità.

La premiata ditta Filppula & Walsky ha così girato l’incontro, con due belle reti, in 5 contro 5 e in power play. Dapprima il finnico ha smarcato il numero 10 nello slot, poi in superiorità numerica, Walsky ha ricambiato il favore mandando a rete il compagno. Lugano arrembante, bello e veloce, Mayer costretto agli straordinari, ma è bastato un episodio a far tornare la sfida su binari più equilibrati.

La rete del pareggio di Jacquemet ha fatto rialzare la testa ai ginevrini, di nuovo molto più duri nei contrasti e più attenti in difesa. Equilibrio perlomeno nel risultato scaturito anche nel periodo centrale, questo nonostante il Lugano abbia potuto usufruire di ben 4 superiorità numeriche, ma nemmeno in una è riuscito a battere Mayer nonostante una buona mole di gioco proposta. Non che il Ginevra abbia smesso di giocare, ma il maggior tasso tecnico a disposizione di Fischer ha fatto pendere la bilancia del gioco a favore dei bianconeri, più veloci di bastone e di pensiero.

Ma ciò non basta, così Pettersson e compagni hanno cominciato a soffrire la fisicità degli ospiti e, nonostante la citata superiorità tecnica e di gioco, hanno trovato spesso qualche difficoltà di troppo nelle uscite dal terzo, a causa di un fore checking molto alto da parte dei granata.

Più il tempo scorreva, più il Lugano perdeva occasione di far suo il match, e di conseguenza la pressione del Servette e gli errori bianconeri aumentavano. I bianconeri hanno cominciato a commettere diversi errori in uscita dal terzo, sotto pressione ospite, e in un contesto fattosi sempre più duro e fisico il Ginevra ha trovato la rete del vantaggio con D’Agostini proprio su uno di quei citati errori in uscita, causato forse dalla voglia di strafare.

Ma il carattere del Lugano ci aveva abituati bene – a parte poche eccezioni – con la quella voglia di risalire e la classe di alcuni, nel qual caso Pettersson e Klasen ha fatto il resto. Secondo power play sfruttato su 6 disponibili grazie al fenomenale numero 86, che ha fatto secco Mayer con una bordata al volo da posizione angolata. Questa rete ha avuto il “merito” di rompere qualche schema – semmai ne fossero stati applicati molti – e ha reso perlomeno piacevole la sfida fino al 60’, correlata anche da un big save di Merzlikins su D’Agostini.

Il Ginevra è sembrato sulle ginocchia proprio in finale di match, e le occasioni dell’overtime sono piovute copiose per il Lugano, che ha comunque sprecato tutto, prima che WalskyPetterssonKlasen risolvessero tutto ai tiri di rigori con il grande aiuto di Merzlikins.

Proprio Klasen dimostra a cosa serve lo straniero, che può attraversare una serata un po’ in ombra ma che esce sempre al momento buono per essere decisivo. Decisivo come lo è stato Filppula, peccato solo per quell’errore in uscita costato il terzo gol ginevrino, ma la sua è stata una delle migliori – se non la migliore – partite in maglia bianconera. Il finnico forma con Walsky una coppia micidiale, fatta di gioco spettacolare e velocità, dimostrando che il Lugano non è solo svedese.

Ottima partita di Merzlikins, non precisissimo a volte ma estremamente efficace con due big save in momenti delicati della partita e autore di due belle parate nei rigori.

Per quanto riguarda la situazioni infortuni, c’è da annotare che Maurer non è più rientrato dopo una botta al ginocchio rimediata in un contrasto alla balaustra nel primo tempo. Anche Filppula ha ricevuto un colpo, alla mano durante l’overtime, anche se non pareva niente di particolarmente grave. Per quanto riguarda Fazzini, il numero 17 è stato gradatamente utilizzato sempre meno da Fischer, probabilmente per precauzione e risparmiargli qualche colpo di troppo vedendo il contesto molto duro della contesa.

Partita come sempre durissima contro il Ginevra, contro cui è difficilissimo fare gioco fluido, a causa dell’estremo fore checking adottato da Bezina e compagni, ma una bella solidità difensiva e un ottimo box play sono stati pure alla base del successo. Bella dimostrazione di forza da parte dei bianconeri, di nuovo capaci di vincere una partita in cui non sono riusciti ad esprimere tutto il loro potenziale, ma nella quale ancora una volta hanno dimostrato tutto il loro carattere e la voglia di vincere.


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