AMBRÌ – Dopo la partita di martedì sera, disputata alla Valascia contro il Berna e terminata con una sconfitta per 4-2, abbiamo avvicinato il portiere dei biancoblù Sandro Zurkirchen per scoprire quali fossero le sue impressioni riguardo l’incontro ed analizzare insieme a lui il match dei leventinesi.
Sandro Zurkirchen, la partita è terminata con una sconfitta, ma l’impressione è che contro un Berna di questo formato la prestazione si possa definire abbastanza positiva…
“Sì, credo che sia stata una bella partita di hockey in generale. Abbiamo giocato abbastanza bene, creandoci diverse occasioni. Purtroppo Bührer ha giocato un ottimo match e non siamo stati in grado di segnare più di due reti. Il Berna esprime un gioco a tutta pista, mettendo diversi dischi sulla porta avversaria per poi andare a cercare di risolvere le situazioni che si creano nello slot con almeno due uomini in pressione, con il classico stile di gioco ‘crash the net’. Mi hanno reso la vita molto difficile”.
Avete subito tre reti nei primi due minuti di ogni periodo… Come te lo spieghi?
“Ne dovremo sicuramente discutere con la squadra, perché non deve succedere di nuovo. I primi due-tre minuti di ogni periodo sono molto importanti e loro ci hanno punito per ben tre volte, non va affatto bene”.
Per te è stata una partita molto impegnativa, nella quale sei stato sollecitato moltissime volte (50 tiri subiti, ndr)… Paradossalmente per un portiere è meglio vivere serate di questo genere oppure partite durante le quali si ricevono pochi tiri?
“Onestamente voglio vincere le partite, il fatto che la mia sia una serata impegnativa o tranquilla poco importa! Voglio vincere insieme alla squadra, ma ammetto che mi piacciono i match nei quali sono molto impegnato, perché sono obbligato ad essere sempre concentrato in ogni istante. Contro il Berna non ho potuto distrarmi nemmeno un secondo, perché con il loro stile di gioco se si perde di vista il disco anche solo per un attimo si viene puniti (ed è infatti ciò che è successo). Dovrò fare meglio a partire dalla prossima partita”.
Questa estate hai avuto l’occasione di lavorare sin dall’inizio con Michael Lawrence, partecipando ad un campo di allenamento in Canada… Stai notando gli effetti di questo lavoro?
“Non ho cambiato il mio stile di gioco, piuttosto ho lavorato molto sui dettagli. Il vero passo in avanti e i più grandi cambiamenti li avevo infatti apportati lo scorso anno, mentre ho utilizzato le quattro settimane di allenamento in Canada per migliorare la parte tecnica del mio gioco e gli spostamenti davanti alla porta. Ora è il momento di vedere se il lavoro svolto ha pagato oppure no”.
È stato tuo avversario negli scorsi playout e compagno di squadra in Nazionale, stiamo parlando ovviamente di Tim Wolf… Come sta andando il rapporto tra di voi?
“Direi bene, è un ottimo portiere, molto grande fisicamente e bravo tecnicamente… Avrà sicuramente le sue chance. Il mio rapporto con lui è buono, siamo entrambi sulla stessa lunghezza d’onda e dialoghiamo spesso ogni giorno… Abbiamo sviluppato un’amicizia”.
Venerdì affronterete il Davos e 24 ore dopo il derby alla Valascia… Come ti prepari per un doppio turno molto impegnativo come questo?
“Solitamente mi attengo alle cose di tutti i giorni, ascoltando il mio corpo e cercando di recuperare al meglio dopo ogni sforzo – sia allenamenti che partite – curando molto anche l’alimentazione. Non da ultimo dovrò preparare al meglio anche l’aspetto mentale in vista di questo importante weekend”.