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I nuovi volti della NLA 2019/20: il coach svedese Rikard Grönborg

Dopo una stagione fallimentare contraddistinta da esperimenti poco riusciti gli ZSC Lions tornano ad affidarsi a un nome di grido

I nuovi volti della NLA 2019/20: il coach svedese Rikard Grönborg

 RIKARD GRÖNBORG


Età: 51
Nazionalità: 🇸🇪

Provenienza: Nazionale svedese
Contratto: due anni

Uomo Alpha nello spogliatoio

Prima di scegliere Zurigo come suo prossimo posto di lavoro, Rikard Grönborg aveva suscitato l’interesse persino della NHL, rientrando nel pugno di candidati alla panchina dei Buffalo Sabres per la sostituzione di Phil Housley.

In quale posizione di preferenza fosse stato per la franchigia newyorkese non si sa, ma il solo fatto che abbia – da europeo – suscitato l’interesse di una squadra del massimo campionato del pianeta dice molto sul nome che si è fatto il coach di Huddinge.

La sua lunga trafila dalle università, arrivando poi a tutte le selezioni giovanili svedesi gli ha permesso di forgiare, allenare e gestire i più grossi nomi dell’hockey delle tre corone, facendone uno degli allenatori più rispettati e ricchi di carisma del suo paese.

Abituato a gestire con grande capacità uomini dal forte carattere e leadership, Grönborg è descritto come un “comandante” integerrimo, abituato a rispettare e far rispettare le gerarchie con fermezza, senza paura di arrivare allo scontro frontale. Forse anche questa sua caratteristica ha convinto la dirigenza dei Lions, alle prese nelle ultime stagioni con qualche problema proprio in questo senso.

Da giocatore carriera breve, la testa era già in panchina

Il mestiere di allenatore è entrato prestissimo nelle corde di Grönborg, difensore dalla carriera breve come giocatore, iniziata nella sua città natale Huddinge. Da lì il trasferimento negli USA, per frequentare il college e giocare nella St. Cloud State University in Minnesota.

Tre anni nella squadra locale, poi il ritorno in patria nel 1992 forte di un contratto da professionista con il Rögle, come compagno di squadra di Heinz Ehlers e Kari Eloranta. Con la sua prima (e ultima) squadra di massima divisione svedese non scende però mai in pista, venendo girato in prestito in Division 1 al Tyringe.

La sua ultima stagione da giocatore la passa sempre in Division 1 all’Hammarby, e in quei due ultimi anni di carriera esce anche il focoso carattere di un giocatore poco dotato tecnicamente ma in possesso di doti da leader di assoluto primo piano.

Una gavetta da rispettare e capacità sempre riconosciute

La sua carriera in panchina inizia proprio dalla St. Cloud State University, quale assistente del suo ex coach nonché vera e propria leggenda tra i coach universitari Craig Dahl. Una stagione di primo apprendistato a metà anni novanta, poi l’anno successivo è già associated coach all’università del Wisconsin, dove passerà due stagioni.

Il primo lavoro da head coach (oltre che da GM) lo ottiene ai Great Falls Americans in NAH3L e dopo due anni è sulla panchina dei Central Texas Blackhawks, squadra giovanile non più attiva della AWHL (American West Hockey League).

Il salto che lo fa arrivare in una vetrina più in vista dopo la gavetta lo proietta, anche se per solo una stagione, agli Spokane Chiefs in WHL, stavolta di nuovo come assistente allenatore.

Apprezzato dai suoi mentori, vincente quanto basta

Il suo lungo lavoro nelle leghe giovanili gli apre le porte della federazione svedese che dal 2006 gli affida il ruolo di osservatore per tutte le selezioni nazionali, dalla U18 a quella maggiore.

Anche qui entra gradatamente nei ruoli più importanti, diventando dapprima Team Manager della nazionale U20 nel 2009, quindi head coach della U18 l’anno successivo e assistente di Roger Rönnberg alla U20 e di Pär Marts nella selezione maggiore. Proprio Marts fa di Grönborg il suo luogotenente più fidato, responsabile dello staff di difesa e del passaggio dei giovani dalla U20 alla selezione maggiore.

Nel frattempo Grönborg accumula medaglie tra U18 e U20, contribuendo anche all’oro di Stoccolma del 2013, quando la Svezia batté in finale proprio la Svizzera.

Dopo tre anni da head coach U20 e cinque da assistente di Pär Marts, il passaggio di consegne sulla panchina della Nazionale maggiore sembra più che naturale. Alla guida delle Tre Corone Grönborg ottiene due titoli di campione mondiale in tre stagioni, prima di accettare l’offerta degli ZSC Lions.

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