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I nuovi volti della NLA 2017/18: lo statunitense Broc Little

L’attaccante dell’Arizona non ha mai sfondato oltre oceano, ma arriva a Davos dopo una carriera di successo in Europa

I nuovi volti della NLA 2017/18: lo statunitense Broc Little

BROC LITTLE


Età: 29 anni
Posizione: LW
Altezza: 175 cm
Peso: 77 kg
Tiro: left

Nazionalità:
Provenienza: Linköping (SHL)
Palmarès: Titolo NACC (2009)
Draft:
Contratto: 1 anno

© Stefan Jerrevång/TT

Piccolo di nome e di fatto, ma grande sotto porta

Certo, il nome Broc Little alle nostre latitudini può essere tradotto in un titolo poco elegante per questo giocatore ma, aldilà delle battute su traduzioni anglo-dialettali, lo statunitense (effettivamente “little” sul piano fisico…) ha costruito la sua carriera europea facendosi spazio nelle leghe minori, con una lunga gavetta oggi comunemente in uso da diversi giocatori usciti dalle università nordamericane.

Fattosi le ossa in Svezia, l’ala 29enne è un attaccante veloce ed elusivo, dotato di un innato senso gol che lo porta “là dove il disco arriverà” e che lo ha fatto diventare uno dei migliori attaccanti di SHL delle ultime stagioni.

Principalmente sniper, Little è in grado anche di ergersi a playmaker grazie alla sua rapidità di passaggio e alla visione in power play, inoltre sulle piste svizzere potrà sfruttare il suo ottimo e agile pattinaggio.

Little-Arcobello, coppia d’oro di Yale

Nativo di Phoenix, in età adolescenziale si trasferisce nel Massachusetts alla Chushing Academy High School, nella quale si mette in luce con le sue qualità di scorer. Terminati gli studi ad Ashburnham, Little si iscrive alla prestigiosa Università di Yale, dove trova come compagno Mark Arcobello e con il quale forma un coppia offensiva che per 3 stagioni mette a segno un numero non indifferente di punti.

Dopo 4 anni a Yale, ormai 22enne e senza essere stato draftato da alcuna franchigia NHL, Little tenta una strada diversa per il professionismo, passando per le minors europee come fatto da diversi suoi connazionali usciti dai campionati universitari accasandosi al Västeras in Allsvenskan, la B svedese.

Da Waltin a Eldebrink, dall’Allsvenskan alla SHL

A credere per primo in lui è l’ex bianconero Mats Waltin, coach del Västeras di cui sarà miglior marcatore nella stagione 2011/12 (e topscorer del campionato) con ben 35 reti e 31 assist in 51 partite.

Messosi in luce con la squadra di Waltin, Little passa in SHL all’AIK, ottenendo subito ottimi risultati senza subire alcun contraccolpo dal cambio di categoria e, sotto la guida di Anders Eldebrink, si laurea topscorer della propria squadra, 5° in classifica marcatori della massima serie.

Questi risultati positivi arrivati senza subire praticamente alcuna difficoltà nonostante il rapido passaggio dai campionati universitari alla SHL, mettono in vetrina Little, e nuove possibilità bussano alla sua porta.

Non è l’America la sua America

A fine luglio 2013 i Columbus Blue Jackets gli sottopongono un contratto valido per una stagione, ma la NHL è destinata a rimanere un sogno incompiuto.

I Blue Jackets lo girano infatti sin da subito in AHL agli Springfield Falcons, con i quali gioca 20 partite mettendo a segno 3 reti e 8 assist, oltre a una partita in prestito agli Iowa Wild. Sulle piste nordamericane Little non riesce a sfruttare le sue qualità a causa della scarsa forza fisica, limitante nei contesti più duri delle piste piccole, e l’attaccante fa così ritorno nella “sua” Europa, terminando la stagione allo Jokerit.

Il contratto con i Blue Jackets non viene rinnovato, ma Little trova un accordo per due stagioni con il Linköping, compagine di SHL.

Tempi di conferme, Little è diventato un Big

Sin da subito si intuisce la bontà della sua scelta di tornare nell’hockey svedese e, con compagni che di nome fanno Jakob Micflikier, Jonas Junland, Matias Sjögren e Daniel Rahimi, l’americano contribuisce a rendere esplosivo l’attacco della squadra di Roger Melin, mettendo a segno ben 33 reti nella stagione del suo ritorno nel vecchio continente.

Anche la stagione successiva è buona sotto il profilo dei punti – anche se i Leoni vengono eliminati nei quarti – e Little si guadagna la conferma per una terza stagione, la migliore dal profilo personale con 53 punti, secondo nella classifica marcatori di regular season nonché miglior straniero del campionato.

Questo è l’invidiabile biglietto da visita con il quale si presenta al via della LN, basterà per confermare certi importanti numeri nell’esigente campionato elvetico?

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