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Lugano

È un Lugano da applausi, ZSC Lions maltrattati alla Resega

I bianconeri hanno dato una lezione di qualità e sostanza agli zurighesi, annichilendoli con un pesante 6-1. Sempre più in luce il nuovo arrivato Lajunen, in crescita anche Klasen

È un Lugano da applausi, ZSC Lions maltrattati alla Resega

LUGANO – ZSC LIONS

6-1

(2-1, 3-0, 1-0)

Reti: 4’01 Vauclair (Sannitz) 1-0, 17’23 Bertaggia (Cunti) 2-0, 18’25 Kenins (Blindenbacher) 2-1, 21’39 Bürgler (Klasen) 3-1, 24’13 Sanguinetti (Klasen) 4-1, 28’59 Cunti (Lajunen, Klasen) 5-1, 41’11 Bürgler (Lajunen) 6-1

Note: Resega, 5’477 spettatori. Arbitri Oggier, Vinnerborg; Kaderli, Kovacs
Penalità: Lugano 8×2′, ZSC Lions 6×2′

LUGANO – Il nocciolo della partita può essere riassunto con un episodio, ossia quello che ha visto Hans Walsson chiamare un time out dopo il quinto gol dei bianconeri. Intendiamoci, non si trattava – con il massimo rispetto – del Langnau (che tra l’altro ha fatto sudare sette camice a Geering e compagni) ma di una candidata al titolo che di nome fa ZSC Lions.

Ecco, quando il coach degli ZSC Lions chiama il time out a metà incontro per scuotere i suoi, o per tirarli fuori momentaneamente dall’angolo, significa che qualcosa di grosso sta accadendo. Quel qualcosa di “grosso” era semplicemente (per dire…) la prestazione del Lugano, probabilmente la migliore da quando sulla panchina siede Greg Ireland, sicuramente la più rassicurante per qualità e continuità vista negli inizi di stagione delle ultime tre annate.

E dire che sullo 0-0 più di una gamba sugli spalti ha tremato, con quell’inizio pimpante degli ospiti, con Wick, Pelletier – richiamato dal GCK per le assenze di Pettersson e Sjögren – e Kenins a impegnare subito Merzlikins e un power play che poteva diventare semplicemente l’arma giusta al momento giusto per i Lions. Invece quell’arma si è rivelata a doppio taglio, con il gol di Vauclair in short hand su servizio di un generosissimo Sannitz a spaccare la partita.

Il Lugano è uscito dal guscio, a Pestoni e compagni sono tornati gli incubi dei playoff scorsi. Crescendo di velocità, precisione e forza fisica, i bianconeri hanno iniziato a fare più gioco, trascinati da un Bürgler coi fiocchi e un Lajunen la cui intelligenza di gioco e la rapidità di esecuzione impressionano sempre più.

Addirittura Bertaggia ha potuto approfittare di un secondo box play per andare a segnare il raddoppio (e la sua prima rete stagionale), tanto basterebbe per capire la differenza di carattere e convinzione del Lugano rispetto all’avversario, sempre pronto a giocare di fioretto ma indietreggiante quando i muscoli si sono scaldati.

Ma il vero colpo di grazia è arrivato in un secondo periodo straripante di Lugano, con un power play che ha fatto fatica ad automatizzarsi, ma che poi ha prodotto in serie le reti di Bürgler, Sanguinetti e Cunti, per arrivare a quel 5-1 che ha mandato in tilt Wick e banda.

Velocità, precisione nei passaggi, diversi uomini in crescendo netto di forma (Klasen con 3 assist, Bertaggia) e altri su prestazioni già eccellenti (Lajunen, Bürgler, Vauclair, Cunti) senza dimenticare l’apporto di Zorin, attaccante potente e coraggioso che ha dato un contributo notevole in fatto di intensità ad ogni suo cambio.

I bianconeri hanno dato anche prova di grande solidità, annullando ben 8 power play ospiti e, anzi, andando a segno in due di queste occasioni. Sulla qualità del box play bianconero non ci sono dubbi ormai da tempo, ma sulle ultime uscite del power play c’era più di una riserva, ma con la crescita di Klasen e Lajunen l’efficacia migliora passo passo.

Si attendono invece segnali legati perlomeno alla continuità e a maggior concentrazione da parte di Sanguinetti e Furrer, capaci del meglio come di errori banali, ma oggi sarebbe come cercare il pelo nell’uovo. Per ora bisogna godersi un Lugano che cresce sempre più, come collettivo e qualità di gioco che però non dimentica il suo lato “operaio” e lottatore. Una cosa di cui gente come Lapierre, Walker e Sannitz ha di nuovo dato come lezione ai fiorettisti zurighesi.

I bianconeri sono ora attesi alla prova nella tana dell’orso, in quella Postfinance Arena terra delle ultime delusioni dei playoff. Ripetere una simile prestazione di fronte ai bernesi sarà difficilissimo, l’importante sarà che il Lugano non faccia passi indietro ora che sembra aver imboccato la via giusta. Uscire in positivo da un week end del genere prima della pausetta “Coppa Svizzera” (ah… le meraviglie di questo calendario) sarebbe un grosso affare anche sul piano motivazionale.


IL PROTAGONISTA

Dario Bürgler: Due reti, partecipazione alla manovra, lavoro alle assi e persino tiri bloccati in box play con il Lugano in vantaggio di 5 reti.

L’attaccante arrivato da Zugo ha messo in pista probabilmente una delle migliori prestazioni – se non la migliore – per qualità e sostanza da quando indossa la maglia bianconera. Semplicemente mostruoso.

 


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