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Interviste

Hofmann: “È un piacere giocare così, Shedden ha riportato fiducia”

LUGANO – Dopo la vittoria ottenuta nell’Emmental contro i tigrotti di Langnau, il Lugano ospitava il Ginevra Servette, che a sua volta aveva battuto lo Zugo tra le mura amiche. Dopo una partita senza storia, i bianconeri si sono imposti con il rotondo risultato di 7-2. Al termine dell’incontro abbiamo avvicinato Gregory Hofmann, al rientro dopo la squalifica di quattro giornate ricevuta, uno dei più propositivi dei bianconeri e autore della rete del provvisorio 5-2.

Gregory Hofmann, il Lugano ha dominato in lungo e in largo il Ginevra, anche grazie ad un secondo tempo pressochè perfetto, conquistando la sesta vittoria di fila…
“Abbiamo giocato bene, tutta la squadra è stata molto disciplinata. Con queste quattro linee è davvero un piacere giocare. Bertaggia ha fatto un’ottima partita, ma anche i giovani, gli stranieri e la nostra linea con Sannitz e Walker ha giocato molto bene. Nel primo tempo potevamo forse fare meglio, ma dal secondo periodo in poi abbiamo dominato, segnando dei gol importanti che hanno chiuso la partita”.

Il Lugano è una squadra che, con Shedden, ha cambiato completamente attitudine. Uno dei difetti maggiori era quello di prendere spesso gol in entrata di periodo, cosa che ora non succede più… Cominciare in questo modo facilita molto il vostro compito…
“Certamente, Shedden ci sprona a continuare ad andare avanti con il nostro gioco in qualsiasi situazione. Anche quando siamo stati in vantaggio per 5-2 non ha mai smesso di ripetere queste parole. Penso che la mentalità e il carattere della squadra si vedano sul ghiaccio e la grinta che mettiamo è bella da vedere, dobbiamo continuare così”.

L’arrivo del canadese ha riportato fiducia in un gruppo forte ma che aveva smarrito la strada. Cosa ha fatto per riuscire a far tornare la fiducia in squadra?
“Già con Fischer il nostro era un gruppo forte, è difficile spiegare poi cosa sia successo. Con Shedden abbiamo ritrovato il gioco che volevamo, adesso sta funzionando bene dunque dobbiamo continuare a lavorare nella medesima maniera. Tutti stanno fornendo ottime prestazioni, Elvis sta parando egregiamente. Riusciamo ad uscire dal terzo difensivo in maniera più pulita, subendo meno reti. Davanti ogni giocatore è capace di segnare, ed è così che si può vincere”.

Un mese e mezzo fa nessuno si sarebbe aspettato di vedervi sul fondo della classifica… Ora, dopo la vittoria di sabato, siete al quarto posto e si può cominciare a puntare in alto invece che guardarsi le spalle…
“Per una squadra come il Lugano, che ha degli obiettivi precisi, credo sia normale trovarsi in questa posizione. Ad inizio anno eravamo nella posizione che meritavamo per il gioco che stavamo mostrando, ora con le sei partite di fila vinte siamo riusciti a risalire la china”.

Sei stato fuori per quattro partite, al rientro hai mostrato una gran voglia di giocare ed hai segnato anche una rete. Come hai visto la squadra da fuori e soprattutto come è stato tornare sul ghiaccio dopo lo stop forzato?
“È sempre brutto stare fuori, non volevo sicuramente fare un check di quel tipo, ho sbagliato e mi assumo le mie responsabilità. Non è stato facile ma la squadra ha giocato molto bene anche senza di me. La cosa più importante per me era rientrare e dare una mano alla squadra a guadagnare questi tre punti”.

Adesso ci sarà la pausa Nazionale. Hai ricevuto la convocazione per l’Arosa Challenge dal tuo ex-allenatore Patrick Fischer… Che effetto ti fa averlo di nuovo alla transenna ma in una squadra diversa?
“Sono contento di poter giocare ancora in Nazionale e ritrovare Patrick Fischer. Io ho scelto di venire a Lugano anche perchè ho visto come lavorava con i giocatori, con Shedden ora va bene ma sono felice di poterlo ritrovare con la Svizzera. Mi potrà aiutare, insegnandomi parecchie cose e questo è positivo”.

Con l’arrivo della pausa è tempo di bilanci, ti aspettavi che ci sarebbe stata una risalita così repentina con l’arrivo di Shedden?
“È difficile da dire, già dal primo giorno Shedden ha sempre creduto nella squadra. Sapevamo di avere un gruppo con molto talento e che lavorando duramente saremmo stati difficili da battere. C’è molta fiducia dopo queste ultime partite e quando sei in una serie positiva è tutto più facile, crei tante occasioni e non c’è paura di sbagliare, quindi non mi sorprende dove siamo ora”.

Avete giocato delle partite con diversi giocatori infortunati o assenti, senza però risentire fisicamente della panchina corta. Sta venendo fuori il gran lavoro fisico fatto in estate…
“Lassi Laakso ha fatto un ottimo lavoro, anche gli stranieri che hanno seguito i loro programmi singolarmente hanno lavorato duro, questo dimostra come tutti ce la stiano mettendo tutta per raggiungere il medesimo obiettivo. Sicuramente siamo preparati molto bene, ma quando siamo in partita non ci pensiamo molto, vogliamo solo scendere sul ghiaccio e vincere”.

Studente di comunicazione all'USI di Lugano, Diego si occupa delle interviste post-partita dalla Resega.

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