AMBRÌ – LOSANNA
4-1
(1-0, 1-1, 2-0)
Note: Valascia, 4’280 spettatori. Arbitri Prugger, Vinnerborg; Abegglen, Borga
Penalità: Ambrì 3×2′, Losanna 6×2′
AMBRÌ – Continua il buon periodo dell’Ambrì che, nella delicata ed importantissima sfida contro l’avversaria diretta Losanna, è riuscito ad imporsi con il punteggio di 4-1, allungando la striscia di vittorie consecutive a due. Come in occasione della sfida disputata sabato contro il Langnau, la squadra di Kossmann ha lungamente sofferto il gioco degli avversari, sapendo però piazzare la zampata decisiva quando davvero contava.
Il leitmotiv della partita è stato chiaro sin dai primi minuti, con i vodesi che sono apparsi da subito in palla sul fronte d’attacco e come sempre solidi dalle parti di Huet. I padroni di casa, con Chavaillaz e Bastl nuovamente sul ghiaccio, hanno faticato non poco a trovare gli argomenti per impensierire l’esperto francese: basti pensare che il primo tiro di una certa pericolosità è stato scagliato da Lauper dopo ben 8’ di gioco.
Ci è voluta un’azione un po’ estemporanea per sbloccare il risultato a favore dei ticinesi, nella fattispecie generata da un gran disco recuperato in forecheck da Pestoni, che ha servito davanti alla porta il solissimo Giroux. Il canadese, da sniper puro qual è, ha concluso al volo all’incrocio regalando l’1-0 ai suoi.
Nonostante la rete ottenuta, nel prosieguo dell’incontro il canadese è apparso molto nervoso e arruffone. Il bomber si sta sicuramente impegnando, ma qualcosa sembra ancora non funzionare nel modo giusto. Fedele specchio della situazione attuale i due controlli mancati di seguito in situazione di 5 contro 3 nel terzo periodo, con il numero 10 che solitamente non si concede errori del genere.
Invece di dare le ali ai leventinesi, il gol incassato ha ulteriormente incattivito gli ospiti, che hanno cercato con ancora più insistenza di bucare Zurkirchen. Il cerbero biancoblù si è però eretto a baluardo, nonostante spesse volte sia stato abbandonato al suo destino da una difesa volenterosa ma che troppo facilmente si è lasciata abbindolare dalle trame dell’offensiva losannese.
Per assistere al punto del pareggio dei vodesi, incontrastati padroni del ghiaccio, si è però dovuto attendere il 23’, quando Pesonen ha freddato Zurkirchen da due passi in un’azione sostanzialmente fotocopia di quella che ha portato all’1-0 dell’Ambrì.
L’1-1 non ha cambiato i valori in campo, con i biancoblù che sono stati incapaci di arrivare in modo ragionato al tiro ed i romandi sempre soffocanti nelle loro folate. In questi frangenti, nonostante la già citata eccessiva permeabilità, va sottolineato come Duca e compagni siano stati bravi a non perdere la testa, continuando a giocare in maniera disciplinata e composta anche a fronte delle avversità e delle difficoltà incontrate.
Sorretti da uno Zurkirchen in formato extra lusso, i locali hanno così resistito sino al 36’, quando con Gobbi sulla panchina dei penalizzati Monnet ha trovato il 2-1 in situazione di 6 contro 4. Il gol, giunto completamente contro l’andamento del gioco, è però nuovamente in gran parte da attribuire al casco giallo Pestoni, bravissimo ad aspettare il momento giusto per servire il puck all’ex Friborgo su un piatto d’argento.
Il ticinese è stato il vero game breaker della sfida, risultando uno dei pochi ad avere sempre il guizzo giusto per creare qualcosa di apprezzabile. Kossmann gli sta dando molte responsabilità ed il numero 18 sta rispondendo presente alla chiamata.
In avvio di terzo tempo il Losanna ha provato con tutte le forze a ottenere un nuovo ed invero meritato pareggio, ma Chavaillaz sulla linea ed il solito Zurkirchen hanno frustrato tutti i tentativi dei romandi. Ad andare in gol, invece, sono di nuovo stati i ticinesi con Duca. Il capitano, nelle ultime uscite davvero in grande spolvero, ha approfittato dell’ennesima grande giocata di Pestoni ed ha spedito il disco in rete al terzo tentativo, dando prova di grande caparbietà e forza fisica.
A terra dal punto di vista psicologico, i biancorossi hanno incassato nel giro di 37’’ anche il 4-1 di Lhotak prima di lasciarsi definitivamente andare e commettere qualche fallo di frustrazione.
Se da una parte i 3 punti sono oro colato, dall’altra sono ancora molte le cose che non funzionano a dovere. Fortunatamente le basi su cui costruire sono solide (Zurkirchen e Pestoni su tutti) e comprimari come Duca stanno attraversando un buon periodo di forma. Notevole anche l’apporto dei giovani Fora, Lhotak e Fuchs, con in particolare l’ultimo che sta sempre più affermandosi come un centro completo e di livello.
Meglio anche il power play – due oggi le reti con l’uomo in più – nonostante manchi ancora all’appello il blocco formato dagli stranieri. Tutto sommato, i leventinesi possono guardare con fiducia alle prossime due gare casalinghe contro Zurigo e Bienne.
Se da una parte quella contro gli ZSC appare complicata (anche se alla Valascia tutto può accadere), dall’altra vincere il terzo scontro diretto di fila contro una formazione seelander apparentemente alla deriva è compito fondamentale e sicuramente all’altezza dell’Ambrì che, in caso di vittoria, si avvicinerebbe di molto al treno playoff.
IL CINISMO: Massimo risultato con il minimo sforzo. Si può riassumere così la vittoria di martedì dell’Ambrì, spesso preso d’assedio dal Losanna ma – pur non incantando – capace di colpire senza pietà quando davvero contava.
Spesse volte i leventinesi sono stati dall’altra parte della barricata, producendo una notevole mole di gioco ma non ottenendo risultati tangibili. Martedì sono però stati loro i più cinici sul ghiaccio ed i tre punti conquistati ne sono la logica conseguenza.
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