“You guys are for real!”. È stato questo il commento fatto dall’allenatore del Ginevra Servette, Chris McSorley, al coach dei biancoblù Serge Pelletier al termine della partita di domenica pomeriggio. La frase ci ha decisamente colpito, dato che sono in molti a riflettere su quanto solido e “vero” sia questo Ambrì Piotta, con i più scettici che temono che l’inizio a razzo dei biancoblù possa essere il classico fuoco di paglia.
I fattori che vanno a confermare come i leventinesi possano sul serio puntare a mantenere una buona posizione in classifica sono molteplici e, dopo 15 partite (sicuramente non poche), iniziano a venire a galla. Nonostante la squadra targata 2013/14 si distacchi dal passato per la sua abilità nell’imporre il proprio gioco all’avversario, i 29 punti conquistati sinora si basano soprattutto su un reparto arretrato di gran lunga migliore rispetto al passato.
I nuovi arrivati sono stati in grado di alzare sensibilmente il livello, tanto da permettere all’Ambrì di vantare ad oggi la miglior difesa di tutto il campionato con soli 31 gol incassati. Tuttavia sembrano esserci in questo senso dei margini di miglioramento, pensando ad esempio a quanto possano ancora imparare giovani promettenti come Chavaillaz ed El Assaoui, oppure semplicemente considerando il ritorno di Noreau come la possibilità di portare la difesa ad un livello ancora più alto.
Questo discorso è però reso possibile in primis dall’ottimo fiuto di Pelletier nell’andare a pescare Markus Nordlund, in sostanza scartato dallo Jokerit ma capace di rivelarsi un acquisto strepitoso. Al finlandese manca solo la rete, ma la sua calma, visione di gioco e fisicità probabilmente valgono ben più di qualche ipotetico gol.
Il reparto difensivo si estende poi naturalmente ai portieri. L’Ambrì ha dimostrato come sia possibile avere in rosa due potenziali titolari ottenendo il meglio da ognuno, riuscendo in un esperimento che in passato – sia in casa biancoblù che nel resto della NLA – in pochi erano riusciti a portare a termine positivamente. Attualmente Schaefer e Zurkirchen sono statisticamente i due migliori portieri del campionato (escludendo naturalmente coloro che hanno giocato solamente un paio di partite o poco più), dunque va da se che per mantenersi in una buona posizione in classifica, ai biancoblù servirà che i due stiano in forma smagliante.
Si parlava di potenzialità qualche riga sopra, fattore che ci rende convinti che questo Ambrì sia sul serio una squadra in grado di reggere sul lungo periodo. Il discorso si applica sicuramente a Jason Williams, top scorer dello scorso campionato e che in questo non ha ancora potuto esprimersi al meglio. Certo, qualche partita giocata l’ha giocata, ma se dovesse tornare al 100%, l’attacco – e soprattutto il powerplay – diventerebbero ancora più pericolosi, togliendo anche un po’ di peso dalle spalle di Steiner.
L’ex Lugano è stato sinora assolutamente strepitoso ed è il miglior marcatore svizzero della NLA, ad un solo punto dall’essere il capocannoniere assoluto del torneo. Più di tutti il bernese ha saputo cambiare volto alla squadra, mostrando carattere, un’incredibile forza fisica ed una determinazione che in passato l’Ambrì sembrava aver dimenticato. Dopo alcune difficoltà iniziali Pestoni e Mieville sembrano seguire a ruota, mentre Giroux – tanto criticato, a volte anche nei nostri articoli – ha racimolato ben 12 punti, solamente 2 in meno dell’elogiato Marcus Paulsson.
Altro fattore che evidenzia una certa solidità nella rosa leventinese è quello che viene definito come “secondary scoring”, ovvero l’apporto dato dalla terza e quarta linea. In questo senso il terzetto Grassi–Schlagenhauf–Bianchi è una garanzia, visto che sono stati in grado di portare sul tabellino ben 14 punti nelle prime 15 partite disputate (6 reti), questo naturalmente senza avvalersi di fasi in superiorità numerica e – nel contempo – dando fondo alle loro energie per contrastare spesso le migliori linee avversare. Chapeau!
Chiudiamo questa piccola analisi proprio parlando degli special teams. L’Ambrì è stata la squadra migliore nello stare lontano dalla panchina dei penalizzati, con solamente 4.2 penalità minori in media a partita (8.4 minuti di boxplay ad incontro, dunque). Powerplay e boxplay sono poi in entrambi i casi i secondi migliori della NLA, rispettivamente alle spalle di Lugano e Friborgo. L’Ambrì segna ogni 8’14” di powerplay e subisce una rete dopo quasi 20 minuti di boxplay.
I biancoblù sembrano dunque avere tutte le carte in regola per potersi confermare come squadra solida e ben bilanciata, sia tra i reparti che sull’arco delle quattro linee. L’aver saputo reagire all’assenza di due pilastri come Williams e Noreau ha permesso alla squadra di forgiare un carattere ed un attitudine che non ci fanno sospettare ad un possibile crollo e, anzi, devono semmai strizzare l’occhiolino ad ulteriori progressi.
“Hey guys… You are for real!”.