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Lugano

Il Kloten passeggia alla Resega, figuraccia dei bianconeri

Prestazione sconcertante prima delle Olimpiadi. Dopo un primo tempo chiuso sotto di un gol i bianconeri si sfasciano nel secondo, concedendo 5 reti al Kloten

Il Kloten passeggia alla Resega, figuraccia dei bianconeri

LUGANO – KLOTEN

2-7

(1-0, 0-5, 1-0)

Reti: 4’06 Praplan (Santala, Hollenstein) 0-1, 9’47 Bader (Grassi, Harlacher) 0-2, 14’16 Fazzini (Hofmann, Klasen) 1-2, 26’11 Hollenstein (Praplan, Santala) 1-3, 26’43 Abbott (Sallinen, Bieber) 1-4, 28’11 Schlagenhauf (Grassi, Bader) 1-5, 35’14 Kellenberger (Hollenstein, Santala) 1-6, 38’18 Praplan (Santala, Hollenstein) 1-7, 40’37 Sanguinetti (Morini, Klasen) 2-7

Note: Resega, 5’774 spettatori. Arbitri Müller, Prugger; Altmann, Gnemmi
Penalità: Lugano 5×2′, Kloten 2×2′

LUGANO – Fischi così pesanti al suono di una sirena di fine periodo, alla Resega non si sentivano da tempo. Lo bordate del pubblico delle tribune assieme al coro di “incoraggiamento” (chiamiamolo così) della curva nord a fine del secondo tempo erano sfogo di chi aveva assistito a 20 minuti a dir poco imbarazzanti da parte dei bianconeri.

Ma se il periodo centrale è stato quello che ha più lasciato il segno su tutti – pesante 0-5 parziale a favore del Kloten – occorre anche essere onesti e lucidi nel dire che tutta la partita del Lugano è stata “a dir poco inaccettabile, dall’inizio alla fine”, come ha sottolineato a fine match il capitano Alessandro Chiesa.

Lo si era già intuito dai primi cambi che i bianconeri – con Sannitz di nuovo tra le fila – stavano per proporre lo stesso approccio scellerato mostrato alla Tissot Arena la sera prima e, seppur sia ultimo in classifica da mesi, il Kloten si è messo il cuore in pace e gioca senza remore, con certi giocatori dal tasso tecnico elevato a cui è sempre d’obbligo prestare la massima attenzione.

La squadra di Greg Ireland di questa attenzione in pista non ne ha messa nemmeno la parvenza, tanti erano gli spazi concessi agli ospiti nel far male a Merzlikins e portarsi sull’iniziale 0-2, con Praplan e il giovane Bader a ringraziare di cotanta generosità.

La rete di Fazzini, che è tornato ad esultare dopo 9 partite a secco, poteva e doveva essere il nuovo punto di partenza per Brunner e compagni ma, anzi, è stato l’inizio della vera fine. Ciò che è successo nel secondo tempo sarebbe sin troppo stucchevole rimarcarlo e persino troppo lungo, viste le scempiaggini difensive, offensive e anche nella zona neutra mostrate dai bianconeri nella serata dedicata al carnevale (crudele è il destino, ancor di più le battute di chi vi ha assistito sugli spalti) rendendo quei 20 minuti un allenamento per gli aviatori.

Dal palo colpito ancora sull’1-2 si è passati a un 5 contro 3 per il Kloten che ha tagliato le gambe ai padroni di casa e da lì è sceso tanto buio che nemmeno nel capannone del Rabadan quando si spengono le luci a fine serata.

Gli uomini di Schläpfer hanno potuto così segnare con estrema facilità – divertendosi pure e dando un certo spettacolo – altre tre reti con Schlagenhauf, Kellenberger e Praplan, disegnando hockey sul ghiaccio della Resega, non una cosa che capita spesso all’ultima in classifica.

E poi i fischi, chiari, pesanti e convinti, da parte di un pubblico che ha visto i suoi beniamini battere con autorità Zugo e Berna per poi passare alle due prove sconcertanti di questo week end, dove il terzo posto andato in solitaria al Bienne è decisamente diventato l’ultimo dei problemi.

Difficile, forse impossibile spiegare cosa possa passare nella testa dei bianconeri da un periodo all’altro con tutti questi alti e bassi estremi non solo sul piano del risultato ma soprattutto – ed è questo che conta – sul piano dell’attitudine, della cattiveria e della disciplina, tutti concetti polverizzati in 24 ore.

Andare alla pausa per i Giochi Olimpici in questa maniera non è proprio l’ideale per lavorare in serenità, ma tant’è, il Lugano passerà queste settimane come uno studente che sul più bello ha sbagliato in pieno le prove d’esame, con quel peso di dover assolutamente recuperare i voti.

E dal volto di un Greg Ireland visibilmente amareggiato e arrabbiato, si può capire che i bianconeri queste settimane non le passeranno certo in vacanza, e i prossimi esami sarà meglio passarli a pieni voti. Senza se e senza ma.


IL PROTAGONISTA

Denis HollensteinVederlo giocare assieme a Vincent Praplan è una goduria, i due si trovano ad occhi chiusi e la velocità d’esecuzione è impressionante per una delle migliori coppie del campionato.

Per il figlio d’arte un gol e tre assist alla Resega, vero mattatore della partita e spauracchio dei padroni di casa, con lui sul ghiaccio qualcosa succedeva sempre.


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