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Lugano

I nuovi volti della NLA 2017/18: il bianconero Jani Lajunen

Il centro finlandese ha firmato un contratto con il Lugano della durata di una stagione con opzione per quella successiva

I nuovi volti della NLA 2017/18: il bianconero Jani Lajunen

 JANI LAJUNEN


Età: 27 anni
Posizione: C
Altezza: 189 cm
Peso: 97 kg
Tiro: left
Contratto: 1 anno + opzione

Nazionalità:
Provenienza: Tappara (Liiga)
Palmarès: Titolo Liiga (2016, 2017), Titolo SHL (2015), Oro Mondiale (2011), Argento mondiale (2016)
Draft: 2008, Nashville Predators

Etica del lavoro e fame di vittorie

Non è un giocatore spettacolare, non segna gol da compilation di YouTube, ma è un ingaggio pensato con testa, per affiancare a Klasen un centro che gli possa permettere di esprimersi al meglio, evitando la foga del playmaker di grido che avrebbe rischiato di andare a pestare i piedi al funambolo svedese.

Lajunen è un giocatore dotato di tecnica non propriamente sopraffina, ma in grado di leggere con grande anticipo e intelligenza il gioco, dotato di un ottimo pattinaggio per giocatori della sua stazza, leadership e tanta, tantissima voglia di vincere, un personaggio descritto da tutti in Finlandia e Svezia come “estremamente positivo”.

Dotato di un buon tiro e discreta creatività, il 27enne all’occorrenza – come capitato all’inizio della sua carriera e saltuariamente durante i camp con i Nashville Predators – è in grado di giocare anche all’ala, anche se il suo ruolo naturale rimane quello di centro.

La gavetta a Espoo

Partito dalle giovanili di Vantaa, Lajunen passa in giovane età nelle giovanili degli Espoo Blues, squadra della sua città natale, fino a fare il suo esordio nella SM-Liiga a 17 anni, lanciato dai coach Petri Matikainen e Lauri Marjamäki (attuale head coach della Finlandia) nel 2007.

Arriva però nella stagione successiva la vera maturità, con metà campionato disputato in prima squadra e la successiva titolarizzazione a partire dall’annata 2009/10. I risultati migliorano di anno in anno anche sul piano offensivo, grazie soprattutto ai 13 gol e 16 assist nella stagione 2010/11, conclusasi con la finale persa in SM-Liiga contro l’HIFK allenato da Kari Jalonen e tra le cui fila giostravano tra gli altri Ville Peltonen e Jeff Hamilton.

America amara

Draftato dai Nashville Predators al settimo turno nel 2008, Lajunen firma un contratto entry level con la franchigia del Tennessee, varcando l’oceano nella stagione 2011/12 dopo aver partecipato per 3 anni ai camp estivi.

I Preds lo girano subito al farm team di AHL dei Milwaukee Admirals, con i quali gioca l’intera prima stagione. Apprezzato per il gioco difensivo, Lajunen non riesce però ad incidere in attacco, terminando la stagione con soli 6 gol e 11 assist. Va ancora peggio l’anno successivo, con 1 gol e 4 assist in 40 partite a Milwaukee, prima che i Predators lo inseriscano in uno scambio con i St. Louis Blues in ritorno del difensore Scott Ford.

Nemmeno in Missouri Lajunen riesce a dare una sterzata alla sua carriera nordamericana, rimanendo per 19 partite in AHL con i Peoria Rivermen senza risultati soddisfacenti, considerato soprattutto un giocatore “di profondità” a causa del mancato adattamento al gioco e alle piste nordamericane.

Dimensione vincente

Il ritorno nel vecchio continente a 23 anni per Lajunen stavolta significa Svezia, dove firma un contratto con i Växjö Lakers. La prima stagione è in chiaro scuro, con una discreta regular season ma dei playoff anonimi, terminati in semifinale di SHL.

Le qualità del centro finlandese sono destinate ad uscire grazie alla sua leadership e allo spirito vincente e, nella stagione 2014/15, mostra ciò di cui è capace soprattutto nei playoff, rivelandosi uno dei trascinatori dei Lakers nella cavalcata al titolo di SHL.

Terminato il ciclo svedese, Lajunen fa ritorno in patria per diventare il primo centro del Tappara Tampere, dove ha l’occasione di giostrare in linea con Patrik Laine, consacrandosi come uno dei migliori centri two way di SM-Liiga.

In 2 stagioni mette a segno 36 reti e 51 assist con la maglia del Tappara (+40), distinguendosi come giocatore preziosissimo nelle situazioni speciali. Anche a Lugano sarà chiamato a questi compiti e alla Resega si confida che lui riesca finalmente ad essere il centro giusto per Klasen, ruolo non propriamente facile da ricoprire come si possa credere.

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