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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri

uno L’É RIVAA UL MARONATT!
I tifosi che frequentano la Valascia possono gustare diverse pietanze durante le partite casalinghe dell’Ambrí, ma sabato sera contro il Langnau a farla da padrone è stata una in particolare: la castagna! E non stiamo parlando di quelle vendute di fianco al Güs, bensì di altre “castagne” portate sul ghiaccio da un “maronat” d’eccezione: Michael Fora! Il giovane difensore si è fatto notare per il suo violento slapshot, che lo ha portato ad uno stupendo gol!

due INTI BACK ON FIRE!
Si è ancora in attesa di sapere qualche sarà il suo futuro, ma nel frattempo ha continuato a lavorare a testa bassa senza farsi distrarre, ed i risultati sono arrivati eccome! Grazie al bottino di un gol ed un assist nella sfida contro il Langnau, Pestoni è tornato ad essere il top scorer dell’Ambrì Piotta, con un totale di sette gol e 10 assist in 21 partite. Con il nuovo casco e la nuova maglia griffati PostFinance, i biancoblù sperano che le sue fiammate torneranno anche nelle prossime tre partite, tutte in casa e di fondamentale importanza.

tre COME SE NULLA FOSSE SUCCESSO
É passato oltre un anno dall’ultima volta che lo avevamo visto all’opera, eppure pare che non se ne sia mai andato. In attesa di ritrovare il suo numero 40, Markus Nordlud si è presentato sul ghiaccio vestendo l’80 e portando in pista esattamente le stesse qualità per cui era stato apprezzato alla sua prima avventura in biancoblú. Calma olimpica, testa alta, nessuna giocata rischiosa ed una solida presenza fisica contraddistinguono il gioco del finlandese, già il nuovo leader della fragile difesa leventinese.

quattro NESSUN DORMA
Dopo il disastroso match di Zugo, terminato con una vittoria per 5-0 da parte degli svizzero-centrali, Hans Kossmann ha deciso di lasciare in tribuna per scelta tecnica due giocatori di spessore come Mark Bastl e Benjamin Chavaillaz. Una scelta inizialmente molto chiacchierata, ma che a conti fatti ha pagato visto che i leventinesi hanno conquistato la posta piena contro i tigrotti dell’Emmental. Quel che è certo è che Kossmann pare davvero non guardare in faccia a nessuno, tenendo sulla graticola tutti i giocatori a sua disposizione. Nessun dorma…

cinque LA VITTORIA DEL BOCCALINO
Ci si aspetta sempre molto dai giocatori stranieri, ma sabato sera contro il Langnau i tre punti conquistati dall’Ambrì Piotta hanno avuto un marchio totalmente ticinese. In successione Duca, Fora e Pestoni hanno bucato la porta bernese, prima che Giroux segnasse l’unica rete “forestiera” a porta sguarnita. Aggiungiamoci anche gli assist di Duca e Pestoni (senza contare lo strepitoso passaggio di Jason Fuchs, che in Ticino ha passato l’infanzia), ed ecco che un buon boccalino di vino sembra subito il modo giusto per festeggiare i tre punti!


spuntilugano

uno CON QUELLO SGUARDO UN PO’ COSÌ
Si è descritto come un comunicatore, cui piace particolarmente curare i rapporti umani. Pat Curcio è effettivamente una persona molto affabile e signorile, cosa che all’apparenza non traspare da un viso che ha molto del cattivone da film hollywoodiano. Forse, dopo il viso tondo e rassicurante di Peter Andersson, era giunto il momento di mettere in panchina una faccia scavata alla Mark Strong (ricordate Sinestro nel film Lanterna Verde?) in modo da spronare con un solo cupo sguardo chi si era un po’ assopito…

due IL POTERE DELLA TRANQUILLITÀ
Una prima volta era stato Sebastien Reuille ad andare a segno proprio nel giorno del rinnovo del suo contratto con l’Hockey Club Lugano, mentre stavolta pareva fosse toccato anche a Julian Walker, apparentemente marcatore della prima rete dei suoi contro il Kloten. Alla fine del match il buon Walker ha affermato “dovrei firmare contratti più spesso”, ma poi le immagini hanno fatto capire che la rete era del suo compagno Chiesa, pur se gran merito va dato al numero 91 per il lavoro svolto su Gerber. Poco importa, Julian era felice e ora può stare tranquillo per altri 3 anni, e siamo sicuri che anche i tifosi bianconeri apprezzino molto la sua firma sul rinnovo del contratto. 

tre UOMINI DURI MA PUR SEMPRE SIGNORI
Negli ultimi secondi della partita tra Lugano e Kloten, tutte le attenzioni erano rivolte alla piccola bagarre nata sulla sirena a causa di un brutto intervento di James Sheppard su Damien Brunner. Peccato che quell’episodio abbia distolto lo sguardo dal gesto di Kolarik verso Martensson. Il topscorer del Kloten aveva atterrato lo svedese bianconero con un intervento al viso (difficile giudicarne la volontarietà), ma poi ha aiutato il numero 9 a rialzarsi e a rientrare in panchina guadagnandosi pacche di rispetto da parte di Hirschi e compagni. Per fortuna c’è ancora qualche Gentleman.

quattro L’AMORE CORRISPOSTO
Qualche voce su una partenza da Lugano di Clarence Kparghai si era già avvertita più di un mese fa, con la spiegazione (non per forza esatta) di un riavvicinamento alla propria fidanzata, residente e occupata professionalmente in quel di Bienne. Persino il direttore sportivo Roland Habisreutinger aveva detto la sua sui coinvolgimenti amorosi dei professionisti di hockey, salvo poi riuscire a rinnovare il contratto del giocatore di origine liberiana con la formazione bianconera. Kparghai ha affermato che la sua vita sentimentale non ha mai influito sulla scelta, certo è che qualcuno dovrà fare qualche sforzo in più. Ah, le fatiche dell’amore.

cinque BASTA GLORIE, CHE SON QUASI FINITE
Prima dell’arrivo in panca di Doug Shedden di nomi ne sono stati fatti molti, quali papabili nuovi coach bianconeri. Patrick Fischer e Peter Andersson, si sa, sono stati giocatori dal passato glorioso in bianconero, come lo erano stati a loro volta i vari Philippe Bozon e Kent Johansson, che sulla panchina bianconera avevano avuto vita ancor più breve dei due citati. Quali erano i nomi a circolare sino a un mese fa? Ne spiccava uno in particolare, quello di un certo Ville Peltonen, indimenticato ex condottiero bianconero pure lui, ma stavolta si è deciso per un coach esperto e navigato, non più alla prima esperienza. È probabile che la decisione di affidare la panchina a Shedden sia stata, seppur in situazione di emergenza, la più saggia da molti anni a questa parte.

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