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Interviste

Wisniewski: “Qui per farmi vedere, stile simile a quello americano”

DAVOS – Il capitano dei bianconeri Alessandro Chiesa, in un’intervista dopo le tre sconfitte consecutive in campionato, aveva dichiarato che quando le cose non girano per il verso giusto continuare a giocare è il modo migliore per superare le avversità.

Il Lugano si è dunque tuffato nel contesto della Coppa Spengler, affrontando per l’occasione nella prima partita del girone preliminare i russi dell’Avtomobilist Yekaterinburg.

Nonostante qualche patema d’animo nel finale, i bianconeri sono riusciti ad imporsi col risultato di 4-2. Nel primo match del torneo natalizio Shedden ha potuto schierare tutti e tre i rinforzi arrivati per dare man forte ai sottocenerini, ossia il centro Ryan Vesce ed i due difensori Dominique Heinrich e James Wisniewski.

Proprio quest’ultimo è stato autore di un’ottima partita, abbellita dal potente slap che ha aperto lo score in powerplay.

“Sono stato fermo due settimane dopo la rottura del contratto con gli Admiral, ma mi sento bene” ha dichiarato il difensore statunitense a fine partita “verso la fine però ho sentito che le energie stavano un po’ mancando. Penso di aver giocato parecchi minuti e anche l’altitudine a cui ci troviamo ha influito. Ma direi che come visione di gioco, tiro e gioco di bastone mi sono sentito bene. Ora non vedo l’ora della prossima partita”.

James Wisniewski, è stata la tua prima partita con il Lugano, come ti sei trovato? In che modo sono iniziati i contatti per portarti in bianconero?
“Beh, tramite il mio agente mi sono proposto al Lugano… In questo momento sono senza contratto, dunque quale modo migliore per farmi vedere che giocare nel torneo per club migliore al mondo? È stato facile scendere sul ghiaccio oggi, il Lugano gioca uno stile molto simile a quello nordamericano, duro e veloce. Anche il portiere ha giocato molto bene, non vedo l’ora di continuare il torneo”.

Avete ottenuto una vittoria meritata ed hai anche segnato un gol. È importante in tornei come questi riuscire a vincere per garantirsi un giorno di riposo tra una partita e l’altra…
“La prima partita è importantissima, avendola vinta martedì possiamo fare un allenamento defaticante e riposarci per il prossimo match, preparandoci per le partite da dentro o fuori che ci saranno dopo il turno preliminare. Non puoi farcela se non inizi bene, oggi credo che abbiamo fatto un buon lavoro, soprattutto nelle situazioni speciali. Ora festeggiamo per cinque minuti e poi ricominciamo a pensare alla prossima sfida”.

La partita è stata molto tirata fino alla fine, con Elvis che ha dovuto sfoderare qualche intervento difficile. Avreste potuto chiuderla prima, viste le tante occasioni da gol avute, togliendovi la sofferenza patita negli ultimi minuti…
“Ogni tanto può capitare di avere tante occasioni per segnare ma non riuscire a capitalizzare il tutto. Per il prosieguo del torneo sarà importante riuscire a concretizzare le occasioni che avremo, per cercare di non tenere in partita gli avversari. Stasera avremmo potuto tranquillamente segnare 5 o 6 gol, ma se non sfrutti le occasioni l’altra squadra è pronta a ritornare in partita. Fortunatamente abbiamo vinto, giocando anche bene. Possiamo focalizzarci sui punti positivi”.

Che tipo di giocatore sei? Dalle statistiche e dalle highlights si capisce che sei un difensore a cui piace molto usare il fisico…
“Certamente, è la parte principale su cui focalizzo il mio stile di gioco. Cerco di giocare al meglio in entrambi i lati della pista, trovando un buon primo passaggio, ma anche di far girare il powerplay e di bloccare più tiri possibili in difesa. Cerco di essere un difensore completo, mi piace quello che faccio e come lo faccio, e sono contento di poter dare una mano.”

Nel 2015 ti sei rotto il legamento crociato ad inizio stagione, saltando tutto l’anno. Come ti sei sentito al momento dell’infortunio e durante la riabilitazione? Quanto è stato difficile tornare a giocare?
“È stato molto difficile, soprattutto all’inizio. Quell’infortunio mi ha praticamente escluso dalla NHL, ho giocato per 11 anni in quella lega e ad un tratto mi sono trovato fuori, dopo essere stato escluso dal tryout quest’anno. Credo che ogni cosa succeda per un motivo, quella è stata la mia quarta operazione ad un legamento crociato, il mio corpo sta un po’ cedendo ma sto lavorando duramente per tornare ad essere il giocatore che ero, sono felice e orgoglioso di quello che ho fatto. Ora guardo solo al futuro, voglio giocare ancora per parecchi anni”.

Quest’estate hai avuto un tryout con i Lightning ma non sei riuscito a strappare un contratto. Sei dunque andato in KHL a Vladivostok. Questa è stata la tua prima esperienza in Europa, pensi di aver cambiato il tuo stile di gioco?
“Certo, è necessario se si vuole giocare. Con la superficie di gioco maggiore si pattina molto di più, e questo mi ha aiutato. Devi avere una condizione fisica perfetta per poter giocare, mentre con la pista più piccola mi occupavo soltanto di giocare fisico, dunque questo stile mi ha aiutato a ritrovare la forma dopo aver saltato tutta la scorsa stagione. Può essere che questo in realtà sia una benedizione, vediamo dove mi porterà, ma ora sono felice di essere con il Lugano”.

Da metà dicembre sei tornato free agent, hai già alcune offerte sul tavolo?
“Non ancora, proprio per questo sono qua per mettermi in mostra, questa vetrina può aiutarmi a trovare un contratto. In questo momento però mi concentro per dare una mano alla squadra a vincere il torneo, questo è il mio obiettivo principale”.

Studente di comunicazione all'USI di Lugano, Diego si occupa delle interviste post-partita dalla Resega.

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