LANGNAU – Non è sicuramente stata la miglior prestazione della stagione quella inscenata dall’Ambrì Piotta a Langnau, ma in definitiva è stata la più efficace. In casa del fanalino di coda del torneo i biancoblù hanno infatti ottenuto la loro prima vittoria da tre punti, battendo per 3-0 una formazione bernese che sul piano del gioco ha saputo dare di più, ma che ha trovato sul suo percorso uno Zurkirchen intrattabile.
Il portiere dei leventinesi ha infatti dato continuità alla scorsa strepitosa settimana, fornendo a Langnau una prova pressoché perfetta e grazie alla quale ha saputo tenere in partita i suoi compagni soprattutto nel primo tempo, frazione di gara in cui la squadra di Kossmann ha prestato il fianco alle avanzate locali.
Senza Mäenpää, Kostner (infortunati), Kamber e Berthon (sovrannumero) e con Hall per la prima volta in pista, l’Ambrì Piotta ha infatti impiegato praticamente un periodo di gioco prima di trovare una certa stabilità, iniziando dal secondo tempo ad esprimersi su livelli più accettabili.
Visti i tanti cambiamenti a livello di lineup – D’Agostini con Hall e Lauper, Lhotak all’ala con Bianchi e Bastl – i primi 20 minuti sono stati piuttosto poveri a livello offensivo, con Punnenovs praticamente inoperoso e Zurkirchen a salvare la baracca, soprattutto durante l’assalto in occasione del primo powerplay di serata.
Non che le cose siano migliorate tantissimo nel periodo centrale, ma perlomeno i biancoblù hanno iniziato a prendere più ritmo e a trovare qualche manovra interessante oltre la linea blu locale, anche se l’impressione è sempre quella che a livello offensivo i biancoblù si affidino più alla casualità piuttosto che ad un vero sistema di gioco.
Ed è infatti stato oggettivamente un caso essere riusciti a passare in vantaggio con Adam Hall, capace al debutto di segnare in confusione un gol che ha un po’ bloccato i padroni di casa, per la prima volta guidati da Ehlers ma ancora incapaci di tradurre l’energia dei suoi tifosi in un risultato utile.
Le occasioni per i locali non sono però mancate, con un paio di opportunità in powerplay ed anche 47 secondi in 5-contro-3, risultato di un cambio scorretto ed ingenuo intervento di Fora alla balaustra. In assenza di Mäenpää – la sua mancata presenza, in definitiva, non si è poi sentita molto – il reparto arretrato è stato sostenuto di peso da Zurkirchen che, in compagnia di Fuchs, appare l’unico giocatore ad essere davvero in forma nei biancoblù.
Il giovane centro ha infatti firmato la seconda doppietta nel giro di pochi giorni, ottenendo in maniera un po’ fortunosa il raddoppio in powerplay – dopo tiro di Gautschi tutti avevano perso di vista il puck, il numero 21 l’ha trovato per primo e spedito in rete – ed effettuando poi un bel gesto tecnico per concludere con la rete del 3-0 un contropiede al 45’28. A quel punto la partita era oramai conclusa ed il Langnau non ha mai saputo reagire, ma per lunghi tratti l’Ambrì aveva giocato col fuoco.
Il powerplay dei leventinesi è stato ancora una volta da dimenticare nonostante delle linee completamente nuove – spesso presenti sul ghiaccio anche Jelovac e Trunz, non propriamente dei quarterback… – ed anzi ancora una volta l’Ambrì ha corso più di un rischio di incassare un’oramai classica rete in shorthand.
Il fatto di non saper fare la differenza in superiorità numerica è un limite che alla squadra di Kossmann fa sistematicamente male, e che non è risultato fatale martedì sera perchè di fronte c’era un Langnau comunque limitato e che non ha sfruttato le occasioni che ha saputo costruirsi.
Ad inizio terzo tempo – ad esempio – i leventinesi avevano la chance di chiudere virtualmente la partita grazie al secondo fallo locale della serata, ma pure in quella circostanza il powerplay si è confermato inguardabile. Fortunatamente ci ha poi pensato qualche minuto dopo Fuchs a chiudere la questione, ma la lacuna rimane troppo grande per finire nel dimenticatoio.
Va dato atto ai biancoblù di essere stati bravi a gestire la situazione una volta trovatisi in vantaggio, ed anche dopo il 3-0 la squadra di Kossmann ha continuato a giocare, evitando di chiudersi pericolosamente. Ad un certo punto il Langnau ha però anche smesso di crederci, dunque rimane maggiormente significativa una prima parte di gara non brillante, e nella quale si è stati “portati a scuola” dal Langnau in alcune circostanze, su tutte un powerplay che i tigrotti hanno sempre ben impostato, pur non trovando il gol.
Non si fraintenda. Il livello del match era oggettivamente al massimo discreto, con dei picchi d’attenzione regalati solamente da Zurkirchen e Fuchs, veri fautori del primo successo pieno dei biancoblù. Per il resto nessun demerito particolare, ma non ci sono nemmeno state altre individualità in grado di spiccare.
Hall è comprensibilmente indietro di condizione ad anche agli ingaggi è stato poco lucido, mentre Guggisberg martedì sera si è notato solamente per il casco da top scorer che indossava. A questo Ambrì manca sempre l’apporto degli stranieri – passi il gol di Hall – sia in termini “spicci” di reti e assist, sia nella quantità di energia generata sul ghiaccio, spesso ancora insufficiente.
I tre punti non promuovo dunque l’Ambrì Piotta, che paradossalmente si era espresso meglio in altre occasioni, quando aveva raccolto poco o nulla in termini di punti. Per la squadra leventinese è però importante guardare anche alla concretezza senza essere troppo schizzinosi, ed in questo senso la vittoria permette di non perdere il contatto con le squadre a ridosso della linea, pur avendo disputato già due match in più. Attenzione però, perchè sabato alla Valascia arriverà un Lugano pronto a sfruttare tutte le incertezze leventinesi.
UNA VITTORIA PER DUE: Solitamente si vince e si perde come squadra, ed è dunque brutto concentrare il merito di un successo in soli due giocatori, ma alla luce di quanto successo a Langnau questa visione non è troppo lontana dalla realtà dei fatti.
Nella prima parte di gara è stato infatti Zurkirchen a mantenere a galla i suoi e a parare ben 17 tiri già nel primo tempo, mentre Fuchs ha preso in mano la squadra a partire dal secondo periodo ed ha ottenuto una nuova doppietta, che per l’Ambrì è stato puro ossigeno.