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Ambrì Piotta

Duca: “Un’enorme delusione, ma non è tempo di piangersi addosso”

AMBRÌ – Chi si aspettava una reazione dopo l’umiliante 8-1 subito a Berna è rimasto, in parte, deluso. In parte perché dopo un inizio complicato in cui l’Ambrì ha impiegato ben 7 minuti e 30 di gioco prima di scagliare un primo tiro pericoloso verso Flüeler, i biancoblù hanno pian piano alzato la testa.

Nel corso del primo tempo si è visto un Ambrì che ha provato a scuotersi, capace di reagire al difficoltoso inizio di partita, costruendo buone trame e trovando alcune occasioni. Ciò nonostante, però, i Lions sono riusciti a tornare negli spogliatoi con il minimo dello scarto.

Di fattura diversa il secondo periodo, iniziato male con la rete a freddo del “solito” Wick. Rete pesante, quella del raddoppio, che ha letteralmente affossato i biancoblù. A questa ne sono seguite altre quattro e la nave capitanata dal trio KossmannTsygourovZanatta è rapidamente colata a picco, come il Titanic.

In Leventina si è spenta la luce. Di nuovo. E c’è molto su cui riflettere, soprattutto quando in una piazza come Ambrì vengono a mancare le emozioni.

Non ha cercato alibi il capitano Paolo Duca, dopo la quarta sconfitta consecutiva giunta in un clima decisamente poco sereno alla Valascia: “Brutta sconfitta, brutto weekend. Penso che il fine settimana scorso avevamo giocato un buon hockey, tant’è vero che entrambe le sfide contro Bienne e Ginevra erano finite con un risicato 3-2. Invece sia a Berna, sia contro lo Zurigo in casa non abbiamo giocato bene: abbiamo avuto difficoltà a fare le cose basilari come le uscite del terzo. Abbiamo inoltre commesso errori che nel complesso ci sono costati caro. Chiaramente quando si permette a squadre del calibro di ZSC o Berna di andare in vantaggio di 2-3-4 reti, diventa difficile rientrare in partita. Sabato sera ci abbiamo comunque provato, soprattutto nel terzo periodo. Non abbiamo mollato e ci siamo arrivati vicino, ma l’arrembaggio finale non ha portato i frutti sperati. Attualmente il morale è piuttosto basso. È un weekend da dimenticare”.

Paolo Duca, un po’ come accaduto a Berna, avete tenuto testa all’avversario per i primi 20 minuti…
“Sì, e proprio come a Berna il secondo tempo ha fatto la differenza. Contro gli orsi si era visto un primo periodo equilibrato, terminato sull’1-1, nonostante loro avessero qualcosina in più. Sabato sera la prima frazione è finita con il minimo dello scarto per i Lions, ma la partita era comunque piuttosto aperta. Abbiamo incassato il secondo, il terzo ed il quarto goal e, come ho detto in precedenza, quando si subiscono così tante segnature da compagini così forti è fatale”.

L’Ambrì è ricaduto in un momento difficile e la fase calda della stagione si avvicina. Come vivete all’interno dello spogliatoio questa situazione e, soprattutto, come uscirne?
“Attualmente per noi la cosa più importante è di pensare all’immediato futuro. Dobbiamo lavorare duro per vincere ogni partita che manca da qui sino alla fine. Il nostro obiettivo deve essere quello di realizzare più punti possibile. Non serve a nulla guardare la classifica e fare calcoli. Dobbiamo concentrarci, soprattutto in settimana, sugli allenamenti. Occorre trovare tanta intensità in modo da finire in crescendo il campionato, perché la fase più importante della stagione deve ancora arrivare”.

I playoff sono ormai un miraggio. È difficile dover gestire un momento come questo, in cui l’obiettivo stagionale si modifica e dove bisogna cercare di evitare gli ultimi due posti?
“Certamente si tratta di un’enorme delusione, è inutile nasconderlo. Avevamo ben altre aspettative per questa stagione e per diversi motivi ci troviamo in questa posizione. Piangersi addosso, però, non porta a nulla, per cui occorre mettere immediatamente da parte la delusione in modo da ricaricare le batterie. Abbiamo una missione importantissima davanti a noi: tutti devono rendersi ben conto che bisogna fare ancora degli importanti passi avanti per arrivare pronti a questo finale di stagione”.

Sabato sera un freddo incredibile alla Valascia. Quanto è difficile per voi giocatori scendere in pista in condizioni in cui i bastoni faticano quasi a flettere?
“I bastoni flettono molto meno del solito. È logico che non si tratta di condizioni ottimali per disputare un incontro, ma direi che siamo abituati a questo genere di clima. Anzi, dovremmo sfruttare questo elemento a nostro vantaggio, considerando che ci alleniamo quotidianamente in queste condizioni. Gli avversari, invece, faticano maggiormente ad adattarsi, soprattutto all’inizio delle partite. Quando è così freddo i bastoni flettono molto meno e i dischi tendono a saltare sulle palette, ma ci siamo abituati”.

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