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Coppa Spengler

Il coriaceo Trinec si arrende solo ai rigori davanti al Metallurg

Prima partita della Spengler a favore dei russi che, pur senza Mozyakin, mostrano un potenziale molto alto. Troppe occasioni sprecate sul fronte ceco

Il coriaceo Trinec si arrende solo ai rigori davanti al Metallurg

OCELARI TRINEC – METALLURG MAGNITOGORSK

1-2

(0-0, 1-0, 0-1; 0-1)

Reti: 22’28 Adamsky (Roth, Svacina) 1-0, 52’55 Matushkin (Rasmussen, Pakarinen) 1-1

Rigore: Lyubimov

Note: Vaillant Arena, 5’359 spettatori
Penalità: Trinec 4×2′, Magnitogorsk 2×2′

DAVOS – Si è aperta con la sfida dell’est tra Ocelari Trinec e Metallurg Magnitogorsk la 92esima edizione della Coppa Spengler.

Una partita però “impoverita” dall’assenza improvvisa del leggendario Sergei Mozyakin, rientrato in patria per la nascita del figlio. Una partita resa comunque particolare da parte del Magnitka, che ha schierato in quarta linea Denis e Yuri Platonov, padre e figlio fianco a fianco.

Assente invece sul fronte ceco l’head coach Vaclav Varada, alla guida della nazionale U20 impegnata ai mondiali di Vancouver, sostituito alla transenna dall’assistente Marek Zadina, padre costui del talento dei Detroit Red Wings Filip Zadina.

Partita tra due squadre tecniche, con il Metallurg in grado anche di dominare sul piano fisico e sin da subito i russi non si sono tirati indietro negli scontri alle assi, giocandosela per davvero tra check e provocazioni. Dopo un inizio di studio la partita ha cominciato a divertire, gli schemi avvolgenti del Metallurg si sono alternati ai veloci contropiedi della squadra di Zadina, ed il primo tempo giocato di questa Spengler non ha deluso le attese, nonostante i portieri siano rimasti imbattuti.

La rete non ha però tardato ad arrivare, grazie a una pregevole deviazione di Adamsky in power play, ne ha quindi guadagnato in fiducia l’Ocelari, più propositivo, ma il forecheck russo ha dato diversi grattacapi ai biancorossi soprattutto sul possesso del disco. Sì perché a conti fatti le occasioni migliori del secondo tempo le hanno avute i cechi con almeno tre breakaway sprecati malamente davanti a Zagidulin, portiere di riserva del Metallurg.

Squadre più chiuse nel terzo tempo, con il Trinec più occupato a difendere il minimo scarto utile, e Zagidulin quasi inoperoso, tanto che al 50′ Zadina si è visto costretto a chiamare un time out per riordinare le idee dei suoi ragazzi.

Per un attimo è sembrato che il time out avesse dato i suoi frutti, con un palo scheggiato da Cienciala, ma gli sforzi del Metallurg vengono premiati al 52′ con il pareggio di Matushkin. Metallurg quindi più vicino al gol del vantaggio nei minuti finali, anche se i cechi in un paio di occasioni hanno ancora saputo impensierire l’eccellente Hrubec.

Un’ingenuità per un cambio scorretto – oltretutto su un breakaway in proprio favore – ha rischiato di costare carissimo al Trinec durante l’overtime, ma nei secondi a disposizione del Metallurg per imbastire il power play Hrubec è salito ancora alla ribalta.

Decisione quindi rimandata ai rigori, dove l’ha spuntata il Metallurg grazie all’unica marcatura di Lyubimov, e sui quali si è purtroppo infortunato il secondo portiere del Trinec Kvaca (inserito ai rigori a freddo) nel compiere un intervento.

Un discreto spettacolo offerto dalle prime due contendenti, molto tecniche entrambe anche se in maniera diversa, tutto sommato la vittoria del Metallurg è meritata per la mole di gioco prodotta, ma il Trinec avrebbe avuto le sue occasioni in numerosi contropiedi sprecati malamente.

La Spengler è stata lanciata più che degnamente, queste due prime squadre hanno dimostrato di saperci fare.


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