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Il Lugano è tornato davvero, Berna freddato per 4-0

I bianconeri vincono la terza partita su quattro contro gli orsi lanciando un segnale forte a poche partite dai playoff. Secondo shutout consecutivo per Merzlikins, ma grande merito del collettivo

Il Lugano è tornato davvero, Berna freddato per 4-0

LUGANO – BERNA

4-0

(1-0, 1-0, 2-0)

Reti: 4’59 Bürgler (Vauclair, Lapierre) 1-0, 26’16 Morini (Reuille) 2-0, 52’01 Riva (Walker, Reuille) 3-0, 56’19 Hofmann 4-0

Note: Resega, 6’048 spettatori. Arbitri Eichmann, Urban; Progin, Wüst
Penalità: Lugano 4×2′, Berna 3×2′

LUGANO – È la gioia genuina e irrefrenabile di un ragazzino – perché in fondo lo è ancora, seppur si muova come un veterano – che di nome fa Elia Riva, immediatamente dopo la rete del 3-0 che ha affossato gli orsi, l’immagine più bella di una bella serata di grande Hockey, quello con l’iniziale maiuscola.

In fondo è anche l’immagine di un Lugano che si è definitivamente ritrovato, senza se e senza ma, e che contro il Berna ha disputato forse la sua migliore prestazione stagionale per impegno collettivo e capacità di gioco, perché è stata una vittoria diversa da quella ottenuta in autunno per 2-0 contro la squadra di Jalonen.

Questa vittoria è diversa, perché ottenuta non solo trincerandosi in una difesa arcigna e granitica e appoggiandosi alla vena di un Merzlikins ancora una volta superlativo (secondo shutout consecutivo, dopo quello contro lo Zugo, mica da ridere) ma stavolta riuscendo pure a mettere sotto Arcobello e compagni anche sul piano del gioco.

Che il Lugano fosse entrato in pista con una determinazione assoluta lo si è visto sin dal primo istante, con Lajunen a disturbare immediatamente Genoni, provocandogli il primo brivido con un palo di Furrer dopo soli 13 secondi di gioco.

La rete di Bürgler, arrivata sì con una deviazione decisiva di Noreau sul tiro del numero 87 ma sicuramente meritata per quanto il Lugano stava mostrando, ha definitivamente “aperto” il vaso di Pandora della partita che, si sa, tra Lugano e Berna non è mai come le altre.

Primi colpi proibiti, provocazioni e “bodyguard” sul chi vive, ma anche tanto ritmo e fisicità. Insomma, se questa partita non si è trasformata in un incontro da playoff, ci è andata veramente vicino.

I bianconeri si sono quindi messi l’abito adatto alla serata, di muscoli, nervi e sudore, e quando Reuille, Furrer e Bürgler hanno resistito sul ghiaccio per più di 2 minuti, tra box play e successivi icing, si è capito che Chiesa e compagni stavano studiando come abbattere l’orso.

Dopo quei momenti concitati, con brividi e ritmi di difesa al limite dello sfinimento, Reuille ha trovato il timing giusto di infilare il suo bastone su un passaggio orizzontale del Berna, lanciando Morini appena entrato dalla panchina verso il 2-0. Se la prima rete ha aperto la partita, la successiva ha asfaltato la via al Lugano, che invece di chiudersi in difesa ha tenuto in mano il pallino del gioco, mostrando al Berna un segnale di quelli forti in vista dei playoff.

Quattro linee sempre sul ghiaccio (due volte in rete il quarto blocco) giovani responsabilizzati (i progressi di Riva e Romanenghi sono impressionanti) e tutti al servizio del gruppo, anche un Etem ancora invisibile ma almeno capace di non scivolare via dalle zone dove i colpi girano per davvero.

Bisogna anche dire che se il Berna è sceso alla Resega senza Moser e Raymond (uno infortunato, l’altro in sovrannumero) ma Ireland deve sempre fare a meno di Klasen, Ulmer e Sannitz, con pure un Fazzini a mezzo servizio partito come tredicesimo attaccante.

Infine, anche se in una prestazione del genere è il gruppo che va elogiato, due parole sui singoli vanno spese, soprattutto per un mostruoso Furrer e un Cunti semplicemente sublime.

Anche questi sono meriti che vengono dalla sapienza di Ireland, che dalle difficoltà sembra aver tirato fuori un gruppo potenzialmente ancora più forte, e la sua mano ferma dovrà aiutarlo a tenere tutti con i piedi per terra ma abbastanza motivati per continuare su questa linea.

Il Lugano ha dimostrato di saper battere lo squadrone di Jalonen da gruppo maturo e consapevole della propria forza, poi si potrà ribattere fino all’infinito che la regular season non sono i playoff, ma intanto Chiesa e compagni hanno segnato sul calcio la terza tacca su quattro incontri contro i campioni in carica, stavolta con una prestazione maiuscola. Qualcosa vorrà pur dire, no?


IL PROTAGONISTA

Giovanni MoriniGrandi polmoni, tanta testa e un immenso cuore. Tanti bianconeri hanno disputato una delle loro migliori partite venerdì sera, ma il numero 23 ha avuto il merito di spaccare la partita con il gol del 2-0.

Entrato in velocità fulminea dalla panchina ha freddato Genoni con astuzia e freddezza, aprendo definitivamente la strada al Lugano verso la vittoria proprio nel momento più difficile per i padroni di casa.


HIGHLIGHTS

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