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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: ispirazione cercasi, spalle coperte, distanti ma vicini, Kuba sei proprio tu?

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Ispirazione nordamericana cercasi

D’Agostini e Flynn ci stanno provando, ma i due nordamericani dell’Ambrì Piotta sono ancora lontani dalla loro forma migliore, anche se di tanto in tanto riescono a mostrare qualche giocata promettente.

Il canadese alcuni tiri pericolosi li ha trovati anche nel passato weekend, mentre lo statunitense è statisticamente tra i migliori della lega agli ingaggi, ma nonostante questo i due non appaiono ancora ispirati al meglio.

Sul conto di D’Agostini si possono sottolineare due ingenue penalità, quella dopo aver perso il casco a Langnau e l’intervento poco furbo alla Valascia che ha lasciato i suoi in tre uomini, mentre Flynn non è riuscito a concretizzare due grandissime opportunità a porta quasi sguarnita – una per partita – oltre ad aver perso gli ingaggi che hanno poi portato al 2-2 del Langnau e alla rete dello Zugo. Un po’ “scarica” anche la sua esecuzione del rigore alla Valascia.

Insomma, se da un lato è arrivata l’ispirazione finnica di Nättinen e quella italosvizzera di Ciaccio, dal Nordamerica le cose devono ancora iniziare ad ingranare.

due Kuba, sei proprio tu?

Sabato il pubblico della Valascia ha finalmente potuto ammirare il finlandese Julius Nättinen, che in biancoblù è dichiaratamente arrivato con la speranza e l’obiettivo di seguire le orme di Dominik Kubalik.

Il biglietto da visita dell’ex top scorer di Liiga è sicuramente promettente. Nel giro di 24 ore l’attaccante ha “sparato” 13 volte verso le porte avversarie – statisticamente è già al top della lega con 6.5 SOG ad incontro – questo nonostante sia stato solamente il settimo attaccante più impiegato da Cereda (14 minuti di media).

A far sognare i tifosi biancoblù è stato in particolar modo il gol firmato contro lo Zugo, un secco slapshot in powerplay che è rimbombato nella fredda Valascia. Un gol “alla Kubalik”, si potrebbe dire, con tanto di suggerimento del buon Zwerger, che proprio con il ceco aveva sviluppato un’intesa particolare.

Insomma, è difficile prevedere se Nättinen riuscirà o meno a far dimenticare il suo predecessore, ma riuscire sin da subito a farsi scambiare per lui è un bel primo passo!

tre Tranquilli, c’è chi vi copre le spalle

La Valascia è destinata a vivere un inverno freddissimo, ancora più del solito a causa dell’emergenza sanitaria che ridurrà ad un minimo storico la presenza di tifosi alla pista. La capienza è stata portata a 3’100 spettatori, disponibilità però sfruttata sinora solamente per tre quarti con una media dopo tre partite – una delle quali il derby – di 2’364 spettatori.

Per chi non ha la possibilità di essere presente alla Valascia – oppure per chi ha scelto di sostenere a distanza la squadra vista l’ombra gettata dal virus – il club ha lanciato l’iniziativa “Guardati le spalle”, che ai tifosi più affezionati avrà sicuramente ricordato “l’operazione rompighiaccio” di fine anni Novanta.

Se ai tempi era possibile “acquistare” un metro quadrato di ghiaccio e vedere il proprio nome nella relativa casella fuori dalla Valascia, ora è possibile “coprire le spalle” ai giocatori con il proprio nome stampato sul retro della panchina leventinese.

Tutti i dettagli sono disponibili a questo link, e l’intero ricavato andrà a favore del settore giovanile.

quattro Così distanti, ma così vicini

L’Ambrì Piotta ha sinora rimediato cinque sconfitte su sei partite disputate, ma i leventinesi non sono stati così lontani dai propri avversari come si potrebbe sospettare.

A parità numerica sono riusciti a segnare appena una rete (frutto di un’iniziativa personale), ma d’altro canto è significativo il dato che indica come la squadra di Cereda abbia giocato ben il 52.64% del tempo con il punteggio in parità… Nessun’altra squadra è stata in “bilico” per così tanti minuti.

L’altra faccia della medaglia naturalmente lo troviamo nel dato sul tempo passato in vantaggio, appena il 17% in totale, numero superiore solamente a quello di Langnau e Rapperswil.

I biancoblù sono però restati spesso in partita nonostante un’efficacia offensiva ridotta all’osso, con nemmeno il 4% al tiro ed un PDO solamente del 95.96%… Dati su un campione ancora limitato, ma che lasciano intendere un potenziale di crescita che dovrà presto o tardi manifestarsi.

Per gli amanti della statistica avanzata anche Corsi (49.55%) e Fenwick (49.9%) mostrano tutto sommato un certo equilibrio, numeri che reclamano però una maggiore concretezza da parte dei leventinesi per potersi tradurre in risultati e punti in classica.

cinque La pratica rende perfetti

Uno dei principali argomenti di discussione di questo avvio di campionato dell’Ambrì ha riguardato la sterilità offensiva, con appena sette reti segnate in sei partite e ben sei di queste arrivate in powerplay.

I biancoblù hanno sicuramente dei problemi da risolvere, ma va però anche dato atto alla squadra di Cereda di aver lavorato per costruirsi le reti in superiorità, che non vanno date per scontate.

L’Ambrì è infatti la squadra ad aver passato più tempo in powerplay di tutta la lega (oltre 50 minuti, in media 8’26” ad incontro), costruendosi quasi cinque opportunità per partita (quarta media di lega). La pratica ha dato i suoi frutti – solamente il Ginevra ha segnato più reti in powerplay – ed è un sintomo che la manovra produce comunque delle conseguenze positive sul ghiaccio, nella fattispecie costringendo gli avversari al fallo.

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