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Ambrì Piotta

Flynn: “Manzato ha lavorato tanto per darci una chance, ma non l’abbiamo sfruttata”

Lo straniero sulle sue difficoltà: “Le ultime partite sono state tirate e non ho saputo fare la differenza, ma non ho intenzione di mollare. Mi sento sempre più a mio agio nel sistema, ma devo iniziare ad essere efficace”

AMBRÌ – Una prova giocata a corrente alternata ha condannato l’Ambrì Piotta alla seconda sconfitta filata, giunta in occasione del primo derby stagionale.

Dopo un’entrata in materia sottotono, i biancoblù sono cresciuti nel periodo centrale salvo poi subire una nuova decelerazione in un terzo conclusivo in cui non sono mai parsi in grado di riportare dalla loro l’inerzia della sfida.

“Non è stata la nostra miglior partita e i bianconeri sono stati bravi a crearsi molte più occasioni di noi”, ha confessato Brian Flynn, autore dell’unica rete biancoblù di serata.

“Manzato ha giocato un match di sostanza, tenendoci a galla in più occasioni grazie ad alcuni big saves. Specialmente nel primo tempo è stato determinante e ci ha permesso di andare alla pausa in parità. Ha lavorato tanto per darci quella chance e noi non siamo stati in grado di sfruttarla”.

A mancare è stata una certa costanza di rendimento sui sessanta minuti…
“Siamo una squadra che notoriamente crea gioco e occasioni da rete. Contro il Lugano, però, non abbiamo lavorato abbastanza e di vere chance ce ne sono state poche. Certo, loro si sono dimostrati solidi e compatti, ma noi non abbiamo fatto quanto il coach ci ha chiesto di fare e ne abbiamo pagato le conseguenze”.

L’approccio alla sfida non è stato dei migliori e sin dal principio avete faticato ad imporre il vostro gioco. Come mai?
“In questo inizio di stagione una delle difficoltà maggiori che stiamo riscontrando come squadra è una mancanza di costanza sui sessanta minuti. Si tratta di un elemento sul quale il coach ripone spesso il focus e noi stiamo cercando di lavorarci. Difficile spiegarne il motivo, so solo che martedì sera l’approccio non è stato affatto positivo e se non fosse stato per il nostro estremo difensore il Lugano avrebbe potuto dilagare nel risultato già nel corso dei primi venti minuti”.

Siete riusciti ad alzare il vostro livello nel periodo centrale, ma ancora una volta sono mancate le reti al momento giusto…
“È vero, sono stati venti minuti nei quali abbiamo mostrato il nostro vero volto e siamo riusciti ad essere dominanti. Durante la prima pausa abbiamo discusso a lungo e siamo tornati in pista determinati ad imporre il nostro gioco. Lo abbiamo fatto ma, a differenza del primo terzo, non siamo riusciti a concretizzare le occasioni. Avremmo anche dovuto sfruttare meglio i powerplay a nostra disposizione… Per questo dico che non siamo mai riusciti a metterci realmente nella condizione di poter vincere questa partita”.

Tu e Sabolic state faticando ad essere incisivi. Come vivi questa assenza – colmata in parte martedì con la tua seconda rete stagionale – dai tabellini? La fase di adattamento al sistema di gioco sta richiedendo più tempo del previsto?
“Sì e no. Col passare delle partite mi sento sempre più a mio agio nel sistema di gioco. Arrivo da una realtà molto diversa e mi è occorso un po’ di tempo prima di riuscire ad adattarmi… Sono un attaccante e uno dei miei obiettivi è quello di essere efficace in fase offensiva. Le ultime partite sono state molto tirate e sfortunatamente non sono riuscito a fare la differenza, ma non sono intenzionato a mollare. Tutti noi dobbiamo continuare a crederci: ci vuole maggiore costanza sui sessanta minuti, se ci riusciremo allora le occasioni inizieranno a tramutarsi in reti”.

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