AMBRÌ – Unico volto nuovo in difesa rispetto alla passata stagione, Jesse Zgraggen è al lavoro per iniziare nel miglior modo possibile la sua seconda avventura in Leventina, dopo aver già vestito la maglia biancoblù per quattro stagioni dal 2014 al 2018.
“Ho trovato l’Ambrì Piotta che mi ricordavo per quanto riguarda lo spirito nello spogliatoio, ma poi una volta che ci si ritrova a lavorare nella nuova pista c’è stato davvero un bel passo avanti (ride, ndr)”, ha debuttato il difensore di origini urane. “È stato bello ritrovare vari ragazzi che già conoscevo dal mio primo passaggio in Leventina, compreso alcuni elementi dello staff. Sono davvero contento di essere tornato. I tifosi ed i derby contro il Lugano sicuramente mi sono mancati, ed in generale l’atmosfera delle partite in Leventina è qualcosa che mi era rimasta impressa”.
La tradizione dell’Ambrì è rimasta, ma dalla tua partenza il club è cambiato. Percepisci delle differenza in mentalità e ambizioni?
“Sì, credo che l’asticella sia sicuramente stata alzata in questi anni. Se ripenso all’Ambrì di cui facevo parte tempo fa, eravamo sempre una squadra che lottava sul fondo della classifica e si giocava praticamente per la sopravvivenza, mentre ora si vuole essere competitivi. L’obiettivo è chiaramente quello di costruirsi le migliori chance di successo, vogliamo riuscire ad arrivare ai playoff… E poi a quel punto tutto può succedere. Il nostro intento deve essere quello di fare più “rumore” possibile, ed ottenere la qualificazione ai giochi che contano”.
Hai vestito le maglie di Zugo, Davos, Berna e Ajoie… Come sei cambiato in questi anni?
“Il mio ruolo è cambiato a dipendenza della squadra in cui ero, a volte ero un elemento importante ed in altre occasioni un po’ meno, ma ho apprezzato tutti i club di cui ho vestito la maglia. Ho potuto conoscere tante brave persone ed imparare parecchio, e sento sicuramente di essere cresciuto sia come persona che come giocatore”.
A Zugo hai vinto anche un titolo, interrompendo un’attesa per il club di oltre 20 anni. È il ricordo più bello della tua carriera?
“Direi proprio di sì. Ad inizio stagione l’obiettivo in ogni squadra è sempre quello di vincere il più possibile, e riuscire finalmente ad andare fino in fondo è stato bello. Peccato che si trattasse di quei playoff fortemente segnati dal Covid, dunque non abbiamo potuto festeggiare con i nostri tifosi come avremmo voluto, ma è stata una grande esperienza. Sono stato fortunato nell’essere parte di una squadra come quella, ed è indubbiamente un ricordo che mi porta sempre a sorridere quando ci ripenso”.
Nella tua ultima stagione ad Ambrì, la prima con Luca Cereda, eri il difensore svizzero più impiegato di tutti. Avevi un rapporto di fiducia con il coach che puoi riprendere oggi?
“Spero di sì. Ho un ottimo rapporto sia con Luca che con René, e questo si costruisce tramite quanto riesci a fare sul ghiaccio. Devi ovviamente guadagnarti la loro fiducia ed un tuo ruolo attraverso il gioco, e di questo siamo tutti consapevoli in squadra. Niente ti viene mai dato gratuitamente nell’hockey, e mi aspetto che sia esattamente così anche in questo mio ritorno ad Ambrì. Dovrò competere con diversi miei compagni per ottenere il miglior ruolo possibile, e questa prospettiva mi stimola molto. Si tratta di una sana concorrenza, che sprona tutti a migliorare. A livello personale voglio naturalmente poter contribuire il più possibile”.
In difesa l’Ambrì ha due ottimi stranieri. Per i difensori svizzeri è però aperto ogni ruolo in vista dell’inizio di stagione, ci sarà da lottare…
“Esatto, l’idea è quella. Con Heed e Virtanen abbiamo due tra i difensori più forti della lega, poi il reparto è completato da un mix di giovani elementi ed altri con maggiore esperienza. Penso ci sia un bell’equilibrio, e tutti vogliono lottare per guadagnarsi tanti minuti di ghiaccio”.
Tra di voi ci sono anche tanti giovani, mentre tu ormai sei tra i più esperti del reparto… Senti di dover dare anche il buon esempio?
“Sì, penso che il mio ruolo sia un pochino cambiato in questo senso. È importante essere tra gli elementi che mostrano di avere delle buoni abitudini, questo sarà il mio 11esimo anno in National League ed è davvero pazzesco come voli il tempo. Nel mio percorso ho potuto raccogliere qua e là tante piccole cose che poi ad un certo punto è tuo dovere trasmettere ai più giovani”.