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Interviste

Chiesa: “Siamo arrabbiati, perché sappiamo di cosa siamo capaci”

Il capitano bianconero è lucido nella sua analisi della sconfitta di Kloten e non si aggrappa a scuse: “Da giovedì dovremo tornare ad essere quelli di prima!”

KLOTEN – Alla Swiss Arena il Lugano si è visto interrompere la striscia positiva, battuto dal Kloten dopo 6 vittorie consecutive. La sconfitta è arrivata al termine di un incontro interpretato male dai bianconeri, passivi e imprecisi per 40 minuti, e la reazione del terzo periodo non è bastata a rimediare alla situazione.

Visto l’approccio alla partita, contro una squadra fresca di cambio in panchina, il capitano bianconero Alessandro Chiesa non usa giri di parole: “Siamo caduti in una trappola in cui ci siamo messi noi stessi, quella di voler essere un po’ troppo belli dimenticandoci di andare diretti sulla porta, infatti credo che nel primo tempo abbiamo fatto pochissimi tiri. Anche contro squadre come il Kloten non possiamo dimenticarci di fare un certo lavoro”.

Alessandro Chiesa, questo fatto di voler giocare un po’ troppo di fino è già capitato contro squadre di bassa classifica, al contrario delle prestazioni contro i top team… Si sottovaluta un po’ l’avversario in questi casi?
“Non penso si sottovaluti l’avversario, li avevamo affrontati alla Resega faticando parecchio ma poi siamo cresciuti diventando una squadra molto solida e decisa. Il Kloten quindi lo conoscevamo, inoltre dovevamo tenere conto del cambio di allenatore avvenuto pochi giorni fa, nel complesso rimane una squadra temibile nonostante la posizione in classifica”.

Il Lugano ci aveva abituato spesso a dei terzi periodi in cui risultava quasi inarrestabile, ma stavolta nonostante una certa reazione non siete riusciti a dare una sterzata completa al match…
“Nel terzo periodo abbiamo dato un certo cambiamento alla partita ma non è stato sufficiente per invertirne le sorti. Ma aldilà di questo è tutta la partita che è risultata insufficiente da parte nostra, non abbiamo fatto abbastanza per vincerla”.

Il Kloten ha dominato il proprio slot difensivo, dove non c’è stato abbastanza traffico per disturbare Boltshauser, una mancanza di sacrificio?
“Questo è un discorso legato direttamente alla semplicità del gioco, se non ci sono uomini sulla porta a deviare o ribattere i tiri difficilmente si riuscirà a segnare. È stata una mancanza nel nostro approccio e questo ha facilitato il Kloten in ripartenza, perché aveva fin troppo spazio per gestire il disco nel terzo difensivo”.

Non c’è tempo per guardarsi indietro, giovedì sarete a Zurigo contro dei Lions che hanno perso subendo 3 reti in 40 secondi dal Langnau. Loro saranno arrabbiati, ma anche voi dovrete esserlo dopo Kloten…
“Siamo arrabbiati, perché sappiamo di cosa siamo capaci e la prestazione di martedì non è piaciuta a nessuno. La dobbiamo prendere come lezione senza però farne un dramma, perché la regular season dura 50 partite ed è un processo di crescita che comporta periodi buoni ad altri meno buoni. Tutti i ragazzi sono consapevoli di che squadra fanno parte e delle loro capacità, lo abbiamo dimostrato nell’ultimo periodo e dovremo ricominciare a dimostrarlo già giovedì a Zurigo”.

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