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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

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Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri

uno ANDALE SPEEDY GONZALES, ANDALE!
Il portiere Michael Tobler porta disegnato sulla sua maschera il famoso topo dei cartoni animati, noto per la sua fulminea velocità che gli permette nelle sue avventure di risolvere al meglio mille peripezie. Negli ultimi giorni a dover correre qua e là a più non posso è però stato il portiere dell’Olten, di scena in NLB giovedì sera, convocato per le 10:30 alla Valascia il giorno dopo, in pista venerdì sera a Berna e poi ancora tra i pali sabato nell’infuocato derby della Valascia. La carica di Tobler è però stata degna di Speedy Gonzales, con due ottime partite in biancoblù concluse in trionfo… Arriba arriba!

due BOUILLON L’ALTRUISTA
Durante le ultime battute del periodo centrale alla Valascia, Pettersson ha avuto l’opportunità di riaprire il derby grazie ad un rigore, poi parato da Tobler. L’esecuzione dello svedese era però stata ritardata dallo stesso giocatore, che si era ritrovato sul ghiaccio senza il bastone, e con l’addetto al materiale bianconero che ci ha impiegato un po’ prima di fornirgli un nuovo attrezzo del mestiere. Vistosamente stizzito dalla situazione, Bouillon gli ha offerto ironicamente dalla panchina leventinese il suo bastone, pur di permettere a Pettersson di eseguire finalmente il rigore… Insomma, da “left” il difensore biancoblù ci ha provato, ma da buon “right” lo svedese ha gentilmente declinato l’offerta.

tre DI NECESSITÀ VIRTÙ
Le premesse non erano sicuramente buone per l’Ambrì, che sino a giovedì sera era ancora senza un portiere in grado di poter scendere sul ghiaccio. Agli infortuni di Zurkirchen e Flückiger si sono aggiunti quelli di elementi chiave per la solidità della squadra, ovvero Bianchi e Grassi. I leventinesi hanno però fatto di necessità virtù e, dopo una partita di “collaudo” a Berna, hanno sfruttato il derby per trovare finalmente la prima vittoria da tre punti!

quattro TÜÜÜÜÜÜBA!
Durante il derby è accaduto più del solito, ma non è la prima volta che succede. Spesso e volentieri quando un giocatore biancoblù entra nel terzo avversario, in particolar modo Alexandre Giroux, è consuetudine udire dei distinti “TÜÜÜBA!” da varie zone della pista. Ovvero: “TIIIRA!” in un dialetto spesso legato alle valli, ma non solo. Durante il derby coloro che hanno invocato la conclusione hanno potuto finalmente festeggiare dopo il bel polsino che ha regalato il momentaneo 3-0 ai leventinesi… Insomma Alex, tüba che te ghé un grand tir!

cinque TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE BENE
Dopo la comunicazione da parte della società riguardo alla speciale maglia che sarebbe stata utilizzata nel derby, in molti avevano riconosciuto la piccola grande gaffe a sfondo sessuale creata dall’assonanza “glory Hall” – “glory hole”. Se inizialmente le reazioni non sono state delle migliori, in molti si sono ricreduti una volta viste le magliette dal vivo. Passi lo slogan hard, ma le magliette sono parse decisamente più belle esteticamente rispetto alle consuete casacche (soprattutto data l’assenza della striscia rossa sul petto) ed il risultato ottenuto indossandole ha reso tutto più dolce… Per una volta a godere sono dunque stati i tifosi biancoblù!


spuntilugano

uno QUANDO PARTE “IL CINQUE MINUTI” ASSIEME AD UNA BORRACCIA
Strascico nervoso nella seconda pausa del match tra Lugano e Servette, con protagonisti Pettersson e Picard. Il topscorer bianconero ha lanciato la borraccia vuota colpendo sulla spalla il canadese, scatenando le sue ire e un accenno di rissa nello spogliatoio, con Chiesa erettosi a bodyguard dello svedese. Certo, il gesto di stizza di Pettersson era da evitare, ma conoscendo entrambi i protagonisti siamo certi che Picard se la sia cercata col tipico lanternino…

due LASCIA STARE QUELLI PIÙ PICCOLI
Tra luganesi e ginevrini le bagarre sono sempre dietro l’angolo. Anche il piccolo Alessio Bertaggia ne è stato coinvolto suo malgrado da Juraj Simek. con l’attaccante ospite illuso che una spinta bastasse a stendere l’avversario. Invece è finita con lo stesso Simek messo KO da una vera e propria mossa da wrestler, dopo aver commesso l’errore di sottovalutare uno di un paio di taglie più esile. Guai a farlo, quelli sono i più pericolosi.

tre “YOU HAD JUST ONE F*****G JOB!”
Non abbiamo la prova certa dell’audio, ma il labiale di capitan McLean nel rivolgendosi ad un linesman venerdì alla Resega assomigliava a qualcosa del genere. E aveva ragione il canadese, perché l’arbitro in questione aveva un solo lavoro da fare in quel preciso frangente: controllare che il disco in mano al Servette non uscisse dalla linea blu, oltretutto da una posizione molto comoda e con la visuale sgombra. E non ci è riuscito.

quattro C’È SEMPRE UNA PRIMA VOLTA
Il primo week end da zero punti della stagione, la prima sconfitta “piena” alla Resega, e la prima squadra a “concedere” la prima vittoria casalinga da tre punti all’Ambrì Piotta. Certo è che Patrick Fischer avrebbe evitato volentieri di ottenere tutte queste “primizie”, oltretutto in sole 24 ore.

cinque SPARA CALLE, SPARA!
Che bella “scoperta” è AnderssonCalle figlio di Peter. Svedese tra gli svedesi si sta ambientando alla grande e riceve tantissimi complimenti dai tifosi per la maturità con cui gioca. Peccato per un unico difetto: una certa mancanza di coraggio nel tirare dalla distanza, anche quando è ben posizionato in power play. Magari necessita di un po’ di allenamento, chissà se può prendere lezioni da una nostra conoscenza di nome Fredrik…

Studente universitario in Scienze della Comunicazione all'USI, segue giornalmente lo sport a 360°. Si occupa principalmente delle interviste, seguendo da vicino l'Ambrì Piotta.

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