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HSHS Top Ten: le migliori ali left in vista del campionato 2018/19

Con l’inizio della stagione che finalmente si sta avvicinando, ecco i migliori giocatori che vedremo sul ghiaccio a partire dal mese di settembre. La concorrenza è serrata in ogni posizione, oggi diamo un’occhiata alle ali left

Il campionato 2018/19 si avvicina a grandi passi, ed il torneo che ci apprestiamo a vivere promette di essere più avvincente che mai. In vista del primo ingaggio, in calendario il 21 settembre, abbiamo selezionato le individualità di maggior spicco della NLA, con l’obiettivo di selezionare i migliori 10 giocatori per ogni posizione. Proseguiamo con le ali “left”.

1. GREGORY HOFMANN 

Il numero 15 del Lugano è ormai a tutti gli effetti tra i Top 3 attaccanti del campionato, probabilmente il più letale quando il livello delle sfide si alza, basti pensare che tra le 14 reti degli ultimi playoff (di per sé già un dato impressionante, assieme al 24,6% di riuscita) ben 5 sono andati nella categoria dei game winning gol.

In qualunque linea lo vada a piazzare Ireland, Hofmann mantiene sempre un rendimento impressionante, dimostrando di essere lui stesso in grado di fare reparto da solo e di alzare il livello di tutto il proprio blocco.

Dotato di un arsenale offensivo che lo rende micidiale da ogni posizione, il 25enne può segnare in qualunque maniera, con potenti one-timer, precisi polsini, deviazioni e tocchi sotto porta, aiutato da una potenza di pattinaggio fuori dal comune e da quell’innato sesto senso che gli fa capire in anticipo dove potrebbe finire il disco giusto da mandare in porta.

Però basterebbe anche solo dire che 40 reti stagionali tra Lugano e Mondiali non le segna chiunque.

2. VIKTOR STALBERG 

Arrivato in Svizzera con un curriculum che parlava di una Stanley Cup vinta sull’arco di oltre 500 partite NHL, l’attaccante svedese non ci ha messo molto ad avere un enorme impatto alle nostre latitudini, dimostrandosi attaccante dominante e capace di effettuare giocate eccezionali con una facilità che solamente chi ha militato per anni nel miglior campionato al mondo può vantare.

Gran pattinatore e giocatore completo in ogni aspetto, Stalberg unisce una marcata presenza fisica ad una tecnica sopra la media, elementi che lo hanno reso uno degli attaccanti più spettacolari da ammirare nelle nostre piste.

Capace di adattarsi perfettamente allo stile dello Zugo sin dalle prime partite, Stalberg tra novembre e dicembre si è reso protagonista di una “point streak” di ben 12 incontri, e da fine ottobre a fine gennaio (22 match) è rimasto a secco di punti solamente in tre occasioni!

L’unico suo difetto – il classico pelo nell’uovo – è forse quello di essersi presto reso conto di poter dominare il gioco, e in alcune partite lo si è visto in pista quasi con fare disinteressato. Dal nulla è però capace di trovare la giocata decisiva che cambia l’inerzia di una partita, e lo fa con una facilità probabilmente unica in Svizzera. Ha chiuso lo scorso torneo con 54 punti in 51 partite, ma ha nelle corde numeri ancora più vertiginosi.

3. DENIS HOLLENSTEIN

Il passaggio di Hollenstein dal Kloten ai rivali degli ZSC Lions rappresenta l’operazione di mercato più grande degli ultimi anni, e permetterà finalmente all’attaccante di essere tra i protagonisti su un palcoscenico degno delle sue capacità.

Il 28enne ha infatti passato una carriera a Kloten – con una breve parentesi a Ginevra – ed una statistica di 276 punti (101 gol) in 354 partite di regular season ben rispecchia l’abilità di uno degli attaccanti svizzeri più talentuosi della sua generazione.

Ha però avuto raramente l’opportunità di puntare al titolo – solamente una trentina di partite nei playoff in carriera – ma da settembre sarà una delle punte di diamante dei grandi favoriti per la vittoria finale.

Ha purtroppo dovuto lasciare il suo Kloten con la squadra in NLB, dopo che nei playout non aveva saputo trascinare gli aviatori alla salvezza (solo tre gol e quattro assist in 15 partite tra serie contro l’Ambrì Piotta e spareggio).

4. ROBERT NILSSON 

Lo svedese con licenza svizzera è di fatto uno dei giocatori più forti dell’intero campionato, ma purtroppo i seri problemi fisici che gli hanno complicato la vita di recente – su tutti delle serie commozioni cerebrali – impongono una certa cautela nei suoi confronti.

Nell’ultima stagione ha potuto giocare solamente 21 partite (in cui ha ottenuto un buon bottino di 26 punti), e la sua annata agonistica era finita anticipatamente il 19 gennaio. Il recupero sembra però essere sulla buona strada, e se tutto andrà per il meglio coach Serge Aubin potrà aggiungere al suo scacchiere l’ennesimo gioiello.

Il contributo che Nilsson porta sul ghiaccio è infatti quello di uno straniero di fascia alta, ed il fatto di non andare a intaccare il contingente dei giocatori d’importazione lo eleva ad uno degli elementi con il maggior impatto in tutta la lega. Da quando è arrivato in NLA ha mostrato un repertorio completo e di grande classe, evidenziando soprattutto un’eccezionale visione di gioco.

5. DOMINIK KUBALIK

Capace di far registrare numeri esaltanti, spesso ci si dimentica che il ceco dell’Ambrì Piotta ha appena compiuto soli 23 anni, ed i suoi margini di miglioramento sembrano garantirgli palcoscenici ben più prestigiosi rispetto alla vetusta Valascia.

Kubalik è però arrivato il Leventina con estrema umiltà, ribadita quando ha deciso di rinunciare per un anno alla clausola NHL e concentrarsi sul suo sviluppo sotto la guida di Cereda.

Il suo impatto in Svizzera è stato immediato – anche se l’impressionante continuità sul tabellino non sempre è coincisa con una costante concretezza in pista – e tra gli sniper puri si piazza ai primi posti nell’intera lega.

I suoi numeri fuori dal comune si sono tradotti in 34 punti in 35 match, e di fatto rappresenta il più grande talento arrivato ad Ambrì da anni a questa parte. Vanta un tiro al volo micidiale e la capacità di creare spazi per i compagni con un pattinaggio da giocatore élite, elementi che si sono evidenziati specialmente nella seconda parte di stagione.

6. SHANE PRINCE 

L’ennesima scommessa di Arno Del Curto si chiama Shane Prince, 25enne ala statunitense liberato dai New York Islanders. Il rischio che si prende il coach grigionese può sembrare elevato a causa degli infortuni che hanno falcidiato Prince negli ultimi anni (operazione ad una caviglia malconcia e contusione alla schiena) ma se è vero che anche gli occhi di Chris McSorley erano puntati su di lui, ciò potrebbe significare che il santo vale la candela.

D’altra parte se Prince dovesse dimostrarsi in piena forma porterebbe in Svizzera un bagaglio tecnico che sembra perfetto per le piste di National League e il gioco proposto dal Davos.

Troppo tecnico e leggero per un bottom six di NHL, ma nel contempo mai abbastanza consistente per il top six, Prince è sempre rimasto in quel limbo, facendosi però apprezzare per le sue doti di pattinatore velocissimo e agile, scorer capace di giocate spettacolari soprattutto nelle minors e nelle giovanili e anche quale giocatore propenso al backcheck, facilitato da uno scatto di recupero sull’avversario eccezionale.

A conti fatti potrebbe essere l’ennesimo coniglio estratto dal cilindro dal coach grigionese.

7. LINUS KLASEN

Della sua travagliata scorsa stagione si è già parlato e scritto in ogni maniera, ma sia lui che l’Hockey Club Lugano sono convinti che quella alle porte possa e debba essere quella del rilancio per uno dei giocatori più talentuosi e spettacolari su suolo europeo.

Se da una parte il numero 86 si integrerà al meglio nel sistema di gioco voluto da Greg Ireland e lo stesso coach sull’altro lato gli lascerà libertà offensiva allora potremmo riscoprire un mix che riporterebbe sul ghiaccio il miglior Klasen, quello trascinante ammirato fino alla finale del 2016 o quello che ha contribuito con i suoi assist illuminanti all’esplosione di Luca Fazzini.

D’altra parte le qualità tecniche del 32enne sono da puro fuoriclasse, pochissimi sono in grado come lui di portare il disco in zona offensiva gestendolo per far salire la squadra, ancor meno sanno saltare l’uomo alla sua maniera per poi liberare il tiratore, ancora pochi altri hanno certi spunti in grado di ribaltare il senso del gioco.

Tanti “se” e tanti “ma”, però si può essere certi che Linus Klasen ha tutte le carte in regola per tornare ad essere una superstar della National League.

8. ROMAN WICK

Uno dei talenti più puri mai prodotti dall’hockey svizzero degli anni 2000, Roman Wick ha sempre avuto tutto per diventare uno degli attaccanti svizzeri più forti e prolifici in fatto di punti, ma un carattere non sempre granitico e la poca propensione allo scontro fisico hanno forzatamente limitato il raggio della sua carriera.

Oggi Wick sembra aver raggiunto una maggior consapevolezza e maturità, dimostrando forse per la prima volta di essere in grado anche di fare la parte del trascinatore, oltre che quella del giocatore che segue gli umori generali.

Gli scorsi playoff lo hanno visto protagonista della cavalcata verso il titolo dei Lions quando ha saputo unire il suo straordinario talento alla motivazione, spesso venuta a mancare sul finale di stagione.

Tra i più forti in Svizzera nell’uno contro uno e nel controllo del disco, capace di passaggi geniali come di polsini improvvisi, passati i 30 anni ha forse aperto un nuovo capitolo di carriera per raggiungere quei livelli sempre solo sfiorati, sia in Svizzera che nell’abbandonata Nazionale come pure nelle campagne in Nord America.

9. DOMINIC ZWERGER

La prima stagione tra i professionisti del giovane austriaco è stata semplicemente eccezionale, e Cereda lo ha giustamente impiegato dall’inizio alla fine in prima linea. Il premio ottenuto quale giovane dell’anno è stato meritato e mai messo in dubbio, e sarà esaltante vedere come riuscirà a progredire Zwerger nel suo secondo anno in NLA.

In pista per tutte le partite giocate dell’Ambrì nell’ultima regular season, è ora confrontato con il primo infortunio da quando è in Leventina, ma l’alchimia già consolidata con D’Agostini dovrebbe permettergli di iniziare il campionato senza ritrovarsi troppo “fuori sincrono”.

In tutta la lega tra i giocatori svizzeri solamente Fazzini ed Haas hanno saputo fare meglio di lui, e in Leventina a livello tecnico è il giocatore più dotato della rosa. Il suo contributo sull’arco della stagione è stato costante e si è impennato proprio nelle fasi decisive, con 23 punti ottenuti nelle ultime 18 partite.

Vederlo nella lista dei migliori giocatori del campionato poteva sembrare fantascienza solamente un anno fa, ma questo è un traguardo che Zwerger si è guadagnato sul ghiaccio. A lui il compito di sorprendere ancora.

10. TONI RAJALA

Ala veloce, elusiva e “disturbatrice”, il finlandese Toni Rajala ha una grande capacità, ossia quella di sapersi adattare a qualunque campionato mantenendo sempre una costante regolarità di rendimento.

Se guardiamo infatti i suoi numeri nei campionati finlandese, svedese e infine quello svizzero ci si accorgerà che il 27enne mai ha negato alla sua squadra meno di quella canonica ventina di reti a stagione.

Giocatore creativo e dal continuo gettito di occasioni, Rajala si è dimostrato letale anche negli scorsi playoff, con 9 gol in 12 partite, oltre ad aver regalato al pubblico qualche rigore a dir poco spettacolare.

Carente nel fisico, il seeländer ha saputo però compensare questa lacuna durante gli anni grazie a un grandissimo senso della posizione che lo porta ad anticipare le mosse dei difensori, esaltando nel contempo le capacità da playmaker dei centri che si trova al suo fianco.


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